Siamo stati tutti un po’ bambini dello Zecchino d’Oro. Lo siamo stati perché con loro abbiamo sognato, seguito e cantato. Lo siamo stati perché per nulla al mondo ci saremmo persi quello spettacolo, sempre consci della fortuna di avere un vicino di casa in possesso della scatola magica. Perché è da lì che apparivano il torero Camomillo e i 44 gatti. Perché era lì che Mariele Ventre, alla stregua di una fatina di un qualsiasi cartone della Walt Disney, metteva in scena la sua magia.
Così, proprio come in una fiaba, c’era una volta il Piccolo Coro dell’Antoniano. A dirigerlo una donna straordinaria, divenuta famosa in tutto il mondo, alla quale va il merito di averlo creato quel coro, e di aver accompagnato i piccoli interpreti delle canzoni allo Zecchino d’Oro in un percorso che non era solo musicale, ma andava ben oltre.
Perché Mariele Ventre, non è stata solo una maestra di canto, ma una donna gentile, umile e generosa che ha dedicato la sua vita a quei bambini, diventando un po’ la loro mamma, anche se madre non lo diventerà mai.
Ma è stata anche una pioniera, perché il Piccolo Coro dell’Antoniano non era una semplice attività per bimbi, quando più una fucina di talenti. Una sorta di talent show moderno che aveva una particolare attenzione nei confronti dell’infanzia.
Indice
I Ragazzi dello Zecchino d’Oro
Nata all’anagrafe Maria Rachele Ventre il 16 luglio 1939 a Bologna, Mariele riceve nel 1961 una richiesta d’aiuto da parte dei frati bolognesi: hanno bisogno di una persona che insegni ai bambini a cantare in vista della partecipazione alla trasmissione dello Zecchino d’Oro.
Mariele, fresca di diploma di pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, accetta con riserva. Il suo sogno, infatti, è quello di diventare una concertista, ma l’incontro con quei bambini, che diventeranno i suoi bambini, cambierà per sempre la sua vita. Perché è a loro che dedicherà le sue attenzioni e le energie.
Ogni volta che un bambino esce dal Piccolo Coro, specialmente se ne ha fatto parte per molto tempo, è come se si staccasse una parte di me. Anche se non sono mamma, credo proprio di voler molto bene ai miei bambini e, se spesso sono severa ed esigente, è perché il Piccolo Coro ha una vita molto intensa e, oggi come oggi, un nome da rispettare
Il Piccolo Coro dell’Antoniano
Quello tra i bambini del coro e Mariele Ventre è un amore a prima vista destinato a crescere e a consolidarsi con il tempo. Lo dimostra il fatto che, una volta terminato lo Zecchino d’Oro, questi vogliono continuare a cantare, e vogliono farlo solo con Mariele.
Proclamata fatina dello Zecchino d’Oro, nel 1963 Mariele fonda il Piccolo Coro dell’Antoniano per continuare a stare insieme ai suoi bambini, per insegnare loro tutto ciò che conosce.
La fatina dello Zecchino d’Oro
Mariele diventa ben presto un modello da seguire per quell’insegnamento musicale destinato ai bambini e vissuto sempre con impegno e serietà. È la loro maestra, ma è anche un’educatrice e una mamma: è suo il compito di preservare la fanciullezza attraverso la musica.
Sono l’impegno e la dedizione che impiega per tutta la sua vita a renderla famosa nel mondo, una condizione questa che però non la cambierà mai, perché Mariele non è una diva, ma una maestra, la direttrice del Piccolo coro dell’Antoniano. E lo resterà sempre, anche dopo la sua precoce morte a 56 anni: “Mariele ci ha lasciati per andare a dirigere il coro degli angeli”, dicevano quel 16 dicembre del 1995 nei corridoi dell’Antoniano. E forse avevano ragione.