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Caratteristiche
La valeriana è un’erbacea perenne della famiglia delle Valerianaceae, diffusa nei prati umidi, nei boschi e lungo i corsi d’acqua e coltivata per uso terapeutico. Esistono numerose sottospecie di valeriana, la cui pianta è caratterizzata da un rizoma dal quale cresce un fusto cilindrico, internamente cavo e alto fino a un metro. Le foglie sono opposte, imparipennate e costituite da 11-19 foglioline lanceolate. L’infiorescenza si sviluppa all’apice del fusto ed è composta da piccoli fiori bianchi o rosa riuniti in corimbi. Il frutto è un achenio ovale e compresso, munito di pappo.
In fitoterapia ed erboristeria si utilizza il rizoma di Valeriana officinalis sotto forma di droga grezza essiccata o estratto secco o fluido. La radice di valeriana è tozza, di colore bruno, presenta un tipico odore pungente e sgradevole e contiene, tra le altre cose, sesquiterpeni e iridoidi riconosciuti come i principali responsabili delle proprietà e dei benefici di questo rimedio naturale.
Proprietà e benefici
La valeriana è utilizzata fin dall’antichità come rimedio contro l’insonnia, lo stress, l’ansia e l’agitazione. Le proprietà sedative della valeriana sono attribuite all’insieme dei suoi costituenti e in particolare ai composti sesquiterpenici presenti nell’olio essenziale, tra cui troviamo l’acido valerenico. Il fitocomplesso della valeriana è in grado di interagire con il metabolismo del GABA (acido gamma-amminobutirrico), un aminoacido che agisce come neurotrasmettitore inibitorio del cervello. In particolare, i composti presenti nella radice di valeriana sembrano essere in grado di inibire il catabolismo e la ricaptazione del GABA e promuoverne la sintesi. Il risultato è un effetto calmante e sedativo che facilita il sonno e allevia gli stati di ansia e di agitazione. In caso di insonnia, l’assunzione di preparazioni contenenti valeriana, è in grado di ridurre il tempo necessario per addormentarsi e di contrastare i risvegli notturni o precoci. Nonostante l’attività sedativa sul sistema nervoso, la valeriana non provoca sonnolenza diurna e sensazioni spiacevoli quando ci si sveglia al mattino.
Oltre a migliorare il riposo nelle persone che soffrono di insonnia, la valeriana è utile per alleviare dolori viscerali e osteoaricolari, trattare i disturbi gastrointestinali di origine nervosa e quelli legati alla menopausa, tra cui vampate di calore e nervosismo. Esternamente, i preparati a base di valeriana hanno azione antidolorifica utile in caso di contusioni e nevralgie.
Come assumerla
La valeriana è facilmente reperibile in erboristeria sotto forma di droga grezza essiccata o altre preparazioni solide o liquide, tra cui compresse e tintura madre. Gli integratori e i fitoterapici a base di valeriana possono contenere anche altri rimedi calmanti come la melissa, la passiflora, il biancospino, il tiglio o l’escolzia.
Generalmente, in caso di insonnia la valeriana si assume nelle ore serali, un’ora o mezzora prima di coricarsi, mentre per il trattamento di altri disturbi è possibile assumere i preparati fino a tre volte al giorno. La valeriana è indicata infatti, oltre che per favorire il riposo, anche per alleviare stress, tensione nervosa, ansia e agitazione, sintomi della menopausa e altre problematiche.
Il dosaggio giornaliero consigliato è di 400-600 milligrammi di estratto secco. Per quanto riguarda la tintura madre, invece, per favorire il sonno se ne assumono 40 gocce in un’unica somministrazione prima di andare a dormire oppure 20 gocce tre volte al giorno per altri disturbi. I benefici si possono apprezzare dopo un uso continuato per due-quattro settimane, ma se i sintomi persistono o addirittura peggiorano è bene consultare il medico.
Tradizionalmente la radice di valeriana, essiccata e sminuzzata viene utilizzata, oltre che per preparare tisane da bere per alleviare stress mentale e per favorire il sonno, anche per effettuare bagni caldi rilassanti e contro i dolori.
Controindicazioni ed effetti collaterali
La valeriana è considerato un rimedio sicuro e ben tollerato e non presenta effetti collaterali rilevanti. La somministrazione di valeriana è comunque sconsigliata in gravidanza e durante l’allattamento poiché non esistono sufficienti dati sulla sicurezza. L’uso di prodotti a base di valeriana è poi controindicato nei bambini di età inferiore ai dodici anni e, ovviamente, in caso di accertata ipersensibilità nei confronti di uno o più componenti. È inoltre sconsigliato assumere preparazioni a base di valeriana in concomitanza con barbiturici, benzodiazepine, antistaminici e bevande alcoliche. I bagni con radice di valeriana sono invece sconsigliati in caso di ferite aperte, lesioni cutanee importanti, malattie della pelle, febbre alta, infezioni gravi, disturbi circolatori e insufficienza cardiaca.
Il sovraddosaggio può portare ad affaticamento, crampi addominali, senso di costrizione toracica, tremori alle mani e midriasi (dilatazione della pupilla dell’occhio) che normalmente si risolvono entro 24 ore ma che devono comunque essere comunicati al medico o al farmacista, così come eventuali altri effetti collaterali che dovessero insorgere in seguito all’assunzione di farmaci o integratori.
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