Sesso: i falsi miti degli uomini tra le lenzuola

Dalla clitoride alla durata del rapporto, dalla masturbazione alle dimensioni del pene: tutto quello a cui non credere

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

Ebbene sì, il sesso è uno degli ambiti e temi più stereotipati al mondo. Dalla contraccezione alla prima volta, dall’orgasmo di lei alle prestazioni di lui: sono tanti, anzi tantissimi, i falsi miti dei rapporti sotto le lenzuola. Vogliamo iniziare a sfatarne qualcuno che riguarda gli uomini. Siete pronte a ricredervi?

Le dimensioni non contano

Spesso, specialmente tra giovanissimi e giovanissime, si pensa che la dimensione del pene faccia la differenza e favorisca o meno il raggiungimento dell’orgasmo per lei (o lui in caso di relazioni omosessuali). In realtà non esiste alcuno studio o dato scientifico che confermi questa diceria. L’orgasmo di lei può essere facilitato dall’atmosfera, dai preliminari, dalla cura e l’attenzione verso il corpo, ma anche dalle posizioni e altri stimoli, che però – attenzione – sono sempre molto personali e cambiano da donna a donna, da individuo a individuo.

Per dare qualche numero però, possiamo riportare i risultati di un sondaggio condotto dal portale di incontri Big One Dating, per il quale 4.761 donne hanno commentato la lunghezza ideale per provare piacere. Secondo le intervistate la dimensione del pene ottimale per l’orgasmo femminile è di 20,32 centimetri (8 pollici), apprezzata dal 44% delle partecipanti che hanno raggiunto il picco con questa lunghezza. Dai risultati pare evidente comunque che non sia la lunghezza a fare la differenza, visto che “solo” il 30% circa delle donne ha avuto un orgasmo con un pene di 27,94 centimetri (11 pollici); e il 26% ha goduto con 7,62 centimetri (3 pollici).

Uomini hanno più voglia delle donne

Falso, falso e falso! Basta credere che gli uomini siano più passionali e caldi, e di fare di tutta l’erba un fascio. Il desiderio sessuale è determinato da un ormone, il testosterone, che comanda la sensazione di desiderio e la libido. Questo ormone viene associato al corpo maschile erroneamente perché in realtà è prodotto anche dall’organismo femminile, anche se in quantità minore, nelle ovaie e nelle ghiandole surrenali. Il testosterone mantiene stabile l’umore, i livelli di energia e determina la propensione al sesso. La sua produzione raggiunge un picco, sia per lui che per lei, alla mattina presto, tra le 6.30 e le 7.30, e pare proprio essere questo il momento migliore per fare sesso. Se c’è una differenza, ma non possiamo ridurla ad una questione di genere, sta nei pensieri e nella capacità di liberarsene: la sessualità e il raggiungimento dell’orgasmo hanno bisogno di una mente libera e – forse- alcuni uomini sono più capaci di non pensare troppo durante il rapporto.

Durata

Anche la durata ideale di un rapporto sessuale è molto personale e può dipendere da tanti fattori che possono variare nel tempo. Che ne dite ad esempio ad una scappatela imprevista e non programmata in pausa pranzo o poco prima di andare a cena fuori? Magari è una cosa fugace e veloce ma piacevolissima! Oppure capitano periodi in cui si è molto stressate e piene di pensieri e la predisposizione al sesso non è delle migliori. Anche in questi casi forse si ha maggiore soddisfazione con rapporti più pacifici e rassicuranti, che di lungo gioco e sperimentazione.

È altrettanto vero però che ci sono alcune condizioni che sono delle vere e proprie disfunzioni: parliamo dell’eiaculazione precoce (quasi immediata) o ritardata (quando l’orgasmo di lui tarda molto ad arrivare). Sono disfunzioni che possono minare la relazione e il benessere sia di lui che della partner, che a lungo andare può sentirsi poco adeguata e incapace di essere attraente. Per dare qualche numero? Mediamente un rapporto sessuale dura 6-7 minuti dalla spinta attiva, ma il tempo si contrae tra i 60 secondi e i 2 minuti per gli uomini che soffrono di eiaculazione precoce, mentre si dilata fino a 30-45 minuti per chi ha difficoltà a raggiungere l’orgasmo. Ma mai generalizzare e soprattutto, nel sesso, lasciamo stare i numeri e pensiamo alla qualità.

Penetrazione per far provare piacere

I gusti sono gusti, quindi è bene anche sfatare il mito secondo il quale un rapporto non penetrativo non sia piacevole per lei. Anzi. L’outercourse è il sesso non penetrativo, che vede la riscoperta delle coccole, dei corpi, dei giochi, togliendo l’attenzione dai genitali, e piace, tanto, sempre di più. Consiste proprio nell’attività sessuale senza alcun tipo di penetrazione, che sia orale, vaginale o anale. Si praticava spesso in passato per evitare gravidanze, la trasmissione di malattie o addirittura per preservare la verginità fino al matrimonio. Se provoca piacere? Moltissimo e senz’altro la non penetrazione lascia più spazio alla libertà di espressione e alla fantasia di giocare e sperimentare con tutto il corpo e tutti i sensi.

A capofitto sulla clitoride

Attenzione cari maschietti, perché se è vero che la clitoride è un centro nevralgico per il corpo della donna, è altrettanto vero che buttarsi a capofitto e sollecitarla con insistenza può essere controproducente. Ma soprattutto: lo sapete com’è fatta la clitoride? Nell’immaginario comune ha la forma di un bottoncino, delle dimensioni di un’uvetta più o meno, e si trova protetta nella congiunzione delle due piccole labbra.

Quel bottoncino però è solo la punta di un iceberg, la parte esterna di una muscolatura molto più estesa, che si sviluppa a forma di Y rovesciata verso l’interno del bacino, verso il basso, su ciascun lato della vulva. In pochi e poche lo sanno, ma la clitoride è fatta dello stesso tessuto erettile del pene, e diventa turgida se stimolata. Contiene ben 8mila terminazioni nervose, 5mila solo nella testa; mentre il glande del pene ne ha 3mila. Il piacere da stimolazione della clitoride è un piacere diffuso per la donna, molto intenso e esteso, ma bisogna andarci cauti, con delicatezza, senza fretta o voracità.

Il consiglio per lei invece è quello di guidare il proprio partner a conoscere e far vibrare il proprio corpo, senza vergogna e consapevoli della propria specificità e unicità.

Masturbarsi non è un problema

Se il tuo lui si masturba non è un problema. Davvero. Non è un problema a livello fisico, perché è falso che masturbarsi indebolisce gli spermatozoi o che fa passare la voglia di fare sesso con la partner; ed è falso anche che un uomo si masturba perché non prova abbastanza piacere a letto con la compagna. Anzi, così come per la masturbazione femminile, anche per l’uomo l’autoerotismo determina la conoscenza e consapevolezza di sé e questo conoscersi non può che migliorare anche il sesso e la relazione di coppia, specialmente a fronte di disfunzioni come l’eiaculazione precoce o ritardata. Lasciamo a lui il proprio spazio di esplorazione e prendiamoci il nostro, senza paura o giudizio.