Aretha Franklin, la bambina prodigio diventata la regina del soul

"Essere una cantante è un dono naturale. Significa che sto usando al massimo livello possibile il dono che Dio mi ha dato affinché lo usassi. Ne sono felice."

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Non si può parlare di musica e non pensare a lei, alla donna dalla voce inconfondibile che ha incantato il mondo intero. Una bambina prodigio dal cuore grande che coltivando il suo talento è riuscita a guadagnarsi la corona di regina del soul. E quella nessuno potrà strappargliela via.

Successi come Respect, I Say a Little Prayer e I Never Loved a Man risuonano in radio, oggi come allora, diventando le perfette colonne sonore della nostra vita. Mentre lei, a distanza di anni dalla sua scomparsa, resta sempre lì, in quel posto speciale nel cuore e nella memoria di tutti.

52 gli album pubblicati, 21 i grammi award vinti, Aretha Franklin è stata la prima donna a entrare a far parte della Rock and Roll Hall of Fame. Una cantante inimitabile che ha emozionato il mondo intero, che ha saputo imporsi nel panorama musicale, sociale e persino politico utilizzando sempre ed esclusivamente il suo talento. Ecco chi era Aretha. Una diva, una regina.

Essere la Regina non significa solo cantare, ed essere una diva non significa solo cantare. Ha molto a che fare con il servizio verso il prossimo. E con il tuo contributo alla società, alla tua comunità, così come con i tuoi contributi civici.

Aretha Franklin
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Aretha Franklin

Aretha Franklin, la bambina prodigio

La chiamavano Ree-Ree, in famiglia, quella piccola bambina prodigio che negli anni si sarebbe trasformata in una regina. Nata a Memphis il 25 marzo 1942, Aretha Louise Franklin riceve un’educazione religiosa molto rigorosa dalla sua famiglia. Sua madre, cantante di gospel, la introduce subito nel mondo della musica. Insieme alle sue sorelle, la piccola Aretha, comincia a cantare nel coro della chiesa fondata dal padre, predicatore battista, a Detroit.

A quattordici anni la ragazza sceglie di seguire il padre in uno dei suoi viaggi di predicazione, ed è proprio in questa occasione che viene notata quando agli incontri sfoggia il suo repertorio gospel. Suo padre riconosce il talento e la sprona a osare, sempre di più.

Aretha Franklin viene notata da diversi produttori discografici: ogni sua canzone si trasforma in una melodia dotata di un ritmo incredibile, quello che le appartiene per natura. La ragazza entra nella scuderia della Columbia: la storia di Lady Soul è appena iniziata.

Il successo mondiale

Tra gli anni ’60 e gli anni ’70 la voce di Aretha Franklin ha già conquistato il mondo intero. La cantante si dedica al pop, al blues e al rock and roll, concedendosi sempre di interpretare ogni canzone con quel ritmo soul che per natura gli appartiene. È di questo periodo la splendida (You Make Me Feel Like) A Natural Woman e Think, uno dei suoi più grandi capolavori.

Ma in questo fervido clima di successo, Aretha si trova a confrontarsi con le star emergenti della disco music e inizia ad allontanarsi dal palco. Anche l’Atlantic preferisce dare spazio ad altri artisti.

Ma questa assenza dalle luci dei riflettori non è destinata a durare molto. Nel 1980, infatti, con il film The Blues Brothers, il mondo torna a parlare di Aretha Franklin per quella sua straordinaria versione di Think in quello che è diventata la pellicola cult degli anni ’80. Così, la cantante torna sul palco e non sembra intenzionata a lasciarlo mai più.

Sii il tuo artista e sii sempre fiducioso in quello che stai facendo. Se non hai intenzione di avere fiducia, allora puoi anche non farlo.

Aretha Franklin
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Aretha Franklin

La vita privata

La dedizione che impiega per costruire, tassello dopo tassello, quel grande successo che ancora oggi perpetua, non è priva di dolore o di sofferenza. No, dietro la brillante e immensa carriera della Lady Soul si nascondono anche sogni infranti e cuori spezzati.

Una leggenda agli occhi degli altri che però ha anche i suoi incubi, come quelli che tornano a farle visita dopo il matrimonio violento con Ted White. Lui è il suo primo amore, lei ha solo 12 anni quando lo conosce. Eppure si innamorano e non appena la cantante compie 19 anni si sposano.

Ted non è solo suo marito, ma è anche il suo manager. È però un uomo brutale e violento che giorno dopo giorno soffoca la luce che sprigiona l’anima di Aretha. Nel 1969, però, la cantante decide di allontanarsi definitivamente dal suo primo amore e di porre fine al matrimonio.

Anni dopo l’incontro con l’attore Glynn Turman, con il quale si sposerà nel 1978, sembra riparare le cicatrici nel cuore di Aretha che ha già tre figli avuti da una precedente relazione. Eppure dopo soli sei anni, anche questo rapporto naufraga.

E tra relazioni complicate o scivolate via troppo in fretta, la cantante non rinuncia all’amore, non a quello di una mamma. Dalle sue relazioni, infatti, sono nati quattro figli: Clarence, Edward, Ted White Jr (che è diventato un musicista) e Kecalf.

La donna dietro la regina

Nel 2017, dopo una carriera lunga e intensa, Lady Soul annuncia la decisione di ritirarsi dalla scena. Dopo appena un anno, viene ricoverata in un ospedale di Detroit a causa di un cancro al pancreas, lo stesso che la strapperà dalla vita il 16 agosto del 2018.

I funerali dell’artista verranno eseguiti nel Greater Grace Temple di Detroit, la stessa chiesa dove si sono celebrate le esequie di Rosa Parks, e alla cerimonia presenziaranno le importanti personalità dell’America come Bill e Hillary Clinton, Stevie Wonder e molti altri ancora. Perché Aretha era la voce del Paese, delle donne, delle minoranze sociali. Era la voce di tutti.

Aretha Franklin, la leggenda

“La politica non è il mio campo. La musica lo è” dichiarò la cantante perché il suo impegno sociale era intriso prepotentemente nella sua stessa essenza. Lei, l’afroamericana, lei la donna che aveva conquistato l’America. E no, non è stata un’attivista nel senso stretto del termine, ma è diventata il simbolo universale dalla parità dei diritti delle donne e dei neri. L’incarnazione vivente del femminismo nero.

A lei è stata dedicata la pellicola Respect, al cinema dal 30 settembre 2021. Un film che racconta la vita di una delle voci più importanti e inarrivabili del panorama musicale e mondiale, e che porta all’attenzione del pubblico le luci e le ombre della donna dietro la regina del soul.

Essere una cantante è un dono naturale. Significa che sto usando al massimo livello possibile il dono che Dio mi ha dato affinché lo usassi. Ne sono felice.

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