Songino, che differenza c’è con la valeriana e come pulirlo

Il songino è una pianta da insalata molto utilizzata in cucina: scopriamo che differenza c'è con la valeriana e quali sono le sue proprietà nutrizionali

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Non solo lattuga: quando si parla di piante da insalata, ci sono davvero tantissime varietà tra cui scegliere, le quali si differenziano per aspetto e sapore. Una di queste è il songino, dal gusto delicato e leggermente più dolce rispetto a molte altre insalate. Proprio per questo motivo trova ampio impiego in cucina, diventando un ingrediente molto versatile. Sapete in che cosa si differenzia dalla valeriana? Scopriamo qualcosa in più.

Songino, le caratteristiche della pianta

Il songino (Valerianella locusta) è una pianta appartenente alla famiglia delle Valerianacee: molto diffusa in tutto il bacino mediterraneo, predilige zone dal clima temperato per crescere rigogliosa. Pare che le sue origini siano addirittura italiane. Secondo uno studio botanico francese, infatti, questa pianta sarebbe nata in Sicilia e in Sardegna, diffondendosi poi dalle isole maggiori al resto d’Europa, soprattutto mediante coltivazioni mirate. Si tratta di un ortaggio che cresce anche spontaneo, sia in campi e giardini che tra le crepe di vecchi muri.

La pianta del songino ha una caratteristica fioritura primaverile contraddistinta da piccoli fiori bianchi o azzurrognoli. Non cresce molto in altezza, raggiungendo al massimo i 30-40 cm, e non ha bisogno di particolari cure. È infatti un ortaggio molto facile da coltivare, richiedendo soltanto una buona esposizione solare e un terreno ben drenato. Se ne conoscono due varietà: quella d’Olanda a seme grosso ha delle foglie particolarmente allungate e cresce meglio in serra, mentre quella Verde Cuore Pieno ha semi più piccoli e si coltiva principalmente all’aperto.

Le differenze con la valeriana

Come si evince anche dal suo nome scientifico, il songino deve avere qualcosa in comune con la valeriana. È importante allora fare un distinguo: il songino, quello che conosciamo come pianta da insalata, ha molti nomi tra cui proprio valerianella o valeriana. Non è difficile trovarlo in commercio con questi nomi, che potrebbero generare un po’ di confusione. L’ortaggio non ha infatti nulla a che fare con la valeriana officinale (Valeriana officinalis), che è una pianta coltivata soprattutto per l’uso in fitoterapia.

Quest’ultima è diffusa principalmente nelle zone boscose d’Europa e del Nord America e nelle regioni tropicali del Sud America. Predilige infatti ambienti freschi e umidi, con poca esposizione solare, arrivando anche a 1.400 metri di quota. La valeriana contiene molte sostanze dalle proprietà benefiche, tra cui oli essenziali, alcaloidi e flavonoidi. Viene per questo impiegata per la realizzazione di rimedi fitoterapici volti a placare gli stati d’ansia e i problemi di sonno, vista la spiccata azione calmante. La si trova sotto forma di succo, di tintura o di olio essenziale.

Le proprietà nutrizionali del songino

Ma torniamo adesso al songino, che – come abbiamo visto – non ha nulla a che fare con la valeriana dalle proprietà calmanti. La pianta da insalata viene solitamente raccolta in tenera età, quando le sue foglie sono più morbide e hanno un sapore molto delicato. Con il passare del tempo, la pianta raggiunge la maturazione e le foglie assumono un gusto meno gradevole: in questo caso, viene principalmente utilizzata in ricette che la vogliono cotta. In generale, il songino è estremamente leggero e poco calorico, consigliato per chi ha problemi di stomaco perché si digerisce molto facilmente.

Contiene un’ottima quantità di fibre alimentari (come l’inulina), che migliorano il transito intestinale e favoriscono il senso di sazietà, rallentando nel frattempo l’assorbimento degli zuccheri. Per quanto riguarda il contenuto vitaminico, spiccano in particolar modo la vitamina C, importante per rafforzare il sistema immunitario, e la vitamina E, dall’azione antiossidante. Sono inoltre presenti alcune delle vitamine del gruppo B, in particolare l’acido folico, fondamentale soprattutto per le donne in gravidanza.

Il songino è poi un’ottima fonte di sali minerali. Sono presenti il ferro, utile per prevenire l’anemia, il fosforo, che protegge il cervello e la memoria, e il potassio, che tiene sotto controllo la pressione arteriosa e migliora la salute cardiovascolare. Infine, questa pianta ha proprietà disintossicanti e diuretiche, che possono aiutare a combattere la ritenzione idrica e i problemi al fegato. Insomma, siamo davanti ad un alimento ricco di benefici per l’organismo, che quindi non dovrebbe mai mancare a tavola, anche semplicemente sotto forma di insalata fresca.

Come pulire il songino

Se volete preparare una buona insalata con il songino fresco, è importante sceglierlo accuratamente e pulirlo per bene. Al momento dell’acquisto, controllate le sue foglie: devono essere tenere e croccanti, di un bel verde brillante – evitate i cespi con foglie tendenti al giallo o con parti scurite. Per una corretta pulizia, vi basterà semplicemente tagliare via la radice del cespo: il resto della pianta è edibile, quindi verificate solamente che non ci siano parti appassite o rovinate da togliere e procedete con il lavaggio.

Sciacquate le foglie sotto acqua corrente fredda, per eliminare ogni traccia di terra. In alternativa, potete lasciarle a bagno un po’ in una bacinella piena d’acqua: aggiungete un cucchiaio di bicarbonato di sodio per assicurarvi una perfetta pulizia della vostra verdura. Infine, stendete le foglie di songino su un panno pulito e tamponatele delicatamente per rimuovere l’eccesso di acqua, facendo attenzione a non romperle. Se lo avete in casa, potete anche utilizzare la centrifuga da insalata per asciugare le foglie, sempre con un po’ di accortezza.