Claudia Zanella, la vita ricomincia ogni giorno

Vi racconto la nuova me, semi vegetariana, madre di Penelope, attrice e finalmente serena. Con grandi momenti di felicità

Foto di Irene Vella

Irene Vella

Giornalista televisiva

Scrive da sempre, raccogli emozioni e le trasforma in storie. Ha collaborato con ogni tipo di giornale. Ha fatto l'inviata per tutte le reti nazionali. È la giornalista che sussurra alle pasticcerie e alla primavera.

Quando ho visto il film Pazze di Me uno dei personaggi che più mi aveva colpito era quello di Veronica, una delle sorelle di Andrea: donna intransigente con gli uomini, femminista fino al midollo, ad un certo punto della sua vita si innamora perdutamente di un uomo sposato, perdendo la lucidità e l’autorevolezza delle sue convinzioni.

A interpretarlo una magnifica attrice, Claudia Zanella, una biondina magnetica e allo stesso tempo esplosiva. L’idea che mi ero fatta di lei dallo schermo era quello di una donna intransigente, forse e soprattutto con se stessa, una di quelle che prendono posizione e da quella non si schiodano nemmeno a tirarle giù con le corde.

Dopo aver sentito parlare del libro Meglio un Giorno da Vegana la mia idea si era consolidata: me la immaginavo – senza aver letto il libro eh – una nazi vegana odiatrice seriale degli onnivori e dedita alla loro conversione, sempre con un sorrisetto a metà tra l’ironico e il serial killer. Niente di più sbagliato.

Poi nella sua vita è arrivato lo scandalo delle molestie a carico del suo ex marito Fausto Brizzi (accuse archiviate due anni dopo) e la mia percezione nei suoi confronti è totalmente cambiata. Non ho più visto l’attrice.

Ho visto una donna scendere in campo per difendere la sua famiglia, ho visto una compagna innamorata dover soffrire in pubblico la scoperta di tradimenti, ma soprattutto ho visto una mamma magnifica, premurosa e talmente intenta a dare il buon esempio come donna a sua figlia, da decidere di separarsi e ricominciare a vivere.

Ed è stato a quel punto che “l’ho amata” come donna, come esempio femminile di come l’amore per se stessi alla fine riesca a salvarci da rapporti tossici, amori egoisti che tanto ci hanno fatto soffrire. Ed ho capito quanto spesso si venga tratti in inganno dai personaggi interpretati sullo schermo quando poi arriva il momento della percezione reale; è proprio per questo che nella mia intervista ho deciso di parlare solo di Claudia, perché le donne in rinascita meritano di essere raccontate. In esclusiva per Di Lei.

Claudia Zanella, rompiamo il ghiaccio: la vita ricomincia a quarant’anni?
La vita potrebbe ricominciare ogni giorno, perché ogni giorno può accadere qualcosa che ci può mettere di fronte ad un cambiamento, a me è successo più volte, ed ogni volta ho dato una nuova direzione alla mia vita. C’è una frase di Alan Thomas che amo moltissimo e che per me racchiude il senso della vita: “La vita ti offre sempre una seconda possibilità. Si chiama domani.”

Nel 2017 hai scritto il libro Meglio un Giorno da Vegana: quanto è importante nella tua vita essere coerente con questa scelta? 
In verità io sono stata vegana per tantissimo tempo, ma quando sono rimasta incinta di Penelope ho reintrodotto dei cibi derivati animali perché non volevo fare una gravidanza con integratori; oltretutto all’inizio sono stata veramente male con nausee e vomito, e non potevo permettere di far mancare le sostanze importantissime per il sano sviluppo del bambino, ed è per questo che ho reintrodotto ricotta di pecora o uova; da allora ho un’alimentazione semivegetariana.

Ho scritto quel libro per far capire l’importanza di un’alimentazione consapevole. Basterebbe un giorno alla settimana da vegano o da vegetariano, rinunciando alla carne, per salvare in un anno 910 metri quadrati di foresta e risparmiare 400mila litri di acqua (ricerca della LAV).

La tua biografia su Instagram recita: attrice, scrittrice, naturopata scientifica. Sono messe in ordine di preferenza o di esperienza?
Sicuramente in anni di esperienza. Ho iniziato a recitare a nove anni, a scrivere seriamente a trenta, sono diventata naturopata scientifica a trentacinque.

Nel film per la televisione Briciole sei stata la protagonista malata di “anoressia” e “bulimia”, e so che ti sei preparata anche fisicamente, perdendo peso. È stato difficile interpretare quel ruolo? Quanto è importante raccontare questo dramma che colpisce ragazze e ragazzi sempre più giovani?
Briciole è un film che ho fatto appena uscita dal centro sperimentale di cinematografia (2005) ed è stato un ruolo veramente difficile, non solo perché sono dovuta dimagrire tanto, ma anche perché per interpretare un ruolo così, dovevo capire cosa accade nella testa di chi soffre di disturbi alimentari. Sono andata a parlare con uno psicoterapeuta specializzato, ho incontrato ragazze malate di anoressia. Prima del film, in tv si parlava pochissimo di quella malattia.

Forse grazie alla trasposizione cinematografica del libro di Alessandra Arachi siamo riusciti a squarciare un velo su questo disturbo e a dargli un nome; non sai quante ragazze mi hanno scritto di aver capito di essere malate guardandolo e di voler guarire. Sapere di aver avuto un ruolo nella guarigione di qualcuna di loro mi rende orgogliosa.

Nel film Pazze di Me sei una delle sorelle che gravitano nella vita di Andrea. Nella tua vita quanto sono importanti i legami familiari? E le amiche?
I legami familiari sono la base della mia vita. Ho la fortuna di essere cresciuta in una famiglia molto unita, siamo un’enorme tribù, cerchiamo di passare più tempo possibile insieme, se c’è un problema se ne parla tutti insieme.

Insomma una famiglia legatissima, loro vivono a Firenze, ed io a Roma, ma cerchiamo di vederci appena possibile. Poi vivendo a Roma da quando ho diciannove anni ho una seconda famiglia che sono gli amici: alcuni dei miei più cari amici sono i miei compagni di accademia, quelli con cui sono cresciuta.

Ho due migliori amiche, Anna e Annalisa, che vivono vicinissime a casa mia con cui ceno spesso e passo intere giornate. Andiamo anche alcuni giorni in vacanza insieme e ci aiutiamo con la gestione dei figli, tanto è vero che Penelope le chiama zie. Sono famiglie non di sangue, ma di scelta.

A luglio hai firmato insieme alla Peta una lettera indirizzata a Miuccia Prada chiedendo una svolta anche sulle pellicce esotiche. Moda sostenibile: credi ci arriveremo mai?
La moda diventerà per forza sostenibile, perché il mondo diventerà sostenibile, altrimenti finirà. Se noi vogliamo continuare a vivere su questa terra dobbiamo fare dei veri cambiamenti, non possiamo continuare ad uccidere animali e a distruggere la natura. Ci sono stilisti che l’hanno capito come Stella Mccartney che fa borse e scarpe Vegan meravigliose. È solo questione di tempo.

Hai una figlia di quattro anni, Penelope Nina, quanto è cambiata la tua vita da quando c’è lei?
Credo che con la maternità noi donne diventiamo quello che realmente siamo. Da quando Penelope è entrata nella mia vita, non ho più il ruolo da protagonista ma da coprotagonista, perché la protagonista è lei. Vederla crescere, educarla è l’esperienza più bella vissuta fin qui: mai avrei potuto immaginare di poter amare qualcun altro così, è un amore esponenziale, oggi più di ieri.

Spesso mi domando che cosa di straordinario devo avere fatto nella mia vita precedente per avere avuto in dono una bimba così: perché è speciale, ama gli animali, ha già il senso della giustizia. Più ambientalista di me, in spiaggia invece di raccogliere le conchiglie con il secchiello raccoglie le immondizie. Sto crescendo un essere umano migliore di me e questo mi dà una grande gioia.

Che tipo di mamma sei?
Sono una mamma che studia. Quando ho scoperto di aspettarla ho cominciato a leggere di tutto (avevo solo nove mesi per “prepararmi” al ruolo). Dai libri di psicologia, a quelli dedicati all’alimentazione, a quelli per fare la nanna o per farla sorridere, ho davvero letto di tutto.

Penelope io l’ho aspettata tantissimo perché non voleva arrivare: quando è nata ho deciso che io volevo passare tutto il mio tempo con lei, è stata una scelta naturale. L’ho allattata a richiesta per undici mesi, dormiamo insieme nel lettone abbracciate, e mi diverto tantissimo con lei. Le ripeto sempre che io non sognavo una figlia come lei, io sognavo proprio lei.

Hai anche una Labrador, Lana, che vive simbioticamente con la tua bambina, ho visto le foto su Instagram. Vogliamo raccontare quanto sia meraviglioso vederli crescere insieme? 
Sì è meraviglioso vederle crescere insieme, la nostra Labrador si chiama Lana e ha undici anni. Con Penelope vivono appiccicate come le figurine Panini, si amano e giocano tutto il giorno insieme. la mattina ora che siamo al mare ci svegliamo e andiamo tutte e tre a fare il bagno. Ritengo sempre che il regalo più grande io possa fare a mia figlia sia quello di crescere con un cane.

Progetti lavorativi per il futuro? 
Per noi lavoratori dello spettacolo questo periodo è stato complicato, perché tutti i set si sono fermati, sta ricominciando qualcosa, ma molto lentamente. L’anno scorso ho iniziato ad insegnare recitazione in un teatro di Modena, e appena si potrà non vedo l’ora di ricominciare perché è stata una delle esperienze più interessanti della mia vita. Non avrei mai immaginato mi potesse piacere così tanto insegnare.

Claudia Zanella oggi è felice?                                                                                                           Claudia Zanella oggi è serena con grandi momenti di felicità. Mi sembra già un ottimo risultato.

Claudia Zanella con la figlia Penelope
Claudia Zanella con la figlia Penelope