Delitto Carretta, quando un ragazzo sterminò la sua famiglia

La storia di Ferdinando Carretta che confessò 9 anni dopo, e in diretta televisiva, di aver ucciso i suoi genitori e suo fratello

Era una calda giornata d’agosto quando la notizia della sparizione di un’intera famiglia aveva movimentato l’estate Italiana. Dei Carretta si erano perse le tracce, di tutti i membri tranne che di Ferdinando che verrà ritrovato quasi 10 anni dopo dalla misteriosa scomparsa.

Di quel caso ne parlarono tutti i giornali dell’epoca: come poteva un’intera famiglia sparire improvvisamente? E quali motivazioni nascondeva questa scelta? Tante le domande senza risposta che in realtà celavano una verità ancora più drammatica, confessata poi dallo stesso Ferdinando anni dopo: era stato lui a sterminare la sua famiglia, a riordinare minuziosamente la scena del crimine e a occultare i corpi per sempre, prima di espatriare nel Regno Unito.

Chi era Ferdinando Carretta

Nato nel 1962, Ferdinando è il primogenito di Giuseppe e Marta Chezzi. Aveva anche un fratello, Nicola, che era più piccolo di lui di quattro anni. Il clima familiare era spesso teso in casa Carretta, numerose le discussioni tra Ferdinando e i suoi genitori, scaturite anche per i motivi più banali.

Ferdinando, che all’epoca della sparizione della famiglia aveva 27 anni, aveva avuto anche un passato di tossicodipendenza, e forse questo aveva contribuito a incrinare i rapporti con i familiari.

Nell’estate del 1989, la famiglia si prepara a partire per una vacanza in camper. Ma da quel 4 agosto dei Carretta non si hanno più notizie. Le indagini vengono aperte e della notizia si occupano sia i quotidiani nazionali che le trasmissioni televisive. Tra queste anche Chi l’ha visto?, che giocherà un ruolo chiave per la risoluzione del caso.

Sarà proprio nel corso del programma televisivo della Rai che Ferdinando Carretta, in un’intervista, confesserà di aver ucciso i suoi genitori e suo fratello. I corpi non verranno mai ritrovati.

Il delitto Carretta

Probabilmente a causa delle continue discussioni familiari in Ferdinando maturò l’idea di uccidere i genitori e suo fratello. Acquistò una pistola a Reggio Emilia e il 4 agosto del 1989 sparò alla sua famiglia nella casa in cui vivevano a Parma. Si occupò di tutto con minuziosa abilità. Prima ripulì la scena del crimine, poi occultò i cadaveri dei tre familiari gettandoli nella discarica di Viarolo.

Tre giorni dopo, il ragazzo incassò un assegno bancario di cinque milioni falsificando la firma di suo padre. Trasportò poi il camper di famiglia a Milano e si trasferì nel Regno Unito dove provò a ricominciare conducendo una vita modesta e mantenendo un basso profilo. Le indagini, in Italia, intanto, proseguivano senza successo mentre molti giornali continuavano a parlare della sparizione.

Il 19 novembre del 1989, durante la trasmissione Chi l’ha visto?, uno spettatore chiamò per segnalare la presenza di un camper a Milano con la targa di Parma. A seguito delle verifiche della polizia venne confermato che si trattava proprio del veicolo della famiglia Carretta. L’indagine fu presa in carico dalla procura della Repubblica di Milano che dichiarò il suo scetticismo rispetto alla sparizione volontaria e improvvisa della famiglia.

I mesi si trasformarono in anni e in chi ancora era sulle tracce della famiglia maturò la quasi certezza che i Carretta si trovavano in qualche parte del mondo a vivere la loro vita. Ad alimentare ancora di più questa teoria c’era l’ipotesi di un allontanamento volontario organizzato proprio da Giuseppe dopo aver causato un ammanco di denaro nelle casse della ditta dove lavorava come ragioniere. Erano solo ipotesi però, perché la verità era ben diversa.

Il 21 novembre del 1998, quasi per caso, la polizia metropolitana di Londra fermò Ferdinando per un controllo di routine. Il nome sui documenti, però, non era nuovo a quel poliziotto che ricordava il caso della famiglia italiana scomparsa.

Ferdinando, allora, fu ascoltato dalle forze dell’ordine, ma in quel caso confermò la teoria più accreditata: la sua famiglia si era trasferita ai Caraibi dopo le azioni di suo padre, e lui aveva scelto di ricominciare a Londra.

Ma con i riflettori tutti puntati sul caso, Ferdinando crolla e in occasione di un’intervista alle telecamere di Chi l’ha visto? confessa l’omicidio. Viene così arrestato e portato in Italia. La polizia, tornata nella casa dei Carretta, trova le tracce di sangue appartenenti ai familiari uccisi.

Ferdinando Carretta viene condannato per triplice omicidio, ma ritenuto incapace di intendere e di volere al momento dei fatti viene mandato a scontare la sua pena nell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stivierie. Nel 2015 torna in libertà.