Proprietà e benefici dell’ibisco

L'infuso di ibisco ha effetti sulla pressione alta paragonabili a quelli che si possono notare dopo l'assunzione di farmaci

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Silvia Menini

Naturopata e Giornalista

Naturopata in costante formazione, è anche giornalista pubblicista, scrittrice, sommelier ed esperta di marketing.

L’ibisco è noto anche come carcadè, Karkadè o Tè rosa dell’Abissinia ed è un arbusto appartenente al genere Hibiscus e alla famiglia delle Malvacee, originario dell’India e oggi coltivato e diffuso in diverse zone del mondo. Proprio per la bellezza delle sue infiorescenze viene spesso utilizzato a scopo ornamentale anche perché la sua coltivazione e manutenzione risultano molto semplici.

Il significato etimologico di ibisco deriva dal termine greco hibiskos, dato dal medico botanico Dioscoride in quanto le piante erano somiglianti all’altea.

La parte utilizzata, in quanto contiene la quantità maggiore di sostanze caratterizzanti e quindi di proprietà, è il calice (sepali) dei fiori essiccati e che durante la fioritura diventa carnoso, profumato e di colore rosso viola. Questo contiene appunto acido ibiscico, acido ascorbico, acido malico, acido citrico e tartarico che conferiscono quel tipico sapore acidulo e le antocianine alle quali è imputabile la colorazione rossa. Tutte queste componenti sono anche le maggiori responsabili delle proprietà benefiche dell’ibisco.

Le diverse tipologie della pianta

Ci sono oltre 400 specie di Hibiscus ma quelle più conosciute sono le seguenti.

  • Hibiscus sabdariffa. Conosciuto anche come rosella e consiste in una pianta arbustiva originaria dell’Africa occidentale. I calici dei fiori trovano impiego nella produzione della nota bevanda karkadè. Viene anche usato in ambito fitoterapico, poiché nelle sue infiorescenze sono racchiuse interessanti proprietà terapeutiche.
  • Syriacus. Una specie ad uso ornamentale, coltivata prevalentemente nei giardini e nei luoghi urbani. Ha un fogliame caduco e la sua spettacolare fioritura si manifesta tra luglio e ottobre.
  • Hibiscus rosa-sinensis. È una pianta arbustiva perenne con funzione prevalentemente ornamentale. Le infiorescenze sono tinteggiate da uno spettro di colori che va dal rosso al giallo. Se spontanea, può anche raggiungere i 10 metri d’altezza.
  • Hibiscus cannabinus. Una specie coltivata prevalentemente ad uso tessile. Dalla pianta si estrae una fibra simile alla juta, denominata kenaf.

I preparati a base di Ibisco sono a ridotto contenuto calorico e sono anche privi di caffeina. Forniscono sali minerali, tra i quali il calcio, il ferro e il sodio. È ricco di antociani che rientrano nella classe dei flavonoidi che contribuiscono appunto ad abbassare la pressione sanguigna e dai quali si trae beneficio in caso di raffreddori, stati influenzali e infezioni alle vie urinarie.

100 grammi di fiori di ibisco apportano 16 Kcal, 2,68 grammi di proteine, 0,89 di carboidrati. Il calcio è pari a 67 mg, il ferro 1,21 mg, Sodio 379 mg, colesterolo 18 mg, glucosio totale 0,45.

Come viene utilizzato

L’ibisco viene utilizzato per la produzione di bevande rinfrescanti, dissetanti e diuretiche, ma trova impieghi anche nella medicina popolare come rimedio per contrastare la perdita di appetito, i raffreddori ma viene utilizzato molto anche grazie all’importante presenza di vitamina C, antociani e polifenoli ad attività antiossidante. Nella medicina cinese, inoltre viene utilizzato in varie preparazioni per il trattamento di infiammazioni e gonfiori cutanei, scottature, congiuntiviti ed è usato che contro il carbonchio (antrace) e l’herpes zoster.

Vediamo però nel dettaglio tutte le sue proprietà e i conseguenti benefici portati da un’assidua consumazione di questa bevanda.

Proprietà e benefici

Come già detto, l’infuso viene spesso bevuto in estate in quanto particolarmente dissetante e rinfrescante. Tra le sue numerose proprietà rientrano quelle antiossidanti, antinfiammatorie, antipiretiche, analgesiche, antibatteriche anche se gli studi presenti riguardano principalmente quelle inerenti alla sua azione sull’ipertensione e sull’iperlipidemia.

Antiossidante

Gli estratti a base di ibisco sono una ricca fonte di antiossidanti e quindi contrastano i danni provocati dai radicali liberi. Soprattutto i fitoterapici permettono di incrementare la concentrazione di enzimi antiossidanti e riducono del 92% gli effetti nocivi derivanti dallo stress ossidativo ma agiscono anche prevenendo i danni cellulari.

Combatte l’ipertensione

Chi soffre di una lieve ipertensione può trarre benefici dall’assunzione di ibisco in quanto la pianta possiede proprietà cardioprotettive e riduce quindi il rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari in chi è iperteso. Ovviamente, l’abbassarsi della pressione sanguigna avviene anche come conseguenza della sua azione diuretica.

Sembra essere infatti una abitudine efficace in caso di lieve e moderata ipertensione in quanto sarebbe in grado di ridurre la pressione sistolica e diastolica.

La scienza ha indagato più volte i suoi effetti al proposito.

Degno di nota è uno studio messicano del 2004, che ha confrontato gli effetti dell’estratto di ibisco e quelli del composto chimico captopril, utilizzato come farmaco per il trattamento dell’ipertensione (e di alcune forme di insufficienza cardiaca).

La ricerca in questione ha monitorato la situazione di 75 pazienti. In tutti i casi, l’estratto di Hibiscus Sabdariffa è risultato avere un’efficacia più duratura rispetto a quella del farmaco nella riduzione della pressione diastolica e sistolica dei soggetti analizzati, tutti con diagnosi di pressione arteriosa alta.

Gli effetti benefici da questo punto di vista sono legati alla capacità della pianta di concretizzare un’azione vasodilatatrice e di inibire l’assorbimento degli ioni calcio, la cui azione sulla muscolatura dei vasi ematici – in particolare delle arteriole – deve essere tenuta sotto controllo.

Lo studio appena citato, seppur importante, ha dei limiti oggettivi legati soprattutto all’esiguità numerica del campione preso in considerazione e all’assenza del doppio cieco.

Secondo gli esperti della Tuft University di Boston – che nel 2008 hanno condotto un altro studio incentrato sulle proprietà anti ipertensive dell’ibisco – per ottenere effetti positivi sui valori della pressione arteriosa bisognerebbe consumare circa 3 tazze al giorno dell’infuso preparato con la suddetta pianta e questo grazie alla presenza di antociani.

Per il colesterolo e la glicemia

Per quanto riguarda invece la sua azione sul profilo lipidico, sembrerebbe capace di ridurre l’ossidazione delle lipoproteine LDL e ridurre anche i livelli di colesterolo LDL e dei trigliceridi oltre che tenere sotto controllo la glicemia.

Questi due aspetti lo rendono ancora una volta utile nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, prevenendo i danni ai vasi sanguigni e l’insorgenza di malattia cardiache.

Previene l’obesità

Soprattutto gli estratti acquosi aiutano a prevenire l’obesità in quanto regolano il metabolismo. I benefici si vedono già con l’assunzione quotidiana di una tisana per avere una riduzione del peso e dell’indice di massa corporea oltre che una diminuzione del tessuto adiposo soprattutto quello sui fianchi.

Antibatterico

Questa straordinaria pianta permette di contrastare le infezioni batteriche e agisce soprattutto sugli Escherichia coli, batteri che sono responsabili di molti disturbi del tratto gastro intestinale e che portano crampi, gas e diarrea. È utile anche per trattare l’infezione da Methicillin-resistant Staphylococcus aureus, un batterio che può compromettere seriamente il benessere dell’organismo, provocando ascessi, sepsi e polmonite.

Benefico per il fegato

La sua assunzione quotidiana per 12 settimane porta a un miglioramento della steatosi epatica, una patologia che consiste in una concentrazione di lipidi nel fegato.

Previene i calcoli alle vie urinarie

Agendo come diuretico, questa pianta aiuta a promuovere la salute dei reni e del tratto urinario. Sembra anche che sia in grado di contrastare il deposito dei cristalli di ossalato di calcio che sono poi i principali responsabili della formazione di calcoli.

Alleato di ansia e depressione

Essendo ricca di flavonoidi, che hanno una funzione antidepressiva, il consumo regolare della tisana permette di calmare il sistema nervoso abbassando quindi l’ansia e agendo anche sugli stati lievi di depressione, portando a uno stato di rilassamento sia di corpo che di spirito.

Alleato della digestione

Consumando regolarmente fitopreparati a base di ibisco, si riscontrano netti miglioramenti nei processi digestivi, oltre a un miglioramento del funzionamento gastrointestinale.

All’ibisco vengono attribuite proprietà anche lassative grazie all’alto contenuto di acidi organici che sono scarsamente assorbibili. Inoltre, l’estratto di ibisco sembra esercitare un effetto rilassante sulla muscolatura liscia uterina.

In cosmesi

La polvere di Hibiscus viene ricavata dalla macinazione delle infiorescenze della pianta Hibiscus sabdariffa e ha la caratteristica di essere antiossidante, lenitiva ed esfoliante per la pelle. È quindi l’ideale per prevenire l’invecchiamento cellulare, per alleviare irritazioni e rossori e per avere una pulizia profonda della cute. È sufficiente miscelare la polvere con dell’acqua calda e poi lasciarla riposare per mezz’ora. Applicare quindi sul viso con un massaggio circolare e tenere in posa per circa 15 o 20 minuti, quindi risciacquare.

Dona anche gradevoli riflessi violacei, volume e morbidezza ai capelli e la tonalità del colore può variare da lieve a una più scura in base ai tempi di posa. Dopo aver unito la polvere all’acqua, lasciare in posa tra i 30 e i 60 minuti (dopo aver applicato la crema che si ottiene sui capelli asciutti) e risciacquare con acqua tiepida.

Come fare la tisana con i fiori di ibisco

Portare a ebollizione 200 ml di acqua e quindi incorporare 3 grammi di fiori essiccati in un colino da inserire nella tazza e versarci sopra l’acqua bollente. Coprire e attendere circa 10-15 minuti. Togliere quindi il colino e dolcificare a piacere. Si può consumare sia calda che fredda in base alle proprie preferenze. Si può assumere dopo i pasti principali per favorire la digestione.

Effetti collaterali

La bevanda in questione è di norma priva di effetti collaterali ma bisogna comunque consumarla con qualche accortezza.

Ottima da consumare sia calda sia fredda, la tisana di ibisco se bevuta in grandi quantità può provocare effetti lassativi.

Si consiglia di moderarne l’assunzione durante la gravidanza e quando si allatta perché avendo funzione emmenagoga, può promuovere il flusso mestruale ma anche un maggior afflusso di sangue nell’utero e nell’area pelvica. Inoltre, se si è sottoposti a terapie ormonali, l’ibisco può portare costipazione, disturbi allo stomaco e tremori. In ogni caso, prima di iniziare a prenderla come antipertensivo naturale è opportuno consultare il proprio medico curante, soprattutto se si fa uso di farmaci.

Esercitando una azione antipertensiva, non dovrebbe essere assunta se si soffre di pressione bassa in quanto potrebbe portare a svenimenti o giramenti di testa. Se si è affetti da diabete o se è in programma un intervento chirurgico, bisogna consultare il medico in quanto può portare a un abbassamento del tasso glicemico con tutte le conseguenze del caso.

Inoltre, sarebbe consigliabile consultare il proprio medico qualora si assuma anche paracetamolo in quanto sembrerebbe che possa interferire.

 

Fonti Bibliografiche

Antioxidant and drug detoxification potentials of Hibiscus sabdariffa anthocyanin extract, Taofeek O Ajiboye

Effect of sour tea (Hibiscus sabdariffa) on lipid profile and lipoproteins in patients with type 2 diabetes, Hassan Mozaffari Khosravi

Blood pressure and coronary heart disease: a review of the evidence, Carlene M M Lawes

Effect of sour tea (Hibiscus sabdariffa L.) on arterial hypertension: a systemic review and meta-analysis of randomized controlled trials, Corina Serban