La finale dell’Eurovision 2025, trasmessa su Rai 1 in prima serata il 17 maggio, non ha tradito le aspettative: grande energia, grande spettacolo, scenografie esagerate e tanta musica.
Conduttrice d’eccezione per la finale di Eurovision 2025, Michelle Hunziker, con due cambi d’abito meravigliosi. Mentre a commentare la kermesse per l’Italia abbiamo ritrovato Gabriele Corsi e BigMama. A trionfare è stata l’Austria con JJ, ma la soddisfazione di vedere il nostro Lucio Corsi nella top 5 è stata grandissima. Delusione invece per Gabry Ponte.
Noi abbiamo chiesto a uno dei vocal coach più importanti d’Italia, Giancarlo Genise, che per noi ha commentato anche il Festival di Sanremo e le precedenti edizioni dell’Eurovision, di raccontarci da esperto come ha vissuto questa finale.

Lucio Corsi nella top 5, che cosa ha premiato la sua performance? L’autore di qualità piace ancora all’Eurovision?
Indubbiamente era molto più centrato, più concentrato e a suo agio nella serata finale rispetto alla semifinale o quando era in prova. Credo abbia premiato sicuramente per lo più il testo del brano, deve aver colpito le corde di molti teleascoltatori.
La vittoria dell’Austria era scontata?
Come avevo già detto in precedenza la vittoria dell’Austria per tutti i bookmakers era indubbiamente scontata, io rimango dell’opinione che c’era tanta scena che ha fatto sì che raggiungesse il risultato. Diciamo un’unione tra la vocalità e la messa in scena. Infatti, il brano, quando lo ha ricantato successivamente alla premiazione senza il riallestimento del palco già tutto quell’effetto “wow” veniva meno.
E invece del flop di Gabry Ponte cosa ne pensi?
Non lo chiamerei flop anche perché per il televoto italiano Gabry Ponte è arrivato primo. Credo che, per quanto si dica che l’Eurovision non sia politico, la politica gioca tanto. San Marino è uno Stato che non è mai stato ben visto dagli altri Paesi europei, non è neanche apprezzata la tipologia del concorso Una voce per San Marino, quindi ogni volta viene penalizzato anche un po’ dal pregiudizio.
Il successo di Israele è stato inaspettato, quali sono stati i suoi punti di forza?
La chiave del successo di Israele direi che è stata la performance. Indubbiamente c’era una performance molto forte e studiata bene. Non direi inaspettato, direi che ci sono stati dei bei colpi di scena e questo è stato uno di quelli, ha rischiato la vittoria. Era ben studiato, nulla da dire.
Da vocal coach, chi avresti messo sul podio?
Se dobbiamo pensare da un punto di vista vocale sul podio rimane l’Austria. Se invece dobbiamo pensare a un discorso di esibizione scenica interessante la Polonia. Per quanto riguarda il tutto (voce, presenza scenica e tenuta del palco) per me il cantante di Survivor, PARG dell’Armenia, meritava.
Un tuo giudizio generale su questo Eurovision?
Secondo me quest’anno l’Eurovision è stato molto sottotono rispetto agli anni precedenti. Premesso che la musica europea è completamente diversa dalla musica italiana e i gusti spesso non collimano. Spesso nelle canzoni non c’è un ritornello che rimane orecchiabile e che diventa poi tormentone. Noi italiani, invece, su questo siamo molto più bravi. Per esempio, del Festival di Sanremo di una buona metà di canzoni in gara se non di più noi ricordiamo il ritornello. Dell’Eurovision ci ricordiamo veramente poco. Non a caso quando hanno fatto vedere gli stream dati dall’Eurovision nelle prime 10 posizioni c’era tanta Italia perché abbiamo i ritornelli che rimangono in testa. Noi invece di questo Eurovision credo che non ricorderemo niente tranne “Espresso macchiato mio amore” e “Tutta l’Italia” di Gabry Ponte, perché anche della canzone di Lucio Corsi ricordiamo solo la frase “volevo essere un duro”, è difficile da memorizzare.
Leggi il commento di Giancarlo Genise alla prima semifinale dell’Eurovision 2025
Leggi il commento di Giancarlo Genise alla seconda semifinale dell’Eurovision 2025