Quando si parla di chirurgia estetica femminile è difficile che si pensi ad interventi sui genitali o nelle parti intime. Eppure, a volte, ritoccare le piccole o grandi labbra può essere risolutivo tanto quanto la chirurgia al naso o alle palpebre. Non sentirsi bene intimamente può avere ripercussioni sia a livello fisico che psicologico. Vediamo meglio cosa intendiamo e quali sono gli interventi possibili.
Indice
Sentirsi e vedersi belle, anche là sotto
È bellezza, bellezza a tutti gli effetti. Guardarsi e vedersi con il naso grande, le labbra troppo sottili a volte mina la propria autostima e sicurezza. Ci si sente male e brutte e non all’altezza delle situazioni. Alcuni caratteri fisici poi portano a problemi di salute o ostacolano il benessere quotidiano, come ad esempio la palpebra degli occhi calante, che influenza negativamente la vista, oltre che il trucco! In tutti questi casi la chirurgia, ovviamente sempre affidata a professionisti esperti e seri, può essere risolutiva, anche con interventi non invasivi e leggeri. Sembrerà strano, ma anche intimamente vale lo stesso discorso. Non vedersi belle nelle parti intime porta a un disagio importante e può condizionare la propria vita sessuale e quindi il benessere generale. Una consapevolezza in forte crescita, tanto da determinare un aumento delle richieste di interventi di chirurgia estetica di miglioramento dei genitali femminili.
Estetica e funzionalità
I genitali femminili possono essere migliorati in diversi aspetti, per correggere dismorfie o modificazioni causati dall’età, dal passare del tempo o per “malformazioni” della nascita che iniziano a risultare fastidiose o invalidanti quando si inizia a praticare sesso con regolarità. I principali motivi per cui una donna richiede l’intervento della chirurgia possono essere legati quindi all’invecchiamento dei genitali esterni o a difetti delle piccole e grandi labbra, del monte di Venere o della vagina. Gli interventi possono essere prettamente estetici oppure funzionali, in caso di dolore o limiti fisici, e hanno l’obiettivo di ridare tono alla zona, di aumentare il piacere e la sensibilità. Gli interventi di chiurugia intima femminile vanno valutati in modo serio, accompagnati da visite ginecologiche e analisi batteriologiche che possano evitare infezioni e infiammazioni. Inoltre, quasi sempre, la chirurgia intima interviene per risolvere un problema che ha già avuto conseguenze sulla vita e sul benessere sessuale, per questo spesso si lavora in modo trasversale e pluridisciplinare sulla persona, sulla sua emotività e sullo stato psicofisico.
L’ipertrofia o l’asimmetria delle piccole labbra
Lo sapete che forma hanno o dovrebbero avere le piccole labbra? Sono sottili alette cutanee su entrambi i lati dell’apertura della vulva, poste al lato delle grandi labbra. Ovviamente hanno dimensioni, pigmentazione e forma diverse da donna a donna, ma in generale devono essere più piccole delle grandi labbra, avere forma simmetrica e regolare. La dimensione è proprio uno dei difetti più comuni: si chiama ipertrofia la malformazione congenita e considerata patologica se la lunghezza delle piccole labbra dalla base d’impianto al margine libero è superiore a 2,5 cm. Questo difetto può generare problemi e fastidi durante le attività sportive, nei rapporti sessuali, e causare frequenti irritazioni, infezioni e micosi. Altro difetto delle piccole labbra è l’asimmetria decisa. L’intervento chirurgico allora può correggere la malformazione, riducendo la dimensione o regolarizzando la simmetria. Si opera in anestesia locale; il post operatorio può essere fastidioso e doloroso in corrispondenza dei punti e si torna alla normalità in tre settimane circa.
Le grandi labbra: la giusta dimensione
È il tono invece il problema delle grandi labbra. Loro devono essere sode e turgide, ben definite e più grandi delle piccole labbra, ma non troppo pronunciate o cadenti. Se sono troppo grandi e ipertrofiche, tanto da causare fastidio, viene consigliata la riduzione o liposuzione tramite chirurgia. In verità, il problema più comune riguarda il tono delle grandi labbra, che con l’età possono diventare flaccide, molli, vuote e cadenti. In questo caso si propongono interventi di lipofilling di riempimento con innesti di tessuto adiposo prelevato dall’addome o dall’interno della coscia. Anche in questo caso l’intervento avviene in anestesia locale e non ha una durata lunga. Il post operatorio però può essere fastidioso, con punti e edema, e dura 45 giorni circa per la ripresa completa.
Ringiovanire la vagina
Non è solo il contorno occhi ad accusare il passare del tempo. Con gli anni, in modo del tutto naturale e fisiologico, la vagina tende a dilatarsi e rilassarsi. Una sensazione abbastanza chiara e percettibile per le donne attente alla loro intimità e sessualità. Gli interventi della chirurgia estetica genitale lavorano per ridurre le dimensioni dell’orifizio vaginale e della porzione più esterna della vagina, per recuperare il tono muscolare, ridurre il rilassamento e, quindi, aumentare il piacere e le sensazioni sessuali. A differenza di altri interventi prettamente estetici, recuperare, ringiovanire e restringere la vagina può essere davvero importante per tornare ad una sessualità serena e piacevole, e spesso ci si arriva su consiglio del sessuologo. Questi interventi sono effettuati con anestesia locale con sedazione, con un monitoraggio nel post intervento per limitare e contenere i possibili sanguinamenti. In alternativa, con un intervento meno invasivo, è possibile tonificare superficialmente il cilindro vaginale attraverso iniezioni di tessuto adiposo che servono a riprendere la parete vaginale e a ridurre il diametro della vagina stessa.
Livellare il monte di Venere
Il monte di Venere è quella collinetta leggermente pronunciata proprio sopra la vulva. È un accumulo adiposo, con peluria e dalla forma “triangolare”. Serve a proteggere i genitali interni e il feto durante la gravidanza. Un’area particolarmente sensuale, ben valorizzata da cerette e costumi o intimo sgambati. Il monte di Venere nella sua forma ideale infatti è turgido, pieno, sodo e liscio; la forma tondeggiante ma non troppo accentuata. A volte può apparire invece troppo protruso o troppo appiattito, fin dalla nascita, motivo per cui molte giovani donne decidono di intervenire esteticamente con la chirurgia. Questa zona inoltre è suscettibile al passare del tempo e all’azione degli ormoni estrogeni, per cui in determinate fasi della vita (gravidanza, menopausa..) l’accumulo di adipe può essere eccessivo o la pelle flaccida. Gli interventi chirurgici possono correggere bene questi difetti, che siano essi fisiologici o risultato del tempo. La liposuzione permette di togliere il grasso in eccesso, abbassando un monte di Venere troppo pronunciato. In caso invece di appiattimento o incecchiamento, è possibile effettuare un trapianto di grasso, il lipofilling, e eliminare la pelle in eccesso, con un lifting. L’intervento in anestesia raggiunge ottimi risultati, ridonando buona tonicità con effetto naturale. Nel post intervento il livido e la mancanza di sensibilità possono risolversi in un mese circa.
Non solo chirurgia
Prima di ricorrere alla chirurgia, in caso di pube particolarmente presente e generoso, è possibile provare a risolvere il difetto del grasso in eccesso con altri trattamenti di medicina estetica. Alcuni esempi sono la criolipolisi, l’intralipoterapia, la radiofrequenza, la laserpolisi, e gli ultrasuoni che stimolano la zona, sfruttando le proprietà del freddo, dei processi chimici, delle onde racio, del laser e delle onde sonore, per bruciare e ridurre gli accumuli adiposi. Queste terapie sono senz’altro meno invasive della chirurgia e non hanno bisogno di anestesia o degenza post trattamento.