Perché lo sposo non deve vedere la sposa prima della cerimonia

Ecco perché, secondo la tradizione, lo sposo non deve vedere la sposa prima delle nozze

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Anna Verrillo

Giornalista e Lifestyle Editor

Sangue campano e cuore a stelle e strisce. Scrive di cultura e spettacolo con frequenti incursioni nella cronaca rosa perché da brava gemelli non ama prendersi troppo sul serio.

Anche nei matrimoni più moderni, gli sposi scelgono spesso di rispettare le tradizioni che da sempre accompagnano i fiori d’arancio. Un po’ per scaramanzia, un po’ per abitudine, molte coppie decidono di seguire fedelmente il galateo non scritto del matrimonio, che include una lista abbastanza lunga di consuetudini ed usanze. Tra queste, c’è senza dubbio quella che impone allo sposo di non vedere la sposa prima della cerimonia.

Una tradizione che affonda le sue radici nella notte dei tempi, e che oggi tutte le coppie, anche quelle meno scaramantiche, sembrano decise ad osservare. Per quante modifiche si decida di apportare al rito religioso, dagli abiti alla colonna sonora del proprio sì, su questa usanza nessuno sembra avere il coraggio di intervenire per timore della cattiva sorte. Ma perché lo sposo non deve vedere la sposa prima della cerimonia? E da dove ha origine questa tradizione?

Perché lo sposo non deve vedere la sposa prima della cerimonia

Anche il settore del wedding si è adattato ai tempi che cambiano: al lancio del riso molti scelgono di sostituire petali e coriandoli, oppure preferiscono bomboniere etiche a quelle classiche. Eppure, c’è una consuetudine legata ai fiori d’arancio che nemmeno le coppie più moderne sembrano esser pronte a trascurare: quella che vieta allo sposo di vedere la sposa prima della cerimonia. Una tradizione antichissima, nata in realtà per motivi di natura tutt’altro che romantica o scaramantica.

Per comprendere a pieno questa usanza, bisogna tornare indietro a quando i matrimoni non erano frutto dell’amore tra due ragazzi, ma un vero e proprio accordo tra famiglie. In poche parole, erano “combinati”. Spesso i giovani incrociavano i rispettivi sguardi per la prima volta proprio sull’altare: secondo l’opinione pubblica, se si fossere incontrati prima del “sì” la loro unione non sarebbe stata baciata dalla buona sorte. È più probabile, in realtà, che il vero timore fosse un altro: ovvero che lo sposo, qualora avesse trovato la sua futura moglie poco attraente, avesse avuto tempo sufficiente per annullare le nozze o venire meno all’impegno preso.

Oggi, invece, questa consuetudine ha assunto ben altro valore: la separazione tra i due futuri coniugi prima del “sì” ha tutte le caratteristiche di “un’attesa che aumenta il piacere”. E, soprattutto, aggiunge un tocco di magia e di suspance al grande giorno: gli occhi dello sposo, colmi di meraviglia nell’ammirare la sua amata di bianco vestita, sono senza alcun dubbio uno degli highlights di ogni matrimonio. Questo momento è inoltre intriso di un forte valore simbolico: è di fronte all’altare che i due giovani si “svelano” a vicenda per la prima volta, mostrandosi pronti ad iniziare un nuovo cammino in due l’uno accanto all’altra. La consuetudine, quindi, ha subito una vera e propria evoluzione nel corso del tempo: ecco quando è nata e perché continua ad essere ancora rispettata con grande timore.

Quando ha origine la tradizione

Come già spiegato, le origini di questa usanza nuziale sono tutt’altro che romantiche. Nel Medioevo e nelle epoche successive, infatti, i matrimoni non rappresentavano la celebrazione dell’amore, ma un semplice accordo tra famiglie: in molti casi, erano organizzati con finalità economiche e politiche. Gli sposi, quindi, non passavano lontani solo le 24 ore precedenti alla cerimonia, ma spesso arrivavano all’altare senza essersi mai incontrati prima.

La decisione era solitamente presa dal padre della sposa, che sceglieva di dare in moglie sua figlia ad un giovane con una posizione economicamente agiata, così che potesse aiutare la sua famiglia. La principale preoccupazione di molti genitori, quindi, era che se lo sposo avesse visto la futura moglie poco prima della cerimonia e l’avesse trovata poco attraente, avrebbe potuto sciogliere le nozze, mettendo in serio imbarazzo i genitori e la giovane ragazza.

Per questo motivo, e per evitare di mettere a rischio la propria reputazione, prese piede la credenza secondo cui, incontrare la sposa prima del fatidico sì, sarebbe stato di cattivo auspicio. Anche la scelta di indossare un velo è figlia delle stesse preoccupazioni: avendo un drappo sul viso, lo sposo non avrebbe visto il volto della moglie fino all’ultimo momento, quando ormai sarebbe stato troppo tardi per scappare.

Qual è il significato dell’usanza oggi

Oggi, il divieto di incrociare lo sguardo della sposa prima del sì ha assunto un aspetto decisamente più romantico. L’idea è quella di riservare un effetto “sorpresa” al futuro marito, che scoprirà l’outfit della moglie solo nel giorno delle nozze. Complici l’abito bianco e il velo, spesso gli sposi non riescono a trattenere l’emozione, rendendo il tutto incredibilmente romantico. In definitiva, quindi, l’usanza ha assunto caratteristiche ben diverse, soprattutto in virtù del fatto che i due festeggiati si sono scelti a vicenda e di propria spontanea volontà.

Non esistono più neppure delle regole ben precise sulle tempistiche di “separazione pre-nozze” che gli sposi debbano rispettare. Alcuni decidono di non vedersi nelle 24 ore che precedono il matrimonio, facendo particolarmente attenzione a dormire separati. Altri, invece, preferiscono condividere l’emozione tipica della vigilia dei fiori d’arancio, restando insieme fino alla mattina del “sì”: solo dopo la colazione, in concomitanza con l’inizio della vestizione, si separano per qualche ora. Ritrovandosi in Chiesa solo nel momento della cerimonia.

È obbligatorio che lo sposo non veda la sposa prima del sì?

Non è obbligatorio per gli sposi separarsi dalle compagne prima delle nozze: un po’ come succede per la serenata alla sposa o la marcia nuziale, le coppie possono decidere di venire meno alle consuetudini. Soprattutto nel caso in cui vivano già sotto lo stesso tetto. Nonostante la scaramanzia, infatti, non c’è nessuno studio scientifico che possa associare sfortuna o eventi poco piacevoli nella vita degli sposi che abbiano scelto di non rispettare le tradizioni.

Qualora non vogliate rinunciare all’effetto sorpresa, ma preferiate vivere questo momento così privato lontano dagli occhi di ospiti ed invitati, esistono comunque delle alternative. Molte coppie decidono di affidare il momento del first look al pre-cerimonia: lo sposo vede per la prima volta la sua futura moglie prima del rito, in un luogo intimo ed appartato. Unica condizione? La presenza del fotografo, chiamato ad immortalare il fatidico incontro in uno scatto eterno.