Abbiamo davvero una data di scadenza?

Tutto finisce e tutto si esaurisce. Termina il tempo della scuola e quello dell'adolescenza, finisce anche quel libro che stavamo leggendo. Ma tutto resta in un modo o nell'altro

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Viviamo una quotidianità fatta di scadenze personali e lavorative che ci ricordano ogni giorno quanto poco potere abbiamo sulle cose che accadono. E questo vale anche per le cose più semplici o banali che ci circondano. Tutto termina, tutto si esaurisce. Sappiamo, per esempio, che quando sfogliamo le ultime battute di quel libro che stiamo leggendo che la fine è vicina. Sappiamo anche che la luce di una candela prima o poi si esaurirà. E siamo consapevoli, per esempio, che se non rispettiamo una scadenza, in un settore piuttosto che in un altro, probabilmente ne pagheremo le conseguenze.

Questo accade con il cibo, che va consumato entro una certa data, l’iscrizione a scuola, la prenotazione di un’esame, la partecipazione a un bando. Tutto deve avvenire sempre in un arco temporale prestabilito sul quale non abbiamo alcun potere.

Anche le relazioni, pensate, sembrano avere una data di scadenza. Come nel caso delle amicizie dell’infanzia, che sembrano naturalmente dissolversi nel tempo. Oppure gli avvenimenti di cui siamo protagonisti, come quella notte prima degli esami che segna inevitabilmente la fine dell’era dell’adolescenza.

La scienza ci conferma che persino i rapporti d’amore hanno una scadenza che corrisponde ai due anni, un periodo capace di mandare in crisi anche le coppie apparentemente più stabili e affiatate. Ma quella che sembra un’inevitabile fine, in realtà, può trasformarsi in un nuovo inizio.

E la lista di cose che iniziano e che si esauriscono – basta pensare ai periodi che scandiscono la nostra esistenza come l’infanzia, l’adolescenza e poi l’età adulta – sono così tante che potremmo elencarle all’infinito. Ed è proprio facendola scorrere nella nostra mente che inevitabilmente ci chiediamo se anche noi, in qualità di esseri umani, abbiamo una data di inizio e una di fine.

Certo, banalmente possiamo far coincidere queste con i due eventi più importanti della nostra vita: la nascita e la morte. Ma questo sarebbe riduttivo e non potrebbe mai spiegare la complessità e la grandiosità della nostra intera esistenza.

La verità è che se vogliamo guardarla da questa prospettiva è chiaro che tutto ciò che comincia è destinato a terminare, ma se c’è un potere che ci appartiene è proprio quello di trasformare ogni fine in un nuovo inizio. Perché sostanzialmente è nostra la libertà di fare questo.

Possiamo cimentarci in una cosa nuova e poi fermarci, conservarla e proteggerla e poi rifarla. Possiamo rimetterci in gioco dopo una lunga storia d’amore, oppure possiamo impegnarci affinché quella relazione che stiamo vivendo abbia la sua evoluzione. Possiamo rileggere quel libro che abbiamo terminato per provare a cogliere delle sfumature che ci erano sfuggite, oppure conservarlo e passare al prossimo.

Niente è per sempre ma tutto è eterno. Perché in un modo o nell’altro, il solo fatto di aver vissuto un emozione, un sentimento, una storia o un’esperienza le rende reali e immortali.