Caduta dei capelli: cause, rimedi e prevenzione

La caduta dei capelli, o alopecia, è la perdita anormale o eccessiva di capelli dal cuoio capelluto, che può essere temporanea o permanente a seconda delle cause.

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Medico

Laureata in Medicina, appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Pubblicato: 24 Marzo 2024 18:04

A tutti può capitare di ritrovare la spazzola piena di capelli, oppure di trovarli sul cuscino al proprio risveglio. La perdita di capelli è un fenomeno fisiologico che fa parte del loro ciclo di vita. I capelli cadono e ricrescono ancora più sani.

Conosciuta anche come alopecia o calvizie, la caduta dei capelli è un fenomeno che causa particolare stress e ansia a chi lo vive, in quanto questi risultano una parte fondamentale dell’aspetto fisico.

Si tratta di un fenomeno estremamente diffuso, che coinvolge in particolare gli uomini, ma può colpire anche il genere femminile. Gli studi hanno evidenziato che circa il 39% degli uomini in Italia mostra un certo stato di calvizie, rientrando così tra i primi 10 paesi del mondo per questo problema. La calvizie femminile invece riguarda 4 milioni di donne in Italia, circa 1 donna su 4.

In numerosi casi, però, si possono seguire trattamenti specifici che permettono di risolvere o attenuare il problema.

Caduta dei capelli patologica o fisiologica

I capelli seguono un normale ciclo di caduta e ricrescita: si tratta di un fenomeno fisiologico che interessa chiunque, donne e uomini, in particolare durante la stagione primaverile e autunnale. Risvegliarsi trovando dei capelli sul cuscino, lavarseli e trovarsi alcuni capelli in mano oppure spazzolarseli e trovarli sulla spazzola è una cosa del tutto normale, che non deve generare ansia.

La caduta dei capelli diventa patologica quando la quantità di capelli persi eccede di gran lunga quelli che ricrescono. Se si perdono i capelli e la ricrescita è fortemente rallentata (o del tutto interrotta), ci si potrebbe trovare davanti ad una condizione patologica che può derivare da una serie di cause. Potrebbe essere legato ad esempio a cause emotive, come lo stress o l’ansia, ma potrebbe essere legato anche a cause fisiche come un problema cutaneo o alcune malattie specifiche. Nel caso in cui la caduta dei capelli non sia fisiologica, ma patologica è fondamentale richiedere il consulto di uno specialista, il quale valuterà se sia necessario farvi eseguire degli esami diagnostici specifici, come il tricogramma.

Le fasi di vita dei capelli

Conosce il ciclo di vita dei capelli è fondamentale per evitare di ritrovarsi in situazioni di ansia e preoccupazione, le quali non farebbero altro che aggravare la situazione.

Come anticipato, i capelli cadono fisiologicamente per ricrescere più forti, il problema si presenta quando la ricrescita è fortemente rallentata o, addirittura, risulta assente.

Le fasi del ciclo di vita del capello sono:

  • Anagen, è la fase di crescita e sviluppo nella quale i capelli, in alcuni casi, possono crescere ad una velocità che può arrivare fino ad 1 mm al giorno.
  • Catagen, si tratta di una fase di riposo e stallo dei capelli, per i quali non avviene più la crescita, ma nemmeno la perdita.
  • Telogen, si tratta della fase di caduta durante la quale si perdono tra i 70 e i 100 capelli al giorno. L’organismo però rigenera i capelli in modo accelerato: al Telogen segue una nuova crescita.
  • Kenogen, fase di riposo del follicolo pilifero.

Questo processo ha una velocità maggiore durante i cambi di stagione quindi, in primavera e in autunno, è possibile osservare una perdita di capelli ingente. Nel caso in cui il problema si protragga nel tempo, è fondamentale intervenire tempestivamente, perché la perdita prolungata di capelli riduce le possibilità di ottenere esiti soddisfacenti a seguito dei trattamenti.

Le cause della caduta dei capelli

Generalmente quando si pensa alla calvizie si pensa che possa essere un problema che riguarda in modo esclusivo gli uomini con l’alopecia androgenetica, in realtà non è così.

L’alopecia androgenetica può essere una delle cause della perdita di capelli, ma non è l’unica.

Si parla di alopecia psicogena quando la caduta dei capelli rientra tra i disturbi psicosomatici dovuti a un periodo di forte stress. Nelle donne l’alopecia psicogena può interessare specifiche aree della testa, ma può anche presentarsi con un diradamento diffuso che interessa l’attaccatura frontale fino al vertice del cranio. Negli uomini molto spesso interessa la zona limitrofa alle tempie (stempiatura) che poi si diffonde anche in tutte le altre zone della testa.

Un’altra causa della perdita dei capelli è l’alopecia seborroica i cui sintomi, però, sono difficilmente distinguibili da quelli dell’alopecia da stress. In questo caso il problema è una produzione eccessiva del sebo sulla superficie del cuoio capelluto.

Esiste, inoltre, l’alopecia da tricotillomania che è causata dal comportamento dell’individuo, il quale tende a tirare o strappare i capelli a causa di comportamenti ossessivi.

Gli uomini, in particolare, perdono frequentemente i capelli a causa dell’alopecia androgenetica dovuta alla suscettibilità del follicolo pilifero allo stimolo androgenico per cause genetiche.

Nonostante la varietà di cause possibili, la genetica gioca infatti un ruolo chiave nello sviluppo dell’alopecia androgenetica, la forma più comune di perdita dei capelli. La predisposizione ereditaria rende i follicoli particolarmente sensibili agli ormoni androgeni, in particolare al diidrotestosterone (DHT), che riduce il ciclo di vita dei capelli, portando a un assottigliamento progressivo fino alla caduta. Questo fenomeno è osservabile sia in pattern maschili che femminili di perdita dei capelli, sebbene si manifesti in modi diversi tra i sessi. La comprensione della genetica può anche guidare le scelte terapeutiche, favorendo trattamenti personalizzati che tengano conto delle caratteristiche individuali del paziente.

Inoltre, la perdita di capelli può essere legata a stili di vita non salutari, come ad esempio seguire una dieta sbagliata, ricca di grassi saturi. I capelli e la pelle hanno bisogno di vitamine A,B,C, zinco, biotina, rame, ferro e acido folico. In questo caso è fondamentale richiedere il consulto di un professionista dell’alimentazione per poter integrare nel modo corretto gli elementi che non si riescono ad introdurre con la dieta.

La caduta dei capelli può inoltre essere causata da altre malattie o dai loro trattamenti come nel caso delle terapie contro il cancro, delle terapie per le disfunzioni tiroidee, dell’anemia e di alcune infezioni.

A questi si possono aggiungere anche ulteriori fattori esterni che possono contribuire a velocizzare la perdita dei capelli, tra cui:

I trattamenti da seguire per la caduta dei capelli

Come prima cosa, quando si osserva una perdita ingente e prolungata di capelli è fondamentale rivolgersi ad un professionista, in particolare un dermatologo che potrà effettuare tutti gli esami diagnostici necessari per capire la causa del problema.

La caduta dei capelli è dovuta a numerose cause, pertanto, per trovare la terapia giusta, è necessario porle in diagnosi differenziale. La prima cosa da fare è un esame obiettivo dermatologico, durante il quale il professionista osserverà lo stato di salute della cute del cuoio capelluto del capello e farà domande relative alla famigliarità per patologie simili, allo stile di vita e alla storia clinica. Esistono, inoltre, ulteriori esami strumentali specifici come il tricogramma, la valutazione statistica dei capelli, il tricogramma deduttivo, il fototricogramma, il mineralogramma e in alcuni casi sono richieste anche delle analisi di laboratorio.

In base alle cause scatenanti del problema, lo specialista sarà in grado di proporre il trattamento più indicato. Nei casi più lievi potrebbe essere sufficiente utilizzare integratori specifici e cosmetici che stimolano la ricrescita dei capelli.

Nei casi più gravi è necessario ricorrere a trattamenti farmacologici specifici per trattare la causa dell’insorgenza del problema. Tra questi citiamo la Finasteride e il Minoxidil. Infine, al paziente potrà essere proposto un trapianto di capelli.

Le nuove frontiere nella cura dell’alopecia comprendono trattamenti rigenerativi che mirano a stimolare la ricrescita dei capelli a livello cellulare. Il trattamento con laser (Low-level laser therapy) può essere un’opzione nei casi refrattari alla terapia farmacologica, ma potrebbero essere necessarie numerose sedute. Il trattamento con plasma ricco di piastrine (PRP) invece, sfrutta i fattori di crescita presenti nel sangue del paziente per promuovere la salute dei follicoli piliferi e si è rivelato sicuro ed efficace, seppur costoso.

Come prevenire la caduta dei capelli?

Come abbiamo visto, in alcuni casi, il fenomeno ha una forte componente genetica. In questo caso purtroppo, non è possibile fare prevenzione ma si potrà intervenire con un trattamento precoce. In altri casi la patologia è dovuta a fattori modificabili come l’alimentazione, l’inquinamento, il trattamento dei capelli con prodotti aggressivi e altri.

L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale: è molto importante seguire una dieta equilibrata con pochi grassi saturi, ricca di vitamine e minerali. Un altro modo per limitare o evitare la perdita di capelli è cercare di evitare le situazioni che possono essere fonte di stress, ansia o preoccupazione e che, spesso, sono causa di una perdita cospicua di capelli sia nelle donne, sia negli uomini.

Inoltre, si possono assumere integratori che vadano correggere eventuali carenze di micro o macronutrienti. La loro presenza è fondamentale per la salute del bulbo pilifero e del capello.

I capelli sono particolarmente resistenti, ma al tempo stesso devono essere trattati con cura. È molto importante non eccedere con i trattamenti troppo aggressivi. L’utilizzo di prodotti non idonei, decoloranti non naturali o di strumenti che bruciano i capelli come le piastre o gli asciugacapelli ad altissima temperatura, contribuiscono ad indebolirli e, in alcuni casi, sono i responsabili della loro caduta.

Fonti bibliografiche: