Unghie, non solo micosi: ecco i segnali cui fare attenzione

La salute delle nostre unghie è fondamentale: quali sono i campanelli d'allarme da non sottovalutare

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 5 Agosto 2022 11:52

Sapete che esiste una parte del nostro corpo che cresce in media tra i quattro e gli otto centimetri l’anno? Ebbene, per le unghie, rispettivamente della dita delle mani e di quelle dei piedi, la velocità di sviluppo è proprio questa. Purtroppo, non essendo innervate, non creano dolore se accade qualcosa. Ma possono segnalarci che non tutto va per il meglio, magari ammalandosi direttamente oppure come indicatori visibili di possibili sofferenze del nostro corpo. Nel primo caso, tra le situazioni più frequenti ci sono sicuramente le infezioni fungine, meglio note come micosi.

Come si manifestano i “funghi” e chi rischia di più

Le micosi tendono ad attaccare soprattutto le unghie dei piedi, specie in questo periodo. Sono causate da organismi uni o pluricellulari (dipende ovviamente dalle dimensioni) che crescono quando trovano tre situazioni ideali per la crescita. La prima è la temperatura ambientale, che deve aggirarsi per consentire la massima diffusione tra i 20 e i 25 gradi. La seconda è rappresentata da alti valori di umidità: il clima caldo insieme all’elevata umidità ambientale offre condizioni ideali per lo sviluppo dei miceti. Infine contano le caratteristiche dell’epidermide, ed in particolare la sua acidità.

Se si mescolano assieme questi fattori si creano condizioni ottimali per lo sviluppo dei miceti che oltre alla pelle possono interessare anche le unghie, magari in conseguenza del passaggio dall’epidermide oppure anche direttamente, come unica sede della micosi. In questo caso si parla di onicomicosi. A rischio sono soprattutto le persone che sudano molto, che indossano scarpe e calze che tendono ad aumentare i rischi (ad esempio perché a punta), che si espongono a piccole escoriazioni che alterano gli strati superficiali della pelle e possono aumentare i rischi.

Le micosi delle unghie, in ogni caso, possono non dare segni particolari in fase iniziale. A volte può comparire una macchia bianca o gialla su una o più unghie di una mano o di un piede, con l’unghia stessa che perde di colore ed elasticità, diventando più fragile. Attenzione poi: ci sono forme fungine che attaccano direttamente le unghie, capita con i miceti di un particolare genere (Tricophyton). Le unghie vengono progressivamente “distrutte” dal fungo, tanto che si possono accumulare detriti, cioè residui di tessuto ungueale distrutto, sotto il bordo libero dell’unghia stessa. E ciò porta col tempo ad una debolezza ungueale, che può anche scollarsi del tutto. Il trattamento di queste condizioni va indicato dal dermatologo, sulla base della visita. E va proseguito per tutto il tempo prescritto.

Nel frattempo, specie in vacanza, occorre evitare che le unghie vadano incontro a traumi asciugare bene la pelle e trattare disinfettando con cura eventuali piccole lesioni della pelle. Un ultimo consiglio: usate bene le forbicine per mantenere le unghie asciutte e pulite. E a tavola cercate di limitare gli zuccheri semplici, preferendo alimenti integrali, ricordando di bere sempre molto. Una pelle idratata è più forte di fronte all’attacco dei miceti.

Ecco qualche segnale che arriva dalle unghie

Guardiamoci le unghie, è il consiglio degli esperti. E non solo per estetica. Le donne, specie se sono a rischio di anemia, dovrebbero controllare regolarmente il colorito delle unghie che può indicare una certa sofferenza se diventa bianchissimo. Se di colpo le unghie iniziano a crescere scanalate oppure con la parte interna rigonfia, c’è da sospettare invece un’anemia legata a mancanza di ferro. Sono solo esempi per far comprendere. Ricordiamoci quanto è importante osservarle e curarle. Se possibile, senza “mangiarle”, come accade a chi soffre di onicofagia.