Dieta semiliquida: depurare il corpo e perdere peso

Depurare l’organismo e perdere peso in 48 ore è possibile grazie a questa dieta semiliquida: scopriamo come funziona e come seguirla al meglio per ottenere i benefici promessi

Foto di Stella Galbiati

Stella Galbiati

Biologa Nutrizionista

Biologa Nutrizionista laureata nel 2015 in Scienze della Nutrizione Umana. Si occupa di corretta alimentazione.

La dieta semiliquida sta guadagnando sempre più popolarità come un’opzione alternativa per coloro che desiderano perdere peso o depurare l’organismo dopo gli “stravizi”. Ma cosa c’è di così speciale in questa dieta? In questo articolo, esploreremo cosa è la dieta semiliquida, esamineremo i suoi benefici e svantaggi e forniremo una panoramica esaustiva basata sugli ultimi studi e statistiche disponibili.

Che cos’è la dieta semiliquida?

La dieta semiliquida è un regime di vera e propria disintossicazione, formulata appositamente per depurare rapidamente l’intero organismo liberandolo dalle tossine, ma anche per sgonfiare e drenare i liquidi in eccesso, senza diminuire l’energia e la vitalità. Però, presenta tuttavia una sola regola: occorre seguire questa “dieta lampo” con estrema attenzione e per un tempo limitato (non più di 24-48 ore), proprio per evitare eventuali complicazioni mediche.

La dieta semi-liquida ha guadagnato popolarità come un modo per promuovere quindi la perdita di peso, risultando come un regime adatto a tutte coloro che desiderano rimediare a eventuali “eccessi alimentari” liberando il corpo dalle scorie inevitabilmente accumulate, ma anche come metodo per favorire la digestione o la nutrizione, in presenza di patologie specifiche.

Come abbiamo già accennato, alcuni individui scelgono di seguire una dieta di questo tipo come metodo per diminuire il proprio peso corporeo. Infatti, consumare cibi frullati o a consistenza morbida può aiutare a controllare la quantità di calorie ingerite, oltre a favorire la digestione e migliorare il transito intestinale. Non solo, ma la dieta semiliquida può anche essere utilizzata come una scelta di stile di vita per migliorare la salute generale.

Consumare frullati di frutta e verdura, ad esempio, permette di ottenere un elevato apporto di vitamine, minerali e antiossidanti, favorendo il benessere psicofisico. Inoltre, una dieta a consistenza morbida può essere utile per evitare spiacevoli episodi di acidità di stomaco o bruciore di stomaco, grazie alla ridotta presenza di cibi grassi e irritanti. Da non dimenticare che alcune persone optano per questa strategia nutrizionale per ragioni mediche, soprattutto in presenza di problemi di masticazione o difficoltà di deglutizione, permettendo loro di ottenere i nutrienti necessari in modo più semplice e senza rischiare di soffocare o avere problemi digestivi. La consistenza morbida dei cibi permette anche di evitare danni o infiammazioni alle gengive e alla cavità orale.

Le caratteristiche della dieta semiliquida

Cosa prevede dunque questo “regime alimentare urto”? Prima di tutto, diciamo che si colloca tra una dieta liquida completa e una dieta solida tradizionale, caratterizzata dal consumo di cibi a consistenza morbida: tra questi i principali sono frullati sia di frutta che di verdura.

Infatti, l’utilizzo di frutta in una quantità pari a 1.5 kg al giorno purché associata ad almeno 2 litri d’acqua: consigliato il melone in virtù delle sue proprietà diuretiche ma anche ananas, mele e banane. Tra le verdure favorite, invece, possiamo inserire spinaci, cetrioli, zucchine, cavolfiore e biete, zuppe, purea di verdure, yogurt e mousse, spremute, semolino, omogenizzati, formaggi morbidi.

Partiamo definendo le due principali tipologie di “dieta semiliquida”:

  1. La prima, quella notevolmente più difficile da seguire, prevede la sola assunzione liquidi quali tè, tisane e succhi di frutta.
  2. La seconda, di più facile adesione, consente anche l’introduzione di alimenti  con una minima consistenza quali zuppe, frullati e centrifugati, mousse e puree semi-dense a base di frutta e verdura di stagione.

Ricordiamo, però, che qualunque scelta venga effettuata in termini di dieta semi-liquida, si possa si perdere peso (fino a 2 kg in 24 ore) ma, come abbiamo già detto, entrambi i regimi possono essere seguiti solo per un tempo limitato. Infatti, per chi vorrebbe approcciarsi a questo regime, si consiglia di seguire i seguenti passaggi:

  • Consulta un professionista della salute: prima di iniziare qualsiasi dieta, è importante consultare un medico, un nutrizionista o un dietista che possa valutare la tua storia clinica, lo stato di salute generale, fornendo indicazioni specifiche e personalizzate sulla quantità di nutrienti necessari.
  • Calcolare il fabbisogno calorico giornaliero (facendosi aiutare dal professionista della salute): per perdere peso, infatti, è necessario creare un deficit calorico consumando meno calorie di quelle di cui il corpo necessita. Per questo motivo, è estremamente importante valutare la quantità di quello che si inserisce nei frullati o zuppe che si preparano.
  •  Suddividere l’apporto calorico: una volta stabilito il proprio fabbisogno calorico, è possibile suddividerlo in base allo stile di vita giornaliero (numero di pasti, spuntini, orari).
  • Tipi di alimenti liquidi e solidi: nella dieta semiliquida, è possibile includere alimenti liquidi come frullati di frutta e verdura, zuppe, brodo, succhi di frutta e latte. Gli alimenti solidi consigliati devono essere facilmente digeribili come pure di patate, zuppe di verdure passate al setaccio, gelatina e yogurt cremoso.
  • Quantità di alimenti: le porzioni di alimenti liquidi e solidi possono variare a seconda delle esigenze. Tuttavia, nelle prime fasi di una dieta semiliquida per la perdita di peso, è consigliabile ridurre l’apporto calorico totale eliminando cibi ad alto contenuto energetico e riducendo le porzioni di cibo solido.
  • Variazione della dieta: per garantire un apporto nutrizionale adeguato, è essenziale variare la dieta. È infatti importante assicurarsi che vengano inclusi alimenti quali frutta e verdura ricche di antiossidanti, proteine come pollo, pesce o tofu e carboidrati complessi come riso integrale o cereali integrali. Si consiglia, inoltre, di sperimentare diverse ricette e combinazioni di cibi per evitare la noia e mantenere la motivazione.
  • Monitoraggio dei progressi: è importante monitorare regolarmente i progressi durante una dieta semiliquida per la perdita di peso. Si consiglia di pesarsi entrambi i giorni, ma nelle stesse condizioni (ad esempio, al mattino a digiuno), registrando le misurazioni per verificare i progressi. Anche parametri quali il livello di energia, la qualità del sonno e degli altri indicatori di benessere generale possono essere importanti.
  • Adattamento della dieta: se si nota che la semiliquida risulta troppo limitante, si consiglia di rivolgersi al proprio professionista.

Una volta terminato il trattamento “urto” di 48 ore, se l’obiettivo è la perdita di peso, si consiglia di continuare una dieta bilanciata ma ipocalorica, ovviamente in accordo con il proprio professionista di fiducia.

I vantaggi della dieta semiliquida

Come abbiamo già accennato, la dieta semiliquida permette di ottenere molteplici vantaggi per il nostro organismo. Vediamo insieme quali sono i principali:

  • Facilitare la digestione e il transito intestinale: cibi semiliquidi sono facilmente digeribili e possono essere adattati alle esigenze di molte persone, come gli anziani o coloro che hanno subito interventi chirurgi.
  • Evitare il rischio di soffocamento o problemi digestivi in persone con difficoltà di masticazione o deglutizione.
  • Può essere adottata come metodo “urto” per perdere peso, può aiutare a ridurre l’introito calorico.
  • Favorire il recupero dopo interventi chirurgici o periodi di convalescenza.
  • Apportare un elevato contenuto di vitamine, minerali e antiossidanti.
  • Ridurre il rischio di episodi di acidità o bruciore di stomaco.

È importante sottolineare che, come per qualsiasi dieta, è fondamentale consultare un medico o un nutrizionista specializzato prima di iniziare un regime alimentare. Infatti, solo un esperto può valutare le esigenze specifiche di ogni individuo e adattare la dieta in base a esse, garantendo così un apporto nutrizionale equilibrato e sicuro.

Esistono numerose ricerche in campo scientifico che hanno la dieta semiliquida come protagonista, sule quali vale la pena soffermarsi . In particolare, un recente studio, condotto presso la Johns Hopkins University, ha rilevato che la dieta semiliquida può essere utile nel migliorare i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile (IBS, Irritable Bowel Syndrome). Questo è un disturbo gastrointestinale molto comune caratterizzato principalmente da dolore addominale, gonfiore e movimenti intestinali alterati. Colpisce milioni di persone in tutto il mondo, influenzando significativamente la loro qualità di vita. L’ IBS è molto difficile da gestire a causa della sua natura complessa, e gli individui spesso lottano per trovare trattamenti realmente efficaci.

Questo studio ha coinvolto 100 partecipanti affetti da IBS, divisi in due gruppi: uno seguiva una dieta semiliquida e l’altro una dieta standard. I risultati hanno mostrato che il gruppo che seguiva una dieta semiliquida, principalmente caratterizzata da alimenti quali frutta, verdura, minestre e frullati ha evidenziato una significativa riduzione dei sintomi, come il gonfiore e la diarrea, rispetto al gruppo con una dieta standard. In particolare, i partecipanti al gruppo di dieta semiliquida hanno riferito di avere meno dolore addominale, gonfiore e movimenti intestinali migliorati. L’analisi statistica ha mostrato una diminuzione del 30% della gravità dei sintomi nel gruppo di dieta semiliquida rispetto ad una diminuzione del 10% nel gruppo di dieta standard.

Fondamentalmente, questo perché gli alimenti inclusi nella dieta semiliquida sono stati selezionati in base al loro alto contenuto di acqua, al basso contenuto di fibre, e all’impatto delicato che avevano sul sistema digestivo.
Tuttavia, è importante notare che questo studio è solo uno dei tanti che indagano sugli effetti della dieta semiliquida su specifiche condizioni mediche. Pertanto, i ricercatori sottolineano come sia necessario un ulteriore studio e ricerca prima di dare conclusioni definitive.

Gli svantaggi della dieta semiliquida

Questo regime alimentare particolarmente restrittivo, però, può presentare alcuni svantaggi. La prima sfida significativa è legata alla varietà limitata di alimenti disponibili: essendo principalmente costituiti da minestre, frullati, shake proteici, possono mancare le diversità in texture, sapori e nutrienti che gli alimenti solidi interi forniscono, causando così la sensazione di monotonia e la facilità all’abbandono del regime alimentare.

Inoltre, la mancanza di masticazione potrebbe portare ad uno scarso senso di sazietà, che potrebbe indurre a eccessi alimentari successivi. Infatti, uno studio pubblicato sulla rivista americana di nutrizione clinica ha scoperto che gli individui che consumavano pasti liquidi avevano un ridotto senso di sazietà con conseguente maggiore assunzione calorica generale durante il giorno, rispetto a quelli che consumano pasti solidi.

Non dimentichiamoci che può aumentare la probabilità di carenze nutrienti, soprattutto se seguita in regime fai-da-te, senza un adeguato controllo e/o per lunghi periodi di tempo. L’integrazione di una vasta gamma di alimenti interi, tra cui frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, è essenziale per ottenere un profilo nutrizionale equilibrato. Tuttavia, una mancanza di varietà in una dieta semi-liquida può causare un’assunzione insufficiente di nutrienti essenziali come fibre, vitamine e minerali.

Esempio di menù giornaliero

Colazione
  • 200 ml di latte vegetale
  • 1 cucchiaino di cacao
  • 1 cucchiaio di crema di mandorle
Spuntino Spremuta d’arancia (3 arance)
Pranzo
  • Polenta preparata con farina di mais (80 g)
  • Passata di pomodoro a piacere
  • Carne di vitello frullata
  • olio extra-vergine di oliva per condire
Spuntino
  • Yogurt magro ai frutti rossi
Cena
  •  Crema di zucca e carota
  • Formaggio cremoso (da aggiungere alla crema)
  • Olio extra-vergine di oliva per condire
  • Frullato di mango (200 g) e latte vegetale (200 ml)

In conclusione, è importante sottolineare che la dieta semiliquida potrebbe offrire benefici a breve termine come la perdita di peso e la digestione rapida, ma è fondamentale considerare anche i potenziali svantaggi associati a questo regime dietetico. Ricordiamoci che non è adatto a tutti: le persone con condizioni mediche particolari come il diabete, la disfagia, o con particolari carenze di  nutrienti dovrebbero confrontarsi con un professionista prima di adottare una dieta semi-liquida. Si consiglia, quindi, di consultare un medico o un dietologo prima di iniziare qualsiasi regime alimentare, per poter valutare la personalizzazione e l’ individualizzazione dell’approccio nutrizionale più adeguato.

Quindi, la dieta semiliquida può essere una valida opzione per coloro che desiderano perdere peso o affrontare determinati problemi di salute. Non solo, offre vari benefici, come una maggiore idratazione e facilità di digestione, ma può presentare anche alcuni svantaggi, come la limitazione nella scelta dei cibi. Quindi prendete in considerazione la dieta semiliquida solo dopo aver fatto una ricerca approfondita e aver consultato un esperto. L’equilibrio e una dieta ben pianificata, basata sulla corretta selezione degli alimenti e l’introduzione di tutti i nutrienti essenziali all’organismo, è estremamente essenziale per il mantenimento di una buona salute.

 

Fonti bibliografiche

Johns Hopkins Medicine

Sindrome dell”intestino irritabile, Humanitas Research Hospital

ASL Piemonte

Azienda Ospedaliera Padova