Dieta, le migliori della settimana dal 15 al 21 gennaio

Dagli effetti del digiuno sull'organismo alla dieta ideale per le malattie reumatiche: scopriamo quali sono i migliori consigli dei nostri esperti

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Ormai le feste di Natale sono alle spalle, e questo è il momento migliore per rimettersi in forma: in effetti, non manca poi tantissimo all’estate, e non c’è tempo da perdere se si vuole arrivare pronte alla prova costume. Quali sono le migliori diete da adottare per perdere peso senza troppa fatica e rimanere in salute? Ne abbiamo parlato con i nostri esperti, che ci hanno regalato molti preziosi consigli.

Come funziona la dieta semiliquida

Bastano 48 ore per perdere peso e depurare l’organismo: no, non è follia, ma una dieta lampo da provare dopo le feste, per “ripulirsi” dagli eccessi alimentari. Si chiama dieta semiliquida, ed è un regime disintossicante che permette di liberare il corpo dalle tossine, sgonfiandolo e drenando i liquidi in eccesso. Tra i suoi effetti positivi, inoltre, favorisce la digestione e aiuta a buttare via un paio di chili di troppo. È tuttavia importante non eccedere, seguendo il programma solo per un periodo di tempo molto limitato.

Ma vediamo come funziona: la dieta semiliquida può prevedere la sola assunzione di liquidi oppure anche l’introduzione di alimenti con una minima consistenza, come zuppe, frullati e puree. Se è la prima volta che si segue questo regime alimentare, è bene farsi consigliare da un professionista per evitare possibili carenze o sintomi quali senso di affaticamento e mal di testa. Essendo infatti una dieta estremamente rigida, può presentare diversi effetti collaterali: l’unico modo per evitarli consiste nel ridurre il più possibile la sua durata.

I reali effetti del digiuno sull’organismo

Dopo aver ceduto a qualche tentazione di troppo durante le feste, ci vuole proprio una dieta detox per alleggerire l’organismo e liberarlo dalle tossine accumulate. E se invece seguissimo un digiuno programmato? Potremmo pensare che la totale assenza di introito calorico sia dannosa per il nostro corpo, che ha comunque bisogno di nutrimento per le sue funzioni vitali. Eppure, se adottato sotto stretto controllo di uno specialista, può rivelarsi persino prezioso. È questo il risultato di una ricerca condotta da un team internazionale, pubblicata su Cellular and Molecular Life Sciences.

Gli scienziati hanno scoperto che il digiuno porta l’organismo a produrre corpi chetonici, tra cui il beta-idrossibutirrato. Questa molecola, evidenzia lo studio, ha effetti sul cervello e modifica la sua espressione genica, con riferimento soprattutto ai ritmi circadiani, provocando un cambiamento che permane anche dopo la reintroduzione del cibo. Questa interessante ricerca apre alla possibilità di un nuovo uso della nutrizione e del digiuno per trattare disturbi del neurosviluppo o neuropsichiatrici.

Lenticchie, proprietà e valori nutrizionali

I legumi sono un’ottima fonte di preziose sostanze nutritive, ed è per questo che dovremmo consumarne dalle due alle quattro porzioni a settimana, in una dieta sana e bilanciata. Le lenticchie ad esempio, come ci rivela la dott.ssa Domenica Di Carlo (biologa nutrizionista), contengono importanti quantità di proteine vegetali e sono ricche di carboidrati. A basso contenuto calorico, con pochissimi grassi e prive di colesterolo, sono poi l’ideale per rimettersi in forma: vantano anche un’elevata presenza di fibre, che migliorano il transito intestinale e favoriscono il senso di sazietà.

Le lenticchie possiedono poi vitamine quali quelle del gruppo B, fondamentali per il corretto funzionamento del nostro organismo e del sistema nervoso in particolare. Tra i sali minerali spiccano invece il calcio, il potassio (importante per la salute del cuore) e il ferro. Quest’ultimo è invero del tipo più difficilmente assorbito dal nostro corpo, ma basta abbinare le lenticchie ad una fonte di vitamina C per ovviare al problema.

Cibi antinfiammatori contro le malattie reumatiche

Le malattie reumatiche sono patologie infiammatorie che colpiscono prevalentemente ossa e articolazioni, causando dolore e rigidità che possono diventare invalidanti con il trascorrere del tempo. In che modo una corretta alimentazione può intervenire nel prevenire o ridurre la sintomatologia? “La dieta mediterranea ha un effetto benefico nelle malattie reumatologiche, perché regola il rischio di infiammazione da citochine, contribuisce all’efficacia dei trattamenti e migliora la salute globale dei pazienti” – afferma Roberta Ramonda, vicepresidente della Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite (FIRA).

Ma quali sono gli alimenti consentiti e quelli da evitare? Gli esperti consigliano una dieta ricca di fibre vegetali e di vitamine, che aiutano anche a tenere sotto controllo il peso (sovrappeso e obesità peggiorano la sintomatologia). Sono poi importanti quei cibi che contengono antiossidanti e acidi grassi come omega-3 e omega-9, dalla potente azione antinfiammatoria. Meglio invece ridurre il consumo di sodio, zuccheri raffinati, cibi grassi e alimenti ad alto indice glicemico.