Storie oltre le Stories è il nuovo podcast firmato Valentina Ferragni e prodotto da Dopcast, in cui viene dato spazio a voci femminili che raccontano storie di crescita, di affermazione personale, di coraggio e ambizione, senza dimenticare però le fragilità, i legami famigliari, le parentele ingombrati e il rapporto tra sensualità e sessualità.
Le ospiti di Valentina Ferragni in questa prima stagione di Storie oltre le Stories sono Cecilia Rodriguez, Norma Rossetti, Chiara e Francesca Ferragni, Carlotta Ferlito e Diletta Leotta.
Valentina ci ha raccontato come è nato il suo podcast, quale è il suo obiettivo e il rapporto speciale che la lega alle sue ospiti.
Come è nata l’idea del tuo podcast, Storie oltre le Stories?
È stato verso la fine dell’estate del 2024 che ho sentito il bisogno di creare uno spazio autentico, in cui raccontarsi, in cui sentirsi accolti e lontano dai pregiudizi. Spesso le persone guardando una foto e si fanno un’idea o comunque anche non conoscendo la persona esprimono un giudizio. Lavorando nel mondo dei social da anni, ho imparato quanto sia facile essere fraintesi. Proprio per questo volevo
dare spazio a narrazioni più vere. Volevo spezzare il meccanismo dei pregiudizi, creare un angolo in cui chiunque potesse raccontarsi senza paura di essere giudicato. Dove la complessità di ognuno potesse finalmente emergere, libera da ogni filtro. Volevo creare uno spazio in cui io e le mie ospiti potessimo raccontarci mostrando ciò che siamo. Avevo voglia di raccontare, per l’appunto “Storie che vanno oltre le Stories”.
Che cosa lo rende speciale rispetto a tutti gli altri podcast?
Quello che rende Storie oltre le Stories speciale è l’intenzione che c’è dietro. Non nasce per inseguire le tendenze del momento, ma per creare uno spazio intimo, vero. Ogni episodio è un incontro reale, in cui chi parla si sente libero di abbassare le proprie difese. Non ci sono maschere, non c’è bisogno di apparire in un certo modo. C’è solo la voglia di raccontarsi per quello che si è, con tutte le fragilità, i dubbi, le sfide, ma anche con la forza e la bellezza che ognuno porta con sé.

Nella prima puntata hai avuto come ospite Cecilia Rodriguez, come è andato il vostro incontro?
L’incontro con Cecilia è stato molto naturale, vero. Nonostante ci conoscessimo già, in quel contesto è scattato qualcosa di diverso: ci siamo parlate davvero. Cecilia si è raccontata con grande sincerità, senza paura di mostrarsi per quella che è, con tutte le sue sfumature. È stato un bellissimo inizio per questo percorso, perché ha rappresentato esattamente lo spirito del podcast: uno spazio in cui le persone possano sentirsi al sicuro nel raccontarsi, e chi ascolta possa ritrovarsi, anche solo in una frase o in un’emozione.
Le ospiti del tuo podcast sono donne che hanno ottenuto successo grazie al loro talento, ci può rivelare che cosa rappresentano per te e perché hai scelto proprio loro?
Per me sono prima di tutto persone con una voce autentica, che hanno scelto di raccontarsi senza filtri. Non mi interessava il successo in sé, ma il percorso che c’è dietro: le cadute, i momenti di incertezza, le rinascite. Ciascuna anche con una piccola frase poteva essere in grado di ispirare e far riflettere. Credo che in questo momento ci sia un grande bisogno di realtà, di storie che ci facciano sentire meno soli e più compresi e le mie ospiti si sono raccontate in modo reale.
Avrai una chiacchierata anche con le tue sorelle, Chiara e Francesca, com’è il vostro rapporto? Vi sostenete o litigate spesso?
Esatto, nella terza puntata del podcast le ospiti saranno proprio le mie sorelle, Chiara e Francesca. È stata una registrazione davvero speciale: oltre al confronto, è emerso il legame che ci unisce. Abbiamo tre personalità molto diverse, con modi di pensare differenti tra loro, ed è proprio questa diversità a rendere unico il nostro rapporto. Registrare insieme è stato emozionante: ognuna ha portato la propria voce, la propria visione, la propria verità. Certo, capita anche di discutere – com’è normale tra sorelle – ma c’è sempre spazio per l’ascolto e la voglia autentica di capirsi. E, nonostante le differenze, c’è qualcosa che non è mai venuto meno: il sostegno reciproco e un affetto sincero, che ci accompagna da sempre.
Pensi già a una seconda stagione?
Una seconda stagione è sicuramente nei miei pensieri. Questo progetto mi ha dato tanto, più di quanto immaginassi all’inizio. Mi ha permesso di ascoltare, di entrare in contatto con storie vere, con emozioni che spesso restano in silenzio. E sento che ce ne sono ancora molte da scoprire, ancora tante voci che meritano spazio, ascolto, attenzione. Mi piacerebbe continuare questo cammino con la stessa autenticità, senza forzature, lasciando che siano le persone e i loro racconti a guidare tutto.
Il tuo sogno nel cassetto, professionalmente parlando?
Credo che il mio sogno, professionalmente parlando, sia quello di continuare a fare ciò che mi rappresenti davvero. Dare vita a progetti sinceri, che parlino alle persone e che, anche solo in punta di piedi, lascino un segno. Mi piacerebbe costruire un percorso guidato non dalle aspettative esterne, ma da ciò che sento dentro. E se, attraverso quello che faccio, riesco a essere d’aiuto, a ispirare o anche solo a fare compagnia a qualcuno, allora forse quel sogno è già cominciato a realizzarsi.