La doula è una figura antica che, se ieri esisteva per tradizione e costrizione (poteva anche essere una schiava a ricopre questo ruolo), oggi richiede una sorta di vocazione per esercitarla, insieme anche ad un corso per poter accedere alla sua qualifica. Cosa significa la parola doula, chi è, cosa fa, quando è utile, quando chiamarla, quali sono i suoi ambiti di intervento, quanto costa, sono risposte che daremo a breve, perché altrettante sono le domande attorno a questa figura.
In un mondo in cui sembra che sappiamo sempre tutto, forse troppo, nel quale maneggiamo informazioni senza essere sempre in grado di selezionarle e farne un buon uso, la maternità rimane ancora piena di misteri e di tabù. Anche se se ne parla – e se ne scrive sempre di più- non si potranno mai scardinare alcuni dei muri dietro ai quali essa si schiude la prima volta. E questo accade per una serie di motivi: la maternità è un fatto vissuto in modo soggettivo, non solo per punti di vista ma anche per esperienze diverse da donna a donna e da maternità a maternità, e perché avviene sempre di più in solitudine.
La doula è una figura antitetica alla solitudine nella quale la maternità, a volte, si trova a vivere. Non a caso essa eredita il nome da un mondo antico nel quale la gravidanza prima, e la maternità poi, non erano questioni strettamente personali della donna e basta.
Se siete in dolce attesa o se essa è appena terminata e siete alla ricerca di un confronto ed un conforto qualificato, professionale, pratico ed emotivo, non perdetevi una sola lettera di questo articolo, ma seguiteci nel viaggio che faremo intorno alla figura della doula: chi è cosa fa quando è utile e molto altro.
Indice
Cosa significa “Doula” e chi è
Partiamo dalle radici per comprendere bene cosa sia una doula, quale sia il suo ruolo e quanto sia importante nel momento della prima maternità special modo, quando le famiglie – non solo noi mamme- vivono un’esperienza immensa ma non sono sempre “attrezzate” come si immaginerebbe.
Noi tutte siamo abituate a pensare che tutto quello che ruota intorno alla maternità sia “naturale”: dal parto all’allattamento, fino all’accudimento. Ma se è certamente cosa naturale non vuol dire che tutto questo pacchetto ci venga appunto “naturale”. Gravidanza e maternità possono sconvolgerci con un peso inaspettato, con la rischiosa conseguenza di dubitare delle nostre capacità e del nostro valore. Per questo, centrale è il ruolo che riveste la doula in quelle prime esperienze familiari che a volte possono sembrarci troppo diverse dal nostro immaginario o dal vissuto condiviso sui social.
Il termine doula ha origini greche e vuol dire “donna esperta” che si prende cura di un’altra donna. Anticamente erano delle donne che operavano così a stretto contatto con la famiglia, che quasi ne facevano parte. Il loro era un ruolo di supporto emotivo, quindi di una sfera che oggi avrebbe un valore molto personale, privata, ma anche pratico.
Oggi diventare una doula richiede un preciso percorso professionale: la qualifica non ha valenze sanitarie, benché operi in campi complementari ma assolutamente non sostitutivi di un’ostetrica, di una ginecologa o di una psicologa. Tutte queste esperte possono lavorare insieme, nel rispetto delle proprie professionalità e competenze, se necessario, affinché la mamma che lo richieda tragga benefici sotto tutti gli aspetti.
Doula ed ostetrica: differenze
Seppur sia una figura antica, quella doula, nel nostro Paese si fa molta confusione fra questa ed altre figure. Il maggiore equivoco è quello con il ruolo dell’ostetrica. Se di queste ultime, erroneamente, parliamo sempre al femminile, ad oggi la doula è un ruolo ricoperto solo dalle donne, come era alla sua origine.
Un’ostetrica o un ostetrico hanno funzioni specifiche e di rilievo durante il parto, non a caso, proprio per le loro competenze, in alcune circostanze il loro intervento è tale da non richiedere quello del ginecologo, ad esempio. Le ostetriche, però, non hanno una funzione emotiva o di aiuto pratico. Pur essendo preziosissime, anche successivamente, ad esempio per imparare ad allattare in modo sereno, il loro compito si esaurisce dopo poco.
Al contrario, la doula ha la funzione di rendere più serena possibile la mamma, prima e post- parto, con aiuti pratici (come fare la spesa, cucinare, cullare il bambino, cambiarlo) e di ascolto (chiacchierare, ascoltare la mamma, condividere le esperienze, cercare di aiutarla a fare rete, farla sentire meno sola).
La doula riveste un ruolo sensibile nelle nostre famiglie dove la maternità è vissuta spesso in appartamenti sempre più vuoti. I confronti, nel migliore dei casi, creano qualche conflitto o attrito, perché provengono da un mittente la cui presenza o il cui tempismo non sono sempre graditi (pensiamo alle suocere o alle proprie mamme addirittura) che, nonostante le loro ottime intenzioni, sembrano essere giudicanti o troppo assillanti. Non sempre, ma spesso.
Potremmo banalmente paragonare la doula a quella mamma, quella sorella, quell’amica, quella nonna, quella vicina di casa che vorremmo accanto ma che non sempre può esserci, e non come vorremmo. Ovviamente, con un bagaglio sia di esperienze che di nozioni specifico ai suoi compiti.
Cosa fa la doula prima e dopo il parto
Se come donne abbiamo la tendenza a pensare che sia e che possa essere sempre tutto sotto il nostro controllo ed attediamo di arrivare al limite per chiedere aiuto, ancor più come mamme spesso rischiamo di farlo attaccate ad una boa con l’acqua alla gola. Per questo, la maggioranza delle volte che chiamiamo una doula lo facciamo in ritardo, dopo qualche dal settimana dal parto. Eppure la doula ha funzioni diverse che possono abbracciare sia nove mesi di gravidanza che quelli successivi, per questo sarebbe meglio chiamarla il prima possibile.
Essendo una persona destinata a far parte integrante della nostra famiglia, sarebbe meglio selezionala e sceglierla prima del parto, per creare un legame che ci aiuterà successivamente. Sarà una relazione personale prima di tutto, per questo meglio conoscere la nostra doula durante la gravidanza.
Così la doula potrà essere la persona che ci accompagnerà a fare le visite, con la quale sistemare la cameretta del bambino, con la quale condividere il piano per il parto. Che sia a casa o in ospedale, ogni donna può organizzare, limitatamente al possibile, il proprio piano del parto: cosa mangiare durante il travaglio, che musica avere di sottofondo, che aromi e così via e per fare questo, la doula potrebbe fornirci anche consigli preziosi.
Durante il parto, se in casa, insieme al personale medico, avrà funzioni più attive, ovviamente limitatamente alle sue competenze, e principalmente saranno di conforto emotivo. In ospedale la sua presenza sarà possibile solo se ammessa dalla struttura, in sostituzione del compagno, colui che, ad oggi, rimane il più richiesto dalle donne in travaglio.
Successivamente, la doula sarà di conforto ma non solo, il suo raggio di azione si muoverà tra il pratico e l’emotivo. Potrà aiutarci a fare i primi bagnetti al bebè, o a cambiare i pannolini, potrà aiutarci nei primi contatti fisici, durante l’allattamento, potrà farci riposare, mentre sistema la casa. Sarà necessaria fino quando davvero il processo del divenire mamma non sarà completato. Un processo che inizia con il test positivo in mano ma che è assai lento, completandosi giorno per giorno, con la conoscenza di nostro figlio. La doula si muoverà discretamente nella gestione dell’intera famiglia, perché la genitorialità riguarda i due partner, anche se in misura ed in modalità diverse.
Quando è utile e come chiamarla
La doula è utile dall’inizio, dai primi trimestri sino a quelli successivi al parto. Possiamo affidarci alle sue cure, sapendo che è una persona qualificata, non sostituiva ma complementare ad altre figure che lavorano per la nostra salute fisica e mentale. Una buona doula saprà anche quando sarà il caso di chiamare a supporto un professionista esperto, come una/uno psicologo, ad esempio, in caso di baby blues, o un’ostetrica/o.
La doula sarà parte integrante delle nostro quotidiano, pur non vivendo con noi, per cui è importante la sua collocazione territoriale. Ad esempio, se viviamo a Milano, non solo ne cercheremo una che lì risieda ma, con molta probabilità, preferiremmo che non vivi non troppo lontano da noi, in modo che ci possa raggiungere facilmente ed in breve tempo.
Se non abbiamo la possibilità di accedere al passaparola, o alle esperienze di chi abbiamo conosciuto durante il corso preparto, possiamo cercarle on line. Ci sono diverse associazioni che potremo contattare anche attraverso una semplice analisi sui motori di ricerca, per regioni, provincie e città, si potrà accedere ad i diversi profili.
Dopo fisseremo un incontro conoscitivo con quelle che ci sono piaciute di più per sapere se la nostra relazione sarà pronta ad iniziare. Per questo è importante cercala prima e capire se la persona che abbiamo in mente è quella che abbiamo trovato. Si tratta di una relazione personale, per cui è importante piacersi a vicenda.
La doula sarà l’ascolto che ci manca, le parole che vorremo sentire e quelle che vorremmo dire, senza essere giudicate, sarà il silenzio di cui avremo bisogno, la carezza che non abbiamo il coraggio di chiedere, il piatto che non riusciamo a cucinarci, i pannolini che pensiamo di non riuscire a cambiare, la sicurezza che ci manca durante i primi bagnetti. E, fino quando non saremo pronte a spiccare il volo e a sentirci imperfette ma felici, sarà con noi e con la nostra nuova famiglia. Per concludere, potremmo dire che se ci fosse una buona doula per tutte, vivremmo meglio la maternità ai suo inizi, quando- non sempre ma spesso- siamo sole, e ci può sembrare tutto molto più duro del previsto.