Le differenze tra uomini e donne passano anche per i partner intimi: ecco i numeri in Italia

Secondo una ricerca del Censis, condotta su un campione di uomini e donne italiani, la media dei partner intimi che si hanno nella vita è 6. Ma le differenze passano ancora per il genere

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Qualche giorno fa, sintonizzata su Radio 105, la mia attenzione non ha potuto fare a meno di essere catturata da un argomento tanto interessante quanto discusso. La domanda, rivolta agli ascoltatori, era la seguente: “Con quante persone hai avuto rapporti sessuali nel corso della tua vita”?

Le risposte, nella media, non hanno fatto che confermare quello che i luoghi comuni ci insegnano: gli uomini sono dei veri latin lover mentre le donne, a detta dei numeri, hanno scelto con più parsimonia nel corso della loro vita i partner con i quali concedersi un’avventura, anche quella di una sola notte. Ma è davvero così?

Con i dati alla mano non possiamo che confermare la tendenza. Secondo una ricerca condotta dal Censis, l’istituto italiano di ricerca socio-economica, gli uomini e le donne italiane hanno avuto in media 6 partner intimi nel corso dei primi 40 anni d’età. Una media che diventa più bassa per le donne, circa 4, e più alta per gli uomini che, invece, ne conta 7.

La ricerca del Censis

La ricerca condotta dal Censis, che ha coinvolto persone di diverse fasce d’età non superiori ai 40 anni, ha rivelato il numero medio di partner intimi di uomini e donne. Il dato emerso include qualsiasi esperienza sessuale, che si tratti di una notte di passione o di relazioni più lunghe e impegnative. È stato rilevato, sommando le risposte di uomini e donne, che la media generale è pari a 6 partner. Nello specifico le donne, nel corso della loro vita, avrebbero in media 4 partner intimi mentre gli uomini 7.

Numeri, questi, che non sono poi così alti se pensiamo a tutte quelle persone che, per scelta o necessità, hanno deciso di non impegnarsi in relazioni serie e durature. Proprio durante il sondaggio radiofonico, tra telefonate e messaggi in anonimato, molte persone hanno confermato i dati pubblicati dal Censis. Altre, però, sono andate ben oltre quella media, seppur ammettendolo un po’ di remore, soprattutto nel caso della controparte femminile.

I motivi, anche se non annunciati, sono facilmente intuibili. Da sempre, infatti, noi donne viviamo il sesso come un tabù, uno strascico che appartiene a un retaggio culturale che stiamo tentando di scardinare. Poter parlare in totale libertà delle esperienze intime, senza vergogna, critiche o giudizi, è un vero e proprio traguardo per noi donne, così come lo è quello di poter scoprire, esplorare e vivere la propria sessualità senza giudizio e timore.

Ma il sesso è ancora un tabù?

Di passi avanti ne sono stati compiuti, ma la strada è ancora lunga e in salita, ed è sempre opportuno non perdere di vista l’obiettivo. Anche se oggi le donne nel nostro Paese sono sicuramente più libere di vivere la loro sessualità, gli impulsi e i desideri, è vero anche che a ostacolare questo traguardo ci pensano la paura, la vergogna e i sensi di colpa nei confronti di quei giudizi, spesso tramutati negli appellativi più aberranti, che da sempre sono stati mossi da chi ci ha considerato sesso debole, fragile e sottomesso.

Sono ancora molte, infatti, le persone che assumono un atteggiamento giudicante nei confronti delle esperienze intime delle donne. Come se la vita sessuale fosse una metrica in grado di definire il valore di una persona. Un valore che, s’intende, non assume la stessa importanza nel caso degli uomini.

Insomma è la storia più vecchia del mondo che si ripete: gli uomini che hanno avuto tante partner sono dei latin lover, dei veri e propri maschi alfa da celebrare e onorare. Per le donne, invece, il discorso cambia e non abbiamo bisogno di riportare quei dettagli che conosciamo bene.

Quello che conta, però, è ribadire che la libertà di vivere la propria sessualità è un diritto e un dovere che appartiene a tutti, senza distinzioni di genere. E le medie dei partner intimi, rilevate dalle ricerche e dalle nostre stesse esperienze, sono solo numeri che non alterano assolutamente chi siamo, né tanto meno il nostro valore.