Ella Fitzgerald: la first lady della musica jazz

Non era un'icona sexy e neanche una cantante maledetta. Lei era "solo" la sua voce, e questo è bastato per eleggerla a First Lady della canzone

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

La perfezione non esiste se non nella mitologia, nelle favole e nei film. Ma c’è qualcuno che quegli standard che ci affanniamo spesso a raggiungere nella vita quotidiana li ha raggiunti. E non lo ha fatto adattandosi agli ideali imposti da qualcun altro, lo ha fatto solo seguendo la sua vocazione, anche se a quei tempi ancora non lo sapeva.

Sì, perché il sogno di Ella era quello di diventare ballerina, ma le è bastata una sola esibizione per capire che la vita aveva per lei un progetto ancora più straordinario. Quello di diventare la First Lady della canzone, la regina della musica jazz.

Non era un’icona sexy e neanche una cantante maledetta. Lei era “solo” la sua voce, e questo è bastato per diventare una delle stelle più luminose del firmamento. Perché questo era e sarà per sempre Ella Fitzgerald.

Ella Fitzgerald

40 milioni: è questo il numero delle copie vendute dei suoi album durante i suoi 59 anni di attività. 14 i Grammy Awards collezionati durante la sua carriera tra gli anni ’30 e gli anni ’80. Tre, e anche di più, le ottave di estensione della sua straordinaria e inimitabile voce. Numeri, questi, che da soli basterebbero a raccontare l’intera esistenza di una diva che non ha mai voluto essere tale, di una delle cantanti più brave, riconoscibili e conosciute del mondo del jazz, ieri come oggi.

Ma la storia di Ella Fitzgerald non può essere raccontata solo attraverso i numeri perché la sua vita è stata costellata da emozioni, amore e successo, da un’amicizia speciale, ma anche da dolore e dal riscatto, lo stesso che l’ha portata a diventare la First Lady of song.

L’infanzia

Ella Jane Fitzgerald nasce a Newport News, in Virginia, il 25 aprile 1917 da genitori non sposati. Da piccolissima si trova ad affrontare il suo primo addio, suo padre William lascia la famiglia quando lei ha solo 2 anni e mezzo. Ma è all’età di 14 anni che la vita di Ella cambia drasticamente, rimasta orfana trascorre la sua adolescenza tra diversi orfanotrofi dei quartieri meno abbienti di New York.

Affascinata da sempre dal mondo dello spettacolo e dei palcoscenici che un giorno avrebbe calcato, Ella crede di essere nata per diventare una ballerina. Così all’età di 17 anni decide di presentarsi all’Harlem Apollo Theatre durante una serata dedicata agli artisti emergenti.

Ma qualcosa non va. Una volta salita sul palco Ella è ferma, immobile in quel corpo che non vuole collaborare, non vuole danzare. Tanta è la tensione per quella esibizione che la giovane viene letteralmente travolta dal panico. E questo, da solo, sarebbe stato un motivo per mollare tutto e scappare via. Lo avrebbero fatto tutti, ma non Ella, che invece di ballare inizia a cantare.

Sulle note di Judy, la canzone di Hoagy Carmichael nella versione di Connee Boswell, il pubblico del teatro è in visibilio. La voce di Ella sembra aver stregato tutti quanti. Le chiedono il bis, lei esegue. Qualcuno ha già capito: Ella è la nuova stella della musica internazionale.

Il debutto

All’interno dell’Harlem Apollo Theatre Ella non partecipa soltanto, ma vince la competizione. Viene subito notata da Bardu Ali che la introduce nella band di cui fa parte. Diventa così la cantante dell’orchestra di Webb nel 1935. Con loro incide alcuni brani dal successo internazionale come Undecided e Mister Paganini. La sua voce è incredibile, passa dal contralto al soprano e improvvisa. Come lei nessuna mai.

Passano pochi anni ed Ella Fitzgerald sente il bisogno di avviare un progetto da solista. Sperimenta diversi generi musicali, dallo swing al gospel, passando per la samba. La sua voce è potente, è il suo strumento musicale. Per tutti è già la regina della canzone jazz.

Un’amicizia speciale

Passano anni da quel debutto sull’Harlem Apollo Theatre e c’è già chi ha incoronato Ella a First Lady della musica. Sono tantissime le persone che la osannano, i fan che partecipano ai suoi concerti, ma c’è ancora qualcosa che sbarra l’ascesa della cantante.

Se da una parte Ella Fitzgerald è accolta con entusiasmo nei locali underground, dall’altra fa fatica ad affermarsi in quelli più celebri del Paese che accolgono sul palco i divi della musica internazionale. Deve superare la piaga delle discriminazioni razziali, le stesse che combatte anche Norman Granz, suo manager e attivista.

La notizia si diffonde e arriva dritta alle orecchie di Norma Jeane Mortenson Baker. Lei non ha questi problemi, lei è la diva che tutti vogliono, ma che nessuno vuole davvero. Lei si fa chiamare Marilyn Monroe. L’attrice ama la musica di Ella, l’ascolta in continuazione e spera un giorno di poter ascoltare dal vivo quella voce intensa che accompagna le sue giornate. È il 1954 e Marilyn Monroe decide di volare in Colorado per conoscere Ella.

Ad accomunarle è quel passato fatto di dolore e mancanze, quella voglia di riscatto. Ma Ella e Marilyn sono così diverse. Lo sono nell’aspetto fisico e nelle ambizioni, negli ambienti che frequentano e nei modi di vivere. Eppure i loro sguardi s’intendono, eppure tra loro nasce un’amicizia speciale.

Marilyn Monroe e Ella Fitzgerald
Fonte: Getty Images
Marilyn Monroe e Ella Fitzgerald

Marilyn Monroe decide di usare tutto il suo fascino e le sue conoscenze per far esibire Ella al Mocambo, uno dei più prestigiosi locali di West Hollywood frequentato da vip e celebrities di tutto il mondo. Dopo una lunga trattativa con il manager locale riesce a trovare un accordo.

C’è chi dice che questa sia solo una leggenda metropolitana, chi afferma che le cose sono andate diversamente. Ma se c’è una cosa certa in tutta questa storia è che l’amicizia tra Marilyn Monroe ed Ella Fitzgerald è stata reale e unica. Una delle più belle amicizie interraziali di tutta la storia dello star system, anche se poco nota, destinata a durare per sempre, interrotta solo dalla morte di Marilyn nel 1962

Gli ultimi anni di Ella

Tra gli anni ’60 e ’70 Ella continua a incidere dischi, a esibirsi sui palcoscenici di tutto il mondo. La sua ascesa nell’olimpo è ormai completa, nessuno più la può privare di quel posto che le spetta di diritto.

Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 è costretta ad abbandonare definitivamente le scene musicali a causa di gravi problemi di salute. Affetta da cecità provocata dal diabete mellito di cui soffre fin dall’infanzia, Ella Fitzgerald, subisce l’amputazione di entrambe le gambe nel 1994.

Due anni dopo, il 15 giugno del 1996, muore a Beverly Hills la più grande cantante jazz di tutti i tempi.

Ella Fitzgerald
Fonte: Getty Images
Ella Fitzgerald