Dopo l’incursione al Premio Tenco 2024, con tre esibizioni diverse e applauditissime nelle tre serate, Francesco Tricarico ritorna sul palco dell’Ariston al 75° Festival di Sanremo nella serata delle cover.
Venerdì 14 febbraio duetta con Francesco Gabbani, in gara a Sanremo 2025 con Viva La Vita, e il brano scelto dai due per l’occasione non poteva essere che Io sono Francesco, l’esordio discografico di Tricarico, nonché la prima hit che esattamente 25 anni fa lo mise in luce per la prima volta come l’artista poetico e visionario che ancora oggi conosciamo.
Per Tricarico questo è un ritorno anche al Festival che lo ha visto tre volte in gara, la prima delle quali nel 2008 con Vita Tranquilla, recentemente riproposta durante l’ultima puntata de Gli Occhi del Musicista, il programma di Enrico Ruggeri su Rai 2.
Nel frattempo ha preso il via con grande successo Buonasera, io sono Tricarico, il tour nei teatri (organizzato da Musiche Metropolitane di Luca Zannotti, con la regia di Franco Godi) pensato per condividere pensieri, parole e canzoni in libertà, intrise della sua poetica surreale e salvifica.
I prossimi appuntamenti già in calendario saranno il 22 febbraio al Teatro Salvini di Pieve di Teco (IM), il 1° marzo al Teatro Sacro Cuore di Romano D’Ezzelino (VI), il 6 marzo al Teatro Filodrammatici di Milano e il 27 marzo al Teatro Puccini di Firenze, il 5 aprile a Buja (UD), l’11 a Catania, il 16 a Parma, il 24 a Cesena e altri sono in via di conferma.
A noi Tricarico ha raccontato come è nata l’idea di questo duetto con Gabbani, che cosa li accomuna e differenzia come artisti e dell’emozione di ritornare al Festival di Sanremo, quest’anno condotto da Carlo Conti.
Come è nata la collaborazione con Francesco Gabbani per il duetto a Sanremo?
Mi ha contattato Andrea, il manager di Gabbani, proponendomi questa bella idea. Mi ha fatto molto piacere che abbiano pensato a me e al mio brano, Io sono Francesco, che ha ormai 25 anni. Ci siamo incontrati con Francesco, abbiamo parlato ed è nata questa avventura.
Il brano Io sono Francesco racconta una storia autobiografica, giusto?
Sì, è una storia autobiografica che parla di un ragazzo orfano e di una mancanza vissuta durante il periodo scolastico. È stata una canzone importante che ha avuto grande riscontro e ora ritorna a Sanremo. Inoltre, c’è anche uno spettacolo teatrale, Buonasera, Io sono Tricarico, che chiude un po’ il percorso di questo ragazzo.
Visto che lo hai citato, parlaci del tuo tour. Di cosa si tratta?
Il tour riparte da Io sono Francesco e ripercorre la storia di un ragazzo nato negli anni ’70 che vive nel 2025. È uno spettacolo personale con recitati e canzoni, che riflette su temi importanti e racconta il percorso di un ragazzo che diventa uomo.
Come sei cambiato artisticamente in questi 25 anni?
Alcune domande restano senza risposta come 25 anni fa. Ciò che è cambiato di più è l’osservazione della società e dei suoi cambiamenti. Credo che oggi sia importante cercare la propria spiritualità e identità, soprattutto in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale mette in discussione l’essenza umana.
Tornare all’Ariston dopo tanto tempo che effetto ti fa?
Sono stato ospite al Premio Tenco di recente, nel 2024. Tornare all’Ariston per il Festival è sempre emozionante: è un teatro ricco di storia, magia e musica.
Come ti sei trovato con Gabbani?
Siamo diversi artisticamente, ma condividiamo passione e sincerità. C’è un bel feeling e forse nascerà un’amicizia.