Carlo III: bilancio positivo per il primo anno di regno

Il 59% dei britannici ritiene che Carlo III abbia fatto un buon lavoro nel suo primo anno da Re. Un successo confermato durante la visita di Stato in Francia.

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Gilda Faleri

Royal editor

Royal Watcher toscana laureata in comunicazione. Conduce un programma TV dedicato alle famiglie reali e ha fondato uno dei primi blog italiani a tema royals.

Un anno di cambiamenti per Carlo III che è stato erede al trono per quasi 74 anni preparandosi perfettamente al ruolo di Re. Se per la Gran Bretagna il primo anno di regno è stato all’insegna della continuità e della stabilità, nelle due visite ufficiali all’estero Carlo ha ottenuto una grande popolarità.

La prima visita di Stato in Germania è considerata un successo diplomatico per Carlo III e la seconda in Francia sta avendo un grande riscontro mediatico, sembra proprio che questa volta la coppia reale sia a suo agio e tutto sia perfettamente riuscito. Carlo, parlando in un ottimo francese al banchetto di Stato a Versailles e al Senato si è conquistato l’affetto dei francesi e si è dimostrato un ottimo capo di Stato per i britannici.

Nel primo anniversario del suo regno, lo scorso 8 settembre, Re Carlo ha deciso di trascorrere la giornata “in privato” nella quiete di Balmoral, per riflettere anche sulla vita di sua madre, la Regina Elisabetta II, morta un anno fa.

L'allora Principe Carlo saluta cortesemente la madre Elisabetta II
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Elisabetta II con il figlio Carlo nel 2009

Lo stesso modo in cui la Regina Elisabetta, a Sandringham, era solita celebrare la data della propria ascesa al trono che come per tutti i sovrani combacia con la morte del proprio genitore o di un parente stretto. La monarchia incarna da sempre la continuità di uno stato, non per altro i francesi coniarono la frase: “Il Re è morto, viva il Re”.

Le parole chiave del regno di Carlo: continuità e stabilità

Carlo in questo primo anno di regno ha voluto dare un’immagine di continuità, all’insegna della stabilità e della rassicurazione piuttosto che del cambiamento repentino o della riforma radicale.

Le aspettative di un monarca modernizzatore sono state finora poste un po’ in secondo piano. Il confronto continuo con il regno della madre ha sicuramente messo a dura prova i nervi di Carlo III che come visto in più occasioni non sono certamente saldi come quelli di Elisabetta.

“È stato sorprendente per la mancanza di sorprese”, afferma alla BBC la commentatrice reale Pauline Maclaran, “La gente si è abituata molto rapidamente a vederlo come re”. “Quest’anno è stato il figlio di sua madre”, aggiunge la storica reale Anna Whitelock. Gli appuntamenti ufficiali dell’anno reale sono stati in gran parte mantenuti e tutto è rimasto invariato.

Re Carlo e la Regina Camilla
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Re Carlo e la Regina Camilla

Molti studiosi concordano sul dato di fatto che il primo anno di regno di Re Carlo è stato un successo tranquillo, che ha permesso di ottenere l’accettazione del pubblico dopo il lungo regno della madre, di gestire la transizione e di evitare gli scandali.

L’incoronazione, una cerimonia contemporanea

Per quanto riguarda il cambiamento, l’incoronazione è stata una cerimonia contemporanea che ha rispecchiato una Gran Bretagna diversificata e multireligiosa, costituita da quella che il Re ha definito una “comunità di tante comunità” pur rispettando la tradizione. La stessa Camilla per l’incoronazione ha apportato uno dei cambiamenti più modernizzanti, eliminando le dame di compagnia e avendo come paggi i nipoti.

Da Regina Consorte a Regina Camilla

La preoccupante questione “Camilla” è stata risolta senza intoppi grazie soprattutto all’intervento di Elisabetta II che, prima di morire, ha fatto alcune concessioni alla moglie di Carlo, non ultima nominarla Dama del prestigioso Ordine della Giarrettiera. Elisabetta ha voluto riconoscere l’impegno della nuora e allo stesso tempo ha agevolato la strada futura al figlio per evitare di mettere a repentaglio la monarchia stessa. Il passaggio da “Regina Consorte” a “Regina Camilla” è avvenuto senza troppi intoppi proprio durante l’incoronazione.

Carlo e Camilla con le corone dell'incoronazione
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Carlo e Camilla il giorno dell’incoronazione

Sulla questione dell’uso del titolo “Regina” non sono però tutti convinti, a cominciare dall’ex segretario privato della Principessa Diana, Patrick Jephson, che avrebbe preferito fosse “Principessa Consorte” affermando: “Dopotutto, il Principe Filippo si è comportato come Principe Consorte per tutto il tempo in cui è stato il marito della Regina”.

Il figlio Harry e il fratello Andrea

La disputa familiare che ha diviso sempre di più i figli del Re ha dominato il primo anno di trono. Il lungo attacco del Duca e della Duchessa di Sussex contro la famiglia reale e l’Istituzione in generale, prima con il documentario su Netflix e poi con il libro di memorie di Harry, Spare, ha fatto il giro del mondo. Da parte di Carlo c’è stato il silenzio, mantenendo la linea di Elisabetta II. Nonostante la difficile situazione familiare, il Re ha invitato Harry e Meghan alla sua incoronazione, anche se solo Harry si è presentato e poi è tornato rapidamente a Los Angeles dalla moglie e dai figli.

William e Kate seguiti da Harry e Meghan
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William e Kate seguiti da Harry e Meghan

Dopo lo scandalo Epstein, il Principe Andrea, fratello del Re, si è tenuto per lo più lontano dagli eventi reali quest’anno, nonostante le ripetute voci sulle sue ambizioni di tornare alla vita pubblica. Ha creato un po’ di scompiglio la resistenza che sta facendo a lasciare la sua dimora, richiesta fatta da Carlo III dato che il Duca di York non lavora più per la Corona.

Le sfide di Carlo III

Molti esperti reali ritengono che la sfida più grande per il Re sia la necessità di comprendere ed essere sensibile al problema della pressione finanziaria che molte persone stanno vivendo. “Quando la gente è affamata, la storia dimostra che le monarchie vanno male”, afferma alla BBC il Professor Jones, docente di storia moderna alla University College di Londra, “La monarchia dipende dal consenso sociale”.

L’altra grande sfida per Carlo ma anche per il figlio William è quella di riuscire a non essere visti come un'”imposizione” per il loro popolo, stabilendo un contatto quasi diretto con le persone e rimanendo vicini alle problematiche, cercando di portare soluzioni pur mantenendo la parte di misticismo e fiaba che affascina e ha affascinato intere generazioni. Gli inglesi non vogliono una “monarchia in bicicletta”, come vengono definite le famiglie reali del Nord Europa, ma una modernizzazione rimane necessaria.

Cosa pensa il pubblico del nuovo Regno?

Un recente sondaggio di YouGov ha mostrato che il quadro generale rimane di una chiara maggioranza: il 62% a favore del mantenimento della Monarchia in Gran Bretagna.

Ma non è da sottovalutare che il 26% desidera un capo di Stato eletto, il dato più alto in una serie di sondaggi che risalgono a più di un decennio fa. Questo dato è stato rafforzato dalla crescente opposizione alla monarchia tra i giovani: solo il 30% delle persone tra i 18 e i 24 anni ritiene che la monarchia sia “un bene per la Gran Bretagna”.

Le prime pagine dei giornali che riportano l'incoronazione di Carlo III
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L’incoronazione di Carlo III nelle prime pagine dei quotidiani

Dallo stesso sondaggio emerge che il 59% degli intervistati ritiene che Carlo III stia facendo un buon lavoro. “Pochi immaginavano, nel settembre 2022, che Re Carlo avrebbe avuto un primo anno così positivo”, afferma Sir Anthony Seldon, autore e storico britannico.

L’informalità – formale del Re

Un altro cambiamento che è stato subito visibile è la minor freddezza con la quale il Monarca si rapporta con le persone. Durante le uscite pubbliche, la folla sembra apprezzare Carlo che è un Re molto disponibile ad avere un contatto con tutti. Questa “informalità – formale” – come viene definita dal quotidiano The Guardian – piace molto alle persone e forse riuscirà a coinvolgere anche i più i giovani.

Carlo saluta la folla accorsa a salutarlo in Francia
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Carlo saluta la folla accorsa a salutarlo in Francia, durante la visita di Stato

Il futuro della Monarchia

Non è facile capire quale sarà il futuro della Monarchia ma l’istituzione dovrà sempre più impegnarsi a comprendere le giovani generazioni che sono il futuro della società.

Elisabetta non ha mai esposto in pubblico un’opinione politica, anche se alcuni suoi gesti hanno fatto intuire i suoi pensieri, ma le generazioni sono cambiate radicalmente e oggi vogliono che i personaggi pubblici si espongano e siano empatici verso i problemi e i disagi sociali.

 

Carlo III
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Carlo III

Voci di palazzo suggeriscono che il Re stia pianificando un grande progetto alimentare in autunno, in termini di prevenzione degli sprechi e di migliore accesso a cibo di buona qualità, che potrebbe aiutare la sostenibilità e la povertà alimentare, due temi caldi, molto cari a Carlo.

Il Principe di Galles

Re Carlo sta per compiere 75 anni e nessun monarca nella storia britannica è salito al trono in una fase così avanzata della vita. Essere il re del cambiamento non è facile per lui ma suo figlio William, il Principe di Galles, sta giocando un ruolo chiave per la modernizzazione della monarchia.

Re di passaggio o di grandi cambiamenti?

È ancora presto per capire se Carlo sarà un Re di passaggio, un “traghettatore” verso la modernità o un Monarca che porterà grandi cambiamenti, senza dover aspettare il turno di William. Al momento ha già dato prova di essere un Sovrano che non tradisce i suoi princìpi e che conosce bene i confini del suo ruolo, il tempo poi darà più informazioni su questo Re che è salito al trono quando i suoi coetanei sono da poco andati in pensione.