Francesca Inaudi, la gravidanza, la molestia, la depressione: “Il parto è stato un trauma”

Francesca Inaudi ha raccontato la sua esperienza traumatica legata a una gravidanza complessa, segnata da una molestia e dalla depressione

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Pubblicato: 22 Maggio 2025 13:39

Attrice nota per i suoi ruoli sia al cinema che in televisione, Francesca Inaudi ha raccontato la sua esperienza con la maternità in un’intensa intervista rilasciata a Repubblica. Il racconto della sua gravidanza, segnata da momenti di grande difficoltà emotiva, traumi fisici e un parto d’urgenza, l’ha spinta a intraprendere una vera e propria missione di vita: diventare doula per supportare altre donne lungo il percorso della maternità.

Una gravidanza desiderata ma complessa

Francesca Inaudi ha affrontato la sua prima gravidanza a 42 anni. Nonostante fisicamente tutto sia andato bene, l’attrice ha vissuto i primi mesi con una forte depressione, che ha poi identificato come uno shock emotivo. La situazione è precipitata ulteriormente al quarto mese, quando è stata molestata.

“Dicono fossi vecchia per un primo figlio che volevo tantissimo, ma la gravidanza è andata benissimo dal punto di vista fisico. I primi tre mesi però ho avuto una forte depressione, poi ho capito che era la botta emotiva. Al quarto mese ho subito una molestia durante un massaggio e anche questo mi ha provocato ansie e paure, pure se sono figlia di un ginecologo. Il parto è stato un trauma”, ha raccontato.

Il trauma del parto

Un trauma, nel vero senso della parola. Alla 37esima settimana, mentre si trovava negli USA, Francesca Inaudi ha scoperto che il bambino era podalico. Le manovre effettuate per correggere la posizione del bambino, tra cui agopuntura ed esercizi a testa in giù, si sono rivelate dolorose e, secondo l’attrice, potrebbero aver causato l’attorcigliamento del cordone ombelicale al collo del neonato.

Questo ha portato a un cesareo d’urgenza, durante il quale il bambino è nato con il cordone attorno al collo e in stato cianotico: “Mi hanno lanciata in sala operatoria per un cesareo d’urgenza, ho fatto in tempo a pensare ‘ci vediamo dall’altra parte’, lui è uscito blu”, ha raccontato.

Il post-partum e la depressione

Oggi per fortuna il figlio sta bene ma lei ha vissuto il post-partum come un periodo durissimo, segnato da incubi ricorrenti in cui sognava di morire annegata e da una terribile sensazione di panico, soprattutto durante l’allattamento. “Mi è mancata tanta informazione, educazione, consapevolezza. Sono andata nel panico all’inizio dell’allattamento eppure ero determinatissima”, ha spiegato, evidenziando la necessità di un supporto emotivo e pratico durante il periodo perinatale.

“La luna storta” e il percorso da doula

Queste esperienze hanno spinto Francesca Inaudi a creare La luna storta, un progetto nato su Instagram con l’obiettivo di fornire un luogo di confronto e supporto per le donne che affrontano le difficoltà della maternità. Il nome non è casuale: è la “luna che regola l’essere donna ed è storta perché ci sono cose che vanno storte ma di cui nessuno parla. È The dark side of the moon”.Al contempo, ha scelto di intraprendere un percorso formativo per diventare doula, figura assistenziale non medica che supporta le donne durante la gravidanza, il parto e il post-partum.

Francesca Inaudi intende trasformare La luna storta in un luogo fisico dove poter esercitare il mestiere di doula e offrire supporto alle donne, contribuendo a rompere il silenzio su temi spesso considerati tabù e promuovendo una maggiore consapevolezza e solidarietà nel percorso della maternità.