Il cuore che accelera. Il respiro che si fa più affannoso, come se avessimo fatto una corsa. L’intestino che si muove. E la mente che fatica a concentrarsi. L’agitazione ha significato, certo, quando occorre reagire ad uno stimolo improvviso e temporaneo. Ad esempio, prima di un esame o di un colloquio di lavoro particolarmente impegnativo. Ma non deve diventare la compagna di vita di ogni giorno.
Altrimenti si possono mettere in moto meccanismi che, alla lunga, portano l’organismo a reagire, anche somatizzando. Ad esempio, ci si può sentire sempre stanchi (anche perché il riposo certo non è ottimale) i muscoli si fanno costantemente tesi. La digestione diventa un problema ed anche la regolarità dell’intestino rischia di diventare solo un ricordo. In questi casi, quando si parla di quadri di ansia vera e propria, la risposta può venire solo dal medico. Ma se siamo solamente un pochino agitate, qualche buona abitudine può aiutarci a superare l’impasse. E non stiamo parlando solo della mindfulness o di altri approcci, come i movimenti yoga o il lento fluire dei muscoli del Tai-Chi.
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I consigli per combattere l’ansia
Detto che ovviamente caso per caso occorre trovare le risposte specifiche, facendosi aiutare da chi ne ha competenza per trovare la strada ottimale verso una miglior calma interiori, proviamo allora a definire con cinque semplici termini l’atteggiamento da adottare per frenare l’agitazione improvvisa.
- Muoversi. Quando ci si sente agitate, il primo pensiero è quello di rilassarsi. E la prima idea consiste nel mettersi a riposare. Non conviene. Quando rabbia e tensione si accumulano, l’obiettivo deve essere scaricarle. In questo senso l’attività fisica può rivelarsi una vera e propria “medicina naturale” ad azione calmante. Fate una lunga passeggiata, allenatevi, calzate le scarpette e correte. Indossate il costume e nuotate.
- Accettarsi. Può capitare che le ansie temporanee siano legate a situazioni altrettanto occasionali, con risvolti spiacevoli. In queste condizioni emotive occorre provare a guardare da “fuori” quanto accade, anche se coinvolti. Ed invece è importante capire fin cosa si può davvero fare e dove si può arrivare, mantenendo un atteggiamento razionale.
- Gratificarsi. Non pensate che avere un pensiero per noi stessi sia un atto di egoismo. Quando l’ansia avanza, anche una piacevole gratificazione può diventare uno strumento per migliorare il benessere psicofisico, a patto ovviamente che non diventi un’abitudine quotidiana. Farsi o magari fare un regalo a volte aiuta a controllare le tensioni emotive.
- Rilassarsi. Fatevi aiutare. Ma sappiate che le tecniche di rilassamento, guidate da chi ci può dare una mano, possono davvero essere basilari quando l’agitazione appare irrefrenabile. Sul fronte fisico, ad esempio, un aiuto può venire da esercizi mirati sulla respirazione, per la consapevolezza e la profondità dell’atto, e da contrazioni e decontrazioni dei muscoli.
- Superarsi. Quando l’agitazione ci prende abbiamo bisogno di “spostare” l’oggetto della nostra riflessione da quanto è frustrante e ci fa adirare. Ed allora, ricordiamo di pensare positivo. È importante cercare di oltrepassare la negatività del momento, che si riflette sul corpo, modificando quanto circola nella nostra mente e proponendoci pensieri migliori.
La parola finale
Tisana. Infusi e tisane sono ormai una buona abitudine della giornata. E possono diventare una vera e propria strategia “anti-ansia” da portare avanti ogni giorno, all’ora che preferite. Magari nel pomeriggio, se i pensieri si affollano o dopo cena, per liberare la mente dall’agitazione e consentire un buon sonno riposante. Così non si innesca quel circolo vizioso tra insonnia e agitazione che peggiora le condizioni generali.
Ovviamente, scegliete erbe che hanno un’azione rilassante e calmante. Per chi è più tradizionale vanno bene la classica camomilla o la valeriana, ma senza dimenticare che tiglio, passiflora, melissa o biancospino possono aiutarci a contrastare l’agitazione. Anche in cocktail!