Le tradizioni nuziali più diffuse in Italia e quelle che stanno scomparendo

Dal lancio del bouquet al tramonto della serenata: scoprite quali sono le tradizioni nuziali più popolari in Italia e quali stanno scomparendo

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Anna Verrillo

Giornalista e Lifestyle Editor

Sangue campano e cuore a stelle e strisce. Scrive di cultura e spettacolo con frequenti incursioni nella cronaca rosa perché da brava gemelli non ama prendersi troppo sul serio.

Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe tradizioni nuziali non finiscono: fanno dei giri immensi e poi ritornano. Altre, invece, sembrano destinate a scomparire inesorabilmente. Come tutti i settori, infatti, anche il wedding è in continua evoluzione, e lo stesso si può dire delle usanze che lo contraddistinguono.

Se moltissimi futuri sposi continuano a dormire separati la notte prima delle nozze o non rinunciano a regalare confetti, ne esistono altri che preferiscono i riti simbolici a quelli classici. Ma quali sono le usanze legate al matrimonio di cui gli italiani non possono proprio fare a meno? E quali invece quelle destinate a scomparire del tutto? Scopriamolo insieme!

Quali sono le tradizioni nuziali più diffuse in Italia

Che si appartenga alla generazione X, Millennial o Z, poco importa: ci sono tradizioni nuziali che oltrepassano il proprio tempo e finiscono per trasformarsi in evergreen immancabili. Non vedere l’abito della sposa prima del giorno delle nozze, dormire separati la notte precedente al sì, regalare confetti, farsi accompagnare all’altare dal papà o dalla mamma: sono tante le usanze che conservano tuttora una forte presenza nei matrimoni italiani. Alcune si stanno perdendo, altre ancora si mantengono, e ci sono poi quelle emergenti che si impongono.

Gli sposi italiani, in particolare, riescono a combinare perfettamente i dettami loro imposti da una tradizione secolare e i nuovi trend in arrivo da Oltreoceano. Le coppie di futuri coniugi si dimostrano molto sensibili al fascino di temi nuziali innovativi come il botanical o il preppy, ma non osano sottrarsi ad usanze locali che per loro sono da sempre sinonimo di fiori d’arancio.

Se è innegabile che  alcune di queste tradizioni esercitino un’influenza importante nella costruzione dell’immaginario collettivo legato al matrimonio, è però altrettanto vero che nessuna di esse è imprescindibile. Infatti, secondo Il Libro Bianco del Matrimonio, pubblicato da Matrimonio.com in collaborazione con il professor Carles Torrecilla, Google ed Esade Business School, solo 8 sono scelte dal 50% degli sposi, il che significa che ce ne sono molte altre che rischiano gradualmente di scomparire. Ma quali sono attualmente le usanze più diffuse tra le coppie italiane? Di quali proprio non si può fare a meno? Scopriamolo insieme!

Non vedere l’abito da sposa prima delle nozze

Le principali tradizioni nuziali non implicano una spesa economica importante, ma rappresentano un rituale che arricchisce il matrimonio, rendendolo indimenticabile. Non è un caso che le usanze più diffuse non riguardino la scelta di bomboniere e ristoranti, ma abbiano un valore pressoché simbolico. Al primo posto delle tradizioni più seguite dalle coppie italiane si trova infatti la superstizione per eccellenza: lo sposo non deve vedere l’abito da sposa prima delle nozze.

Oltre 9 futuri sposi su 10 (il 91% degli intervistati, un autentico plebiscito) considerano imprescindibile questa usanza, e non osano trasgredire per evitare di incorrere nel rischio di un’unione poco fortunata.

Il lancio del bouquet e del riso

Medaglia d’argento per la tradizione di arrivare alla cerimonia accompagnati dalla mamma/dal papà (82%) e terzo posto per quella di regalare confetti a invitati e conoscenti (80%).  Questi dolci sono infatti simbolo di prosperità ed abbondanza, e continuano ad essere preferiti ad altri tipi di appetizer.

Completano la Top 5 i due classici lanci: quello del bouquet (76%) e quello del riso (73%), sebbene in quest’ultimo caso alcune coppie scelgano di sostituirlo con petali o coriandoli.

Dormire separati la notte prima delle nozze

Nonostante sempre più coppie scelgano di convivere prima della celebrazione del matrimonio (l’81%, secondo il sondaggio), l’usanza di dormire separati la notte prima delle nozze (68%) sembra non esser passata di moda. Spesso, quindi, uno dei due sposi fa ritorno alla casa materna alla vigilia del sì, assicurandosi di non venire meno alla tradizione.

Continuano a riscuotere successo anche il classico primo ballo nuziale (70%) e la tradizione simbolica di indossare una cosa vecchia, una nuova, una regalata, una prestata e una blu (51%). Seguono a distanza il lancio della giarrettiera (31%) e i vari scherzi da parte degli amici (23%). Questi ultimi, ovviamente, vanno adattati al tipo di cerimonia e alla personalità degli sposi: non esistono regole ferree, e le ispirazioni possono arrivare da più fronti. Si possono anche coinvolgere i familiari prossimi dei due festeggiati, così da rendere il tutto ancor più divertente.

Le tradizioni nuziali che stanno scomparendo

Nella parte bassa della classifica ci sono poi quelle usanze considerate più anacronistiche che continuano a sopravvivere, pur senza lo stesso vigore di una volta: è il caso della serenata, organizzata dal 19% delle coppie, e della festa per le pubblicazioni, la cosiddetta “promessa”, realizzata dal 15%.

In molti casi gli sposi preferiscono infatti puntare su altri tipi di feste pre-matrimoniali, come addio al nubilato e al celibato o bridal shower. Considerando la formalità dei fiori d’arancio, i party all’insegna del divertimento e della convivialitá con gli amici sembrano avere decisamente maggiore appeal rispetto alla tradizionale festa di fidanzamento.

In quanto alla serenata, sopravvive soprattutto nelle regioni del Sud Italia, ma non sembra più godere della popolarità di una volta. Per quanto romantico possa essere il tradizionale concerto voce e mandolino, deve sicuramente fare i conti con un mercato dell’entertainment in costante cambiamento, e probabilmente votato a scelte più intime e meno plateali.

Le nuove tradizioni in crescita

Un capitolo a parte meritano invece quelle tradizioni emergenti che poco a poco si stanno consolidando e che sembrano conquistare sempre più adepti: si tratta dei riti simbolici con cui i neo sposi intendono personalizzare le nozze. Prima fra tutte la cerimonia della sabbia (7%) che in pochissimo tempo si è convertita in un must irrinunciabile, apprezzata soprattutto per l’atmosfera romantica e poetica che riesce a creare. Parliamo infatti di un rito perfetto per i mesi estivi che non necessita né di ingenti risorse economiche, né di grandi sforzi organizzativi.

Prendono sempre più piede anche il rituale dell’handfasting (3%), ispirato al matrimonio di origine celtica, e la suggestiva cerimonia della luce (2%), conosciuta anche come rito delle candele. Queste usanze non possono sostituire il matrimonio civile né quello religioso, ma risultano particolarmente adatte anche per chi voglia semplicemente rinnovare i voti nuziali o per le coppie non credenti alla ricerca di un momento da custodire gelosamente nel proprio album dei ricordi.