Beni e gioielli dei Savoia all’asta: quanto valgono

Emanuele Filiberto annuncia la vendita all'asta dei beni della famiglia Savoia: ecco cosa finirà all'asta e i tanti progetti per il suo futuro

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Per quanto possa sembrare sorprendente, i Savoia hanno messo in vendita all’asta numerosi cimeli di famiglia. Nello specifico si parla di beni appartenuti a Vittorio Emanuele, figlio dell’ultimo re d’Italia, Umberto II. Il tutto si svolgerà a Ginevra, dove saranno mostrati al pubblico interessato ben 150 oggetti. Qualcosa di poco nobiliare, a dire il vero, considerando come si tratti di pezzi di certo non pregiati, bensì d’uso comune. Il valore è più che altro affettivo, anche se per gli amanti della storia d’Italia possono dire ancora molto.

L’asta dei Savoia

Il valore complessivo dei beni, il cui novero non è di certo enorme, si aggira tra i 100 e i 150mila franchi svizzeri. Ma di cosa parliamo nel dettaglio? A Ginevra saranno esposti articoli come un divano di pelle, piccole porcellane e due motociclette appartenute al figlio Emanuele Filiberto.

Se le normali famiglie svuotano le case dei propri cari, ormai defunti, offrendo ad amici e parenti alcuni oggetti, o magari organizzando una sorta di mercatino dell’usato, in casa Savoia le cose vanno ovviamente in maniera diversa.

Chi però si aspettava un’asta sfarzosa a Ginevra, resterà deluso. A parlare nel dettaglio dell’evento è stato Emanuele Filiberto, intervistato dal Corriere della Sera. In Svizzera, dove la famiglia è in esilio da una vita, si apriranno le porte di un tesoretto per i collezionisti. Quanto però di più prezioso è rimasto in possesso degli eredi ed è il principe a spiegare nel dettaglio la situazione.

Cos’è in vendita e il futuro dei Savoia

Emanuele Filiberto ha spiegato d’aver salvato molti oggetti preziosi, come la collezione di libri di suo nonno, re Umberto II, e del bisnonno re Vittorio Emanuele III. Lo stesso dicasi per i quadri antichi e l’argenteria. Tutto andrà nelle sue residenze, a disposizione della sua famiglia e dei suoi figli. All’asta ci saranno piatti, candelabri, statue con il profilo di Vittorio Emanuele III, una cassapanca, un vaso Venini e altri oggetti “comuni”.

Ma il motivo? Il principe spiega come sia necessario avere il coraggio di disfarsi di ciò che non serve più, invece di farlo marcire in uno scantinato. A fine anno, poi, spazio a una vendita speciale da Christie’s. All’asta ci saranno i mobili disegnati da sua madre Marina, ideati per la villa che, a sua volta, è frutto della sua creatività, ha spiegato Emanuele Filiberto.

La stessa casa d’aste venderà poi i gioielli di famiglia, ma non della collezione Savoia, ovvero non quelli storici. Parliamo di un anello con acquamarina, un bracciale con smeraldi e anelli con rubini, perle o smeraldi.

Il futuro dei Savoia non è restare ancorati al passato, ecco il pensiero del principe, che vive a pieno la sua vita, sempre più lontano dalla madre dei suoi figli, dopo la crisi svelata. Il suo futuro è Prince of Venice, la catena di ristoranti inaugurata poco prima della pandemia. A fine 2023 aprirà anche una sede a Raid e poi ci sarà spazio per una vera e propria catena. Tentato dall’idea di aprirne uno anche in Italia ma, per ora, non è una discussione in atto.

Svariati i progetti in corso, però, anche nel nostro Paese. Ha perfezionato l’acquisto di tre squadre di calcio, ad esempio, la Savoia Torre Annunziata, la Savoia Aversa e la Savoia Portici. A breve verrà inoltre lanciata la Carta Reale, una banca online che emetterà una carta, già con tutte le licenze del caso, legata al circuito Mastercard.