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Caratteristiche, proprietà e benefici
La malva è una piccola pianta erbacea perenne o biennale, che appartiene alla famiglia delle Malvaceae, la stessa di altea, ibisco o karkadè e cotone. Il nome scientifico della malva è Malva sylvestris e si tratta di una specie molto diffusa nelle regioni a clima temperato, dove cresce spontaneamente nei terreni incolti, nei campi coltivati, nei prati, nelle aiuole e lungo i bordi delle strade.
La pianta della malva presenta un apparato radicale molto robusto da cui si sviluppa un fusto dritto e poco ramificato che può raggiungere altezze molto variabili, dai 30 centimetri a oltre un metro e mezzo. Il fusto porta foglie picciolate e palmate, il cui diametro può superare abbondantemente quello di una mano aperta. Le foglie sono costituite da cinque o sette lobi con margine dentato e superficie ricoperta da numerosi peli.
In primavera la malva fiorisce producendo fiori dall’aspetto assai gradevole e privi di profumo, raggruppati all’ascella delle foglie. I fiori della malva sono formati da un calice di tre pezzi e corolla di cinque petali violacei con evidenti venature color porpora. Dopo la fioritura la malva fruttifica dando origine a frutti simili a piccoli bottoni il cui colore vira dal verde chiaro e brillante al marrone con il procedere della maturazione.
La droga della malva, cioè la parte della pianta che presenta il maggiore tenore in costituenti attivi, è rappresentata da foglie e fiori, ricchi di mucillagini, flavonoidi, tannini vitamine A, C e B1 e sali minerali.
La malva è utilizzata per le sue proprietà emollienti e antinfiammatorie sulle mucose: il suo impiego è d’aiuto in caso di affezioni del cavo orale e della mucosa vaginale, infiammazioni a livello di esofago, stomaco e intestino, disturbi all’apparato respiratorio come tosse e mal di gola e problemi gastrointestinali. Tradizionalmente la malva trova impiego anche per stimolare e facilitare la secrezione lattea durante l’allattamento.
Come e quando utilizzarla
La droga della malva è costituita dai fiori e dalle foglie che si raccolgono nel periodo che va da giugno a settembre. I fiori contengono tra il 6% e il 10% di mucillagini (polisaccaridi complessi) e flavonoidi, mentre le foglie contengono mucillagini per l’8% circa. La malva ha dunque proprietà emollienti e antinfiammatorie che possono essere utilizzati per lenire irritazioni della pelle e delle mucose.
In erboristeria, i fiori e le foglie di malva si utilizzano in infusione a freddo, sistemando una manciata di foglie in acqua e lasciando macerare per una notte. L’infuso può essere poi impiegato, dopo averlo filtrato, sia per uso interno sia per uso esterno a temperatura ambiente o leggermente riscaldato.
L’assunzione orale di infusi a base di malva è utile ad esempio in caso di ulcere gastriche e duodenali, gastriti, infiammazioni della vescica e intestinali e nel trattamento di diarrea, stipsi lieve e coliche. Inoltre, gli infusi di malva sono consigliati per alleviare la tosse secca e lenire le infiammazioni a carico della faringe, della laringe, della gola e dell’esofago.
Utilizzati come collutorio per i risciacqui della bocca, gli infusi di malva calmano le infiammazioni del cavo orale; allo stesso modo, possono essere utilizzati per lavande esterne vaginali in caso di irritazioni che provocano prurito o altri fastidi.
Sempre per uso esterno, pediluvi, bagni alle mani, cataplasmi e altre applicazioni sulla pelle di viso e corpo trovano impiego contro irritazioni e la secchezza oculari, dermatiti, orticaria e piccole ferite.
Oltre alla Malva sylvestris si utilizzano con le stesse indicazioni anche altre varietà di malva, come la Malva negleta e la Malva nicaeensis.
Uso in cucina
La malva, oltre alle proprietà e ai benefici per la salute che abbiamo visto, è anche una pianta commestibile di cui si possono consumare, fiori, foglie, frutti immaturi e midollo dei fusti.
Le foglie giovani o raccolte prima della fioritura sono più tenere e possono essere aggiunte intere a insalate e minestre, mentre quelle più grandi e raccolte durante o dopo la fioritura e si consumano spezzettate. Il sapore delle foglie di malva è neutro e la consistenza da cotte risulta viscida a causa della ricchezza in mucillagini. Questo rende le foglie di malva perfette per addensare minestre e zuppe; se invece si vogliono utilizzare le foglie in ripieni di cannelloni, torte salate, ravioli o frittate, è possibile mescolarle con altre verdure a foglia verde per mascherare la consistenza, se non gradita.
Il midollo dei fusti si ottiene invece sbucciando i fusti giovani delle piante e si consuma crudo o cotto, nelle insalate e nelle minestre.
Infine, i fiori e i croccanti frutti immaturi si utilizzano solo crudi per decorare insalate o altri piatti freddi estivi.
Controindicazioni, effetti indesiderati e interazioni
La malva è un rimedio sicuro, privo di tossicità e rischi per la salute ed è una delle poche piante che possono essere utilizzate anche durante la gravidanza e l’allattamento e per il trattamento di bambini.
Le preparazioni a base di malva sono controindicate solo in caso di ipersensibilità o allergie verso uno o più componenti della pianta e nel periodo che precede un intervento chirurgico.
Per quanto riguarda invece le possibili interazioni, l’uso prolungato di malva potrebbe ridurre l’assorbimento di farmaci e integratori assunti contemporaneamente a causa dell’elevato contenuto di mucillagini.
Fonti: