Giorgia Rossi, signora del calcio in tv: “Non sono mai stata penalizzata dall’esser donna”

Nella nostra intervista Giorgia Rossi ci racconta di Pressing Serie A, risponde a Paola Ferrari. E con Diletta Leotta conferma: "Nessun confronto".

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Giorgia Rossi, 33 anni compiuti lo scorso 5 giugno, è lo splendido volto dello sport su Mediaset. Dal 21 giugno torna su Italia 1 con Pressing Serie A dopo la lunga pausa dovuta al lockdown.

Giorgia Rossi, oltre 300mila follower su Instagram, ci racconta delle novità vedremo in tv, del confronto con le colleghe, da Paola Ferrari a Diletta Leotta. E ci svela il segreto del suo stile.

Torni con Pressing Serie A (21 giugno), tra l’altro con un doppio appuntamento settimanale: ce ne parli? Ci sono novità?
Sono davvero entusiasta. Sarà una grande avventura, una full immersion di calcio. Un tour de force che la squadra di Pressing Serie A è pronta ad affrontare. E considerando i ritmi serrati del nuovo calendario sarà per noi un po’ come tornare al Mondiale. Rispetto a quest’inverno andremo in diretta su Italia 1, ruoteranno tanti ospiti, con la serie A e tutti i gol al centro della trasmissione. Colgo l’occasione anche per ringraziare Walter Zenga e fargli un grande in bocca al lupo per la sua nuova avventura col Cagliari.

In tv ti occupi di calcio, nella vita sei una sportiva?
Sì, adoro praticare sport. Amo il tennis ma per ora mi tengo in forma in palestra. Due o tre volte a settimana sono sufficienti per scaricare la tensione e sentirmi bene. Prima o poi vorrei giocare a padel che sta avendo un grande successo.

In assenza del calcio, come hai trascorso il periodo di isolamento?
In realtà ho sempre lavorato, certo il calcio come molte altre cose della nostra quotidianità mi sono mancate tantissimo. Ho avuto comunque modo di poter provare a migliorarmi in cucina che certo non è mai stata una mia specialità.

In un mondo prettamente maschile, quanto hai dovuto lottare per affermarti?
Non credo di essere mai stata penalizzata dall’esser donna. È molto importante l’approccio al lavoro, il biglietto da visita essenziale per tutti. Le difficoltà ci sono state, ma solo lo studio e l’applicazione mi hanno aiutato a superarle.

Paola Ferrari in un’intervista ti ha definito: “Brava, una collega che mi piace: molto bella ed elegante e mai volgare”. Cosa le risponderesti?
Mi fa molto piacere che una professionista come Paola riconosca in me queste caratteristiche, cose alle quali tengo molto. Credo sempre che la preparazione a lungo termine paghi più di altri aspetti.

Il confronto con Diletta Leotta è sempre molto accesso: cosa ne pensi?
Non l’ho mai vissuto come un confronto perché Diletta, che per altro trovo bravissima in molte cose, non ha e non può avere un approccio giornalistico in quanto la sua scelta professionale è stata diversa.

C’è molta più competizione tra le giornaliste sportive che non tra i colleghi uomini?
Non vi crediate che gli uomini siano così uniti tra di loro (ride). In realtà il nostro è un lavoro che inevitabilmente porta a un po’ di competitività. Quando è sana risulta anche stimolante, in altri casi decisamente fastidiosa e stucchevole.

A proposito di eleganza, cosa non deve mai mancare nel tuo armadio?
Non deve mancare niente. Scherzi a parte gli accessori, come una bella borsa e delle décolletée tacco 10, possono fare la differenza.

Il tuo sogno nel cassetto?
Quello che faccio già mi diverte tantissimo e mi dà grandi soddisfazioni però perché no, avere magari un giorno la possibilità di misurarmi in altri ambiti. Mai dire mai.