Tè verde: benefici, proprietà e quando berlo anche se sei a dieta

Conosciuto da più di 4000 anni, il tè è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua. Sono molti i benefici per la salute, scopriamo quali

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Ivana Barberini

Giornalista specializzata in Salute e Benessere

Giornalista ed economa dietista, scrive articoli su salute, alimentazione e benessere ed è specializzata nell’editing di volumi e pubblicazioni medico-scientifiche.

Pubblicato: 17 Maggio 2019 12:06Aggiornato: 19 Ottobre 2023 10:48

Cos’è e proprietà nutrizionali

Ricco di flavonoidi, un gruppo di polifenoli con attività antiossidante e antinfiammatorie, il tè verde contribuisce all’apporto giornaliero di antiossidanti con la dieta. Sono molecole che contrastano lo stress ossidativo delle cellule e tengono sotto controllo il livello di colesterolo.

Queste sostanze sono solubili nell’acqua calda e conferiscono il tipico gusto e profumo alla bevanda. La loro concentrazione poi è influenzata da vari fattori: la varietà della pianta, le condizioni di luce e del terreno durante la coltivazione e i metodi di lavorazione delle foglie.

Infatti, sono tre i tipi di tè ricavati dalle foglie della pianta Camellia Sinensis: nero, verde e oolong. Tale suddivisione si deve al tipo di lavorazione cui sono sottoposti.

Il tè verde non subisce alcuna fermentazione (cosa che, invece, accade per il tè nero), le foglie della pianta sono soltanto rapidamente scaldate per bloccare l’attività enzimatica e prevenire i processi ossidativi.

Il tè verde contiene anche minerali tra cui ferro, magnesio, potassio, zinco, vitamina C e alcune del gruppo B, oltre ai polifenoli, come abbiamo visto. Contiene inoltre la teanina, un aminoacido che conferisce alla bevanda il suo gusto così particolare e che ha proprietà rilassanti. Sono presenti però anche alcaloidi con caratteristiche eccitanti  come la caffeina (detta anche teina), teobromina e teofillina.

Tè verde: principi attivi

È importante sapere che la pianta del tè, come del resto molte altre piante, è una miniera di sostanze attive, alcune buone, altre meno, altre addirittura contrastanti tra loro.

Tra queste:

  • alcaloidi (caffeina, teofillina, teobromina): maggiormente presenti nel tè nero (caffeina: 40-70 mg per tazza) rispetto al tè verde (caffeina 15-25 mg per tazza);
  • polifenoli (flavonoidi, catechine, epicatechine, ecc.): sono molto più concentrati, di almeno 5 volte, nel tè verde piuttosto che nel tè nero;
  • vitamina C: presente in particolare nel tè verde;
  • sostanze aromatiche, teatina, saponine, acidi organici e minerali: in quantità similari nelle due varietà.

Per sfruttare al meglio queste sostanze, le foglie del tè si possono usare anche in diverse modalità:

  • come bevanda, preparata in vari modi in base al gusto personale;
  • come materia prima per l’estrazione di singole molecole usate in medicina; in particolare la teofillina, capostipite dei farmaci broncodilatatori  e la caffeina, impiegata come antiemicranico;
  • sotto forma di estratti fitoterapici, presenti in integratori alimentari ma utilizzabili anche per medicinali galenici.
Infografica che illustra le proprietà, i benefici e la preparazione del tè verde
Fonte: DiLei
Le proprietà, i benefici e come preparare un buon tè verde

Benefici del tè verde

Il tè verde fa bene? A parte la presenza rilevante di antiossidanti, il tè verde apporta molti benefici alla nostra salute: aiuta ad abbassare il colesterolo, soprattutto quello “cattivo”, a regolare il funzionamento dei reni e fegato e a riattivare il metabolismo, aiutando a bruciare i grassi. Quindi, la risposta è sì.

Il segreto sta nei polifenoli, fra cui le catechine, un principio attivo che aumenta la termogenesi, il processo che consente di eliminare i cuscinetti adiposi e aiuta a depurare il fegato.

Sono sostanze comunque utili anche per la prevenzione di alcune malattie, soprattutto quelle cardiovascolari, rendendo il tè verde un ottimo alleato nella battaglia per contrastare l’eccesso di radicali liberi e lo stress ossidativo.

Sono numerosi gli studi che hanno indagato sulle proprietà benefiche del tè, in particolare sui polifenoli che sono assorbiti piuttosto facilmente dall’intestino, specie a digiuno, mentre l’aggiunta del latte riduce tale assorbimento. Inoltre, aiuta a regolare anche i livelli di zuccheri nel sangue, grazie alla presenza di uno specifico polifenolo (epigallocatechina-gallato) che agisce sull’insulina.

Le saponine, invece, sempre contenute in questa preziosa bevanda, rafforzano il sistema immunitario, mentre la teanina riduce lo stress psicofisico favorendo la concentrazione.

Di particolare interesse sono le proprietà neuroprotettive, antimicrobiche e antinvecchiamento, ma il maggiore interesse medico resta il ruolo del tè verde nella prevenzione cardiovascolare e oncologica.

Tè verde per la salute del cuore

In particolare, i polifenoli del tè si sono dimostrati utili nella prevenzione dei danni da aterosclerosi o da altri fattori di rischio per la salute del cuore (fumo, colesterolo alto, stile di vita non corretto, ecc.). Inoltre, alcuni studi epidemiologici, anche recenti, hanno evidenziato una riduzione del rischio di ictus consumando abitualmente tè verde.

Del resto, sono già note le proprietà antiossidanti del caffè, del cacao e del tè per l’apparato cardiovascolare e per le coronarie in particolare, relative non tanto alla presenza di caffeina quanto dei flavonoidi.

Tè verde e tumori

Sono numerosi gli studi che indicano la capacità delle catechine del tè verde di agire come antiossidante (rimuovendo i radicali liberi) e di inibire la crescita di cellule tumorali in animali da esperimento. Sono numerosi i dati epidemiologici a supporto di quest’osservazione; in Giappone gli abitanti delle zone in cui viene prodotto il tè verde presentano un minor rischio di mortalità per tumore allo stomaco, forse per il largo consumo di tale bevanda. In Cina, uno studio ha dimostrato che vi è una diminuzione del 50% del rischio di contrarre cancro all’esofago in quelle persone che bevono più di 2 tazze di tè verde al giorno.

Inoltre, le catechine del tè verde sono state, negli ultimi anni, inserite tra le sostanze utilizzate nei “trial clinici” per la prevenzione del tumore alla prostata.

Fa dimagrire?

Un recente studio ha evidenziato una correlazione tra tè verde e dimagrimento in soggetti con dieta ipocalorica. Sono state coinvolte 46 donne con BMI (indice di massa corporea) iniziale medio di 27,7. Dovevano assumere tè verde o un placebo per 83 giorni e rispettare una dieta ipocalorica standard, iniziata 1 mese prima dall’inizio dell’esperimento. I risultati hanno evidenziato che l’aggiunta del tè verde alle persone con dieta ipocalorica non migliorava il risultato della dieta. Quindi né il tè verde, né i suoi estratti hanno prodotto una significativa perdita di peso nelle persone in sovrappeso.

Vuol dire allora che non ci sono prove evidenti che la dieta del tè verde, che promette di perdere ben 5 kg in una settimana, sia davvero efficace. La caffeina e la catechina contenuti nel tè verde possono accelerare il metabolismo e aiutare a bruciare i grassi, ma l’impatto sul dimagrimento, anche se positivo, non è troppo rilevante.

Certamente le sue proprietà depurative e diuretiche aiutano l’organismo a eliminare le tossine e i liquidi, ma è una dieta sana e bilanciata il toccasana per il peso forma.

Il tè verde insieme a un’alimentazione corretta, comunque, ne accresce l’effetto benefico. Le catechine, infatti, aumentano il senso di sazietà e accelerano il metabolismo basale favorendo l’uso dei grassi per produrre energia.

Inoltre il tè verde aiuta a dimagrire anche grazie alle metilxantine come la caffeina e la teofillina che riducono l’assorbimento degli zuccheri e stimolano la lipolisi (scissione dei trigliceridi che permette la liberazione dei grassi dalle cellule adipose). Grazie poi alla loro azione vasodilatatoria favoriscono l’attività renale e la diuresi.

Quanto tè verde bere al giorno?

Bere tra le due e le tre tazze di tè verde caldo o freddo durante il giorno dovrebbe bastare come integrazione alla dieta ipocalorica per la perdita di peso.

Occorre però fare attenzione, poiché dosi elevate di caffeina possono creare difficoltà a chi è a rischio di problemi cardiaci o soffre di pressione alta.

Le proprietà stimolanti della caffeina sono ben note, ma pochi sanno, invece, che per avere effetti indesiderati dal tè, occorre berne almeno 5-6 tazze al giorno, a differenza del caffè.

La caffeina, però, entro certi limiti, può essere utile nelle persone che hanno tendenzialmente la pressione arteriosa bassa.

Rispetto alla caffeina presente nel caffè, quella del tè verde, unita ai tannini, è rilasciata nell’organismo più lentamente, svolgendo così un’azione più attenuata rispetto al caffè.

Come preparare un infuso di tè verde

Dopo aver portato l’acqua ad ebollizione, si fa raffreddare per circa un minuto per farle raggiungere la temperatura ottimale di 70 °C (comunque compresa tra 60° e 80°).

Non bisogna, infatti, mai utilizzare l’acqua bollente (100 °C), poiché l’alta temperatura “cuoce” le foglie e rovina gli aromi e il gusto, che diventa amarognolo. L’infusione poi va lasciata libera di evaporare e quindi di raffreddarsi. Pertanto, il giusto procedimento per preparare un buon tè verde è:

  • versare l’acqua calda nel recipiente in cui si sono messe le foglie di tè; meglio non versare direttamente l’acqua sulle foglie, ma versarla sulla parete della tazza;
  • la quantità di foglie da utilizzare è di circa 2-2,5 grammi per tazza da 200ml, ovvero circa un cucchiaino pieno;
  • la durata dell’infusione in genere non deve superare i 2-3 minuti; se è troppo lunga, il sapore risulta più amaro;
  • si rimuovono le foglie con un filtro e il tè è servito.

Controindicazioni ed effetti collaterali

Tra le principali contrindicazioni per il consumo di tè verde c’è la possibile interazione con alcuni farmaci. Pertanto, se si segue una terapia farmacologica, è meglio non consumarlo abitualmente o attendere qualche ora prima di berlo.

Ad esempio, sembra che riduca l’efficacia del bortezomib, un farmaco utilizzato nella terapia del mieloma multiplo.

Se poi si soffre di insonnia o si è particolarmente agitati e nervosi, il tè verde (così come il caffè) non è particolarmente indicato, vista la presenza della caffeina, soprattutto se consumato la sera. Inoltre, per l’elevata presenza di tannini, inibisce l’assorbimento del ferro, ciò vuol dire prestare attenzione se si soffre di anemia o carenza di ferro.

È sempre bene comunque chiedere consiglio al proprio medico per limitare al massimo il rischio di interazioni farmacologiche e sfruttare al meglio le proprietà nutrizionali del tè verde.

Breve storia del tè verde giapponese

Già nell’antichità erano note le proprietà terapeutiche di questa fantastica bevanda. Infatti, già la medicina tradizionale cinese lo usava come rimedio contro il mal di testa.

La prima testimonianza dell’introduzione del tè in Giappone risale a due monaci giapponesi, Kukai e Saicho, che portarono i semi del tè dalla Cina nel IX secolo.

Secondo alcuni dati storici, fu però l’imperatore cinese Shen Nung il primo bevitore di tè. Metteva le foglie della pianta dentro una brocca di acqua bollente, dando inizio a un rituale che divenne presto sacro in tutto il Paese.

Nel XII secolo, la diffusione del consumo di tè ha portato Eisai, il sacerdote buddista cui si attribuisce la diffusione del tè verde dalla Cina al Giappone, a scrivere un trattato per promuovere il consumo di tè. Si tratta del libro intitolato Mantenere la salute bevendo tè dove esalta le proprietà del tè verde, tra cui quella della longevità.

Nel XVI secolo bere il tè divenne un’abitudine molto popolare tra gli aristocratici giapponesi e i samurai. Ma è nel XVIII secolo che si stabilì il procedimento per la produzione di tè verde: le foglie giovani sono raccolte, cotte a vapore, impastate e poi essiccate. Questa lavorazione si diffuse rapidamente, portando alla nascita del tè verde così come lo conosciamo ancora oggi.

Alla fine del XIX secolo la produzione di tè si espanse rapidamente, fino a diventare un’importante industria di esportazione nazionale, proprio come quella della seta.

Dopo la seconda guerra mondiale, i giapponesi cercarono di riportare l’esportazione ai livelli pre bellici ,ma il prezzo non era più competitivo e ci fu una brusca contrazione delle vendite all’estero. Tuttavia se l’esportazione si ridusse drasticamente, aumentò, invece, il consumo interno.

Attualmente, i coltivatori di tè giapponesi producono circa 90.000 tonnellate/anno principalmente come tè verde da circa 48.000 ettari di terreno. La popolazione del Giappone è di circa 130 milioni e il consumo di tè verde pro capite è di circa 700 g.

 

Fonti: