Diuretici naturali: cosa sono, effetti e come assumerli

Quali piante sono usate tradizionalmente per aumentare la diuresi, ripulire l’apparato urinario e contrastare la ritenzione idrica

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Pubblicato: 21 Luglio 2021 17:16

Cosa sono ed effetti

I diuretici sono sostanze capaci di aumentare la secrezione di acqua e sodio da parte dei reni. I reni sono organi del sistema urinario cui spetta il compito di filtrare il sangue allo scopo di regolare la quantità e la composizione del plasma e di eliminare sostanze di scarto attraverso le urine. Aumentando o diminuendo l’escrezione di ioni attraverso le urine, infatti, i reni regolano il contenuto plasmatico di soluti, cioè di sodio, cloruro, magnesio, potassio, calcio e fosfati. Inoltre, sempre grazie ai reni, vengono regolati i livelli di bicarbonato e di ioni idrogeno e, di conseguenza, il pH del plasma. Controllando la velocità di escrezione di acqua, i reni sono responsabili anche della regolazione del volume plasmatico, cioè della quantità di plasma e dunque di sangue.

Un diuretico agisce riducendo il riassorbimento renale di sodio e questo ha come effetto secondario quello di incrementare la perdita di acqua attraverso le urine.

Normalmente i diuretici sono farmaci e sono in grado di agire su diverse aree dei reni. I diuretici tiazinici, ad esempio, inibiscono il riassorbimento del sodio e del cloro a livello dei tubuli renali, provocando l’aumento di escrezione di acqua e potassio. I diuretici dell’ansa agiscono sull’ansa di Henle aumentando l’escrezione di sodio, cloro, calcio, magnesio e potassio e incrementando in modo sensibile la diuresi. Esistono poi diuretici risparmiatori di potassio, che riducono il riassorbimento di sodio preservando però potassio, calcio e magnesio.

Generalmente si fa ricorso ai diuretici per trattare la ritenzione di liquidi e l’ipertensione, disturbi causati proprio dall’eccesso di sodio. Quando i reni riassorbono elevate quantità di cloruro di sodio, infatti, si verifica un aumento della ritenzione di acqua. La ritenzione idrica provoca edema, cioè gonfiore in alcune aree del corpo, e a un incremento del volume ematico che porta a una maggiore pressione arteriosa. I diuretici dunque, grazie all’eliminazione di sodio e acqua contribuiscono a ridurre sia la ritenzione idrica sia la pressione.

I rimedi naturali che vengono consigliati per aumentare la diuresi non sono veri e propri diuretici. Piante tradizionalmente utilizzate per stimolare la diuresi, infatti, sembra possano aumentare la produzione di urina ma non sembrano agire sull’escrezione di sodio o di altri elettroliti. I rimedi naturali considerati diuretici sono dunque in realtà acquaretici.

Gli acquaretici sono utilizzati in quella che viene chiamata “terapia diluente” e utilizzata nei disturbi e nelle infezioni urinarie, ad esempio in caso di renella e calcoli renali. Spesso gli acquaretici sono impiegati anche per contrastare la ritenzione idrica e la cellulite, associati a rimedi naturali in grado di migliorare il microcircolo e la circolazione linfatica. Poiché gli acquaretici non intervengono sui livelli di sodio, però, non sono efficaci nel ridurre la pressione come invece avviene per i farmaci diuretici.

Quali sono e come assumerli

Ecco quali sono i principali rimedi diuretici naturali. Il metodo migliore per assumerli è la tisana poiché l’azione diuretica dell’acqua si somma così a quella della pianta.

Betulla

Le foglie di betulla sono utilizzate tradizionalmente per aumentare la quantità di urina, ripulire l’apparato urinario e combattere ritenzione idrica e cellulite. Si utilizza in tisana o come estratto e il suo uso è considerato sicuro. L’impiego di preparazioni a base di betulla è però sconsigliato in gravidanza, allattamento, nei bambini con meno di 12 anni e in caso di malattie cardiache o renali.

Tè di Giava

Le foglie di ortosifon, rimedio noto anche come tè di Giava, hanno azione diuretica e antibatterica e sono consigliate in caso di infezioni batteriche e infiammazioni del tratto urinario e in presenza di renella. L’assunzione di tè di Giava non presenta effetti collaterali rilevanti ma è da evitare in caso di disfunzioni renali o cardiache.

Ginepro

Le bacche di ginepro hanno proprietà diuretica e antinfiammatoria e il loro uso per aumentare la quantità di urina sembra fosse noto già agli antichi Egizi. Le tisane preparate con i galbuli contusi di ginepro, anche in associazione ad altri diuretici naturali, sono utili per trattare disturbi della vescica e dei reni. Il rimedio va però utilizzato per brevi periodi, per evitare eventuali effetti collaterali a carico dell’apparato gastrointestinale, cardiocircolatorio e renale.

Equiseto

I fusti sterili di equiseto si impiegano in infusione oppure sotto forma di estratto e tintura madre per aumentare la diuresi e fornire sali minerali all’organismo. Si tratta di un rimedio sicuro, consigliato per trattare svariati disturbi, tra cui quelli che interessano le vie urinarie e la ritenzione idrica.

Gramigna

Il rizoma della gramigna è usato popolarmente per aumentare la diuresi e trattare infiammazioni dell’uretra e calcoli renali. Si usa in decozione oppure assumendo tinture e altri estratti. Somministrata alle dosi terapeutiche e per periodi limitati di tempo, la gramigna non presenta particolari effetti collaterali. Il rimedio è comunque sconsigliato in caso di insufficienza cardiaca e renale.