Quelli di annatto sono semi che trovano un ampio impiego in cucina, sia come spezia sia come colorante alimentare naturale.
Nei tempi antichi però erano utilizzati soprattutto come cosmetico per i tradizionali segni sul viso di alcune popolazioni indigene e come rimedio naturale per vari disturbi.
Hanno un caratteristico colore rosso grazie all’abbondante presenza dei carotenoidi, pigmenti di cui sono ricchi anche carote e pomodori.
Il loro sapore è dolce e leggermente pepato, quindi sono ideali per dare un tocco originale a molti piatti.
Ma sono anche un’ottima fonte di altri importanti antiossidanti quali i flavonoidi e i tocotrienoli, la cui azione contro i radicali liberi e lo stress ossidativo è ormai ben conosciuta e apprezzata.
Indice
Cosa sono i semi di annatto
L’annatto è un tipo di colorante alimentare ottenuto dai semi dell’albero di achiote (Bixa orellana), una pianta che cresce spontanea in Amazzonia, coltivata soprattutto nell’America centrale e in India. Sono noti per il loro colore rosso brillante e spesso utilizzati come colorante alimentare naturale.
Spezie come la paprika, lo zafferano e la curcuma, si distinguono per la loro concentrazione di carotenoidi, sostanze responsabili del suo caratteristico colore rosso-arancio (che si trova nella pellicola esterna che ricopre i semi) e dotate di alcune proprietà.
Anche se poco conosciuto, si stima che il 70% dei coloranti alimentari naturali derivi dai semi di annatto.
Oltre all’uso come colorante, sono impiegati anche per le loro caratteristiche aromatiche e come ingrediente in varie cucine, specialmente in America latina e nei Caraibi.
Possono essere usati in polvere, come pasta o infusi in olio o acqua per trasferirne il colore e il sapore ai piatti.
Sono comunemente impiegati nella preparazione di arrosti, stufati, riso, formaggi (come il Cheddar e il Red Leicester per conferire la colorazione arancione) e in altri prodotti alimentari.
Ma i semi di annatto vantano anche una tradizione medica e terapeutica nelle culture tradizionali, dove sono stati usati per trattare diversi disturbi, sebbene l’efficacia e la sicurezza di questi semi non siano validate scientificamente.
Come si usano?
Tradizionalmente, i semi di annatto erano apprezzati non solo in cucina ma anche per i tanti usi in ambito medicinale e cosmetico. Le popolazioni indigene li usavano per colorare il corpo per le cerimonie e i rituali, attribuendo a questi semi un significato spirituale e protettivo. Inoltre, l’olio estratto dai semi era comunemente applicato sulla pelle per proteggerla dai raggi del sole e per prevenire le scottature.
Oltre alla protezione solare, i semi di annatto erano protagonisti nella medicina tradizionale per trattare i disturbi digestivi, sfruttando le loro proprietà antiinfiammatorie e antibatteriche e quindi per alleviare i sintomi dell’indigestione, il gonfiore e la nausea.
Erano noti anche per le loro capacità di respingere gli insetti, quindi come repellente naturale in ambienti dove le malattie trasmesse da insetti rappresentavano una seria minaccia per la salute.
Inoltre, le applicazioni topiche dei semi di annatto erano impiegate anche per trattare irritazioni, infiammazioni e infezioni cutanee, grazie alle proprietà curative e lenitive.
Oggi, sono protagonisti soprattutto nell’industria alimentare, dove sono ampiamente usati come colorante naturale per dare ai prodotti il colore arancione-rosso senza l’uso di coloranti artificiali, in linea con la crescente domanda dei consumatori per ingredienti naturali e salutari.
Inoltre, se aggiunti in quantità moderate, i semi di annatto conferiscono ai cibi un sapore delicatamente piccante e un aroma unico.
Si ritrovano quindi in tanti prodotti come condimenti per insalata, biscotti e nei formaggi gialli come il cheddar, dove il loro colore naturale è particolarmente apprezzato. Anche gelati, cereali per la prima colazione e burro possono essere arricchiti con i semi di annatto per migliorarne l’aspetto. Inoltre, i derivati della carne, inclusi i paté, traggono vantaggio sia dal colore, sia dal gusto un po’ piccante, rendendoli ingredienti davvero versatili.
Semi di annatto: coloranti naturali
L’utilizzo dei semi di annatto come colorante alimentare è approvato sia nell’Unione Europea, dove è classificato come additivo alimentare E160b, sia negli Stati Uniti, dove è considerato un colorante non soggetto a certificazione.
È adoperato per conferire agli alimenti una gamma di colori che va dal giallo al rosso-giallo. La normativa alimentare italiana vigente, stabilita dal Decreto Ministeriale del 27 febbraio 1996 n. 209, autorizza l’uso dei semi di annatto anche per la colorazione di una varietà di prodotti tra cui gelati, liquori, dessert, cereali per la colazione, decorazioni, prodotti da forno, grassi emulsionati, snack e pesce affumicato.
In ambito cosmetico, invece, trovano impiego nei prodotti per il trucco, in particolare nei rossetti, come una valida alternativa naturale ai coloranti sintetici.
Inoltre, per chi desidera dare una colorazione arancione ai saponi fatti in casa, l’annatto si rivela un’aggiunta preziosa, da incorporare nel processo di lavorazione.
Quali sono le proprietà dei semi di annatto
I semi di annatto sono ricchi di composti bioattivi come saponine, alcaloidi, flavonoidi e vitamina E, utili per la salute e il benessere.
Ecco allora le principali proprietà dei semi di annatto.
Antimicrobiche
Una ricerca americana pubblicata su Journal of Food Protection ha esaminato l’efficacia antimicrobica degli estratti di annatto. I risultati evidenziano la capacità di inibire la crescita di batteri patogeni come lo Staphylococcus aureus e l’Escherichia coli.
Altri studi, invece, suggeriscono che gli alimenti trattati con polvere di annatto possano subire una riduzione nella crescita microbica rispetto a quelli non trattati, indicando quindi un potenziale impiego del colorante alimentare nella conservazione degli alimenti.
Antiossidanti
Una ricerca pubblicata sulla rivista Food Chemistry ha indicato che i semi di annatto sono dotati di un notevole potenziale antiossidante, capace di neutralizzare l’effetto dannoso dei radicali liberi e quindi contrastare l’invecchiamento delle cellule.
La conseguenza è una migliore salute dei tessuti e la possibilità di ridurre l’incidenza di diverse malattie. I radicali liberi, infatti, sono i principali responsabili di un processo chiamato stress ossidativo, cioè una serie di alterazioni che si producono nei tessuti, nelle cellule e nelle macromolecole dell’organismo quando queste sono esposte ad un eccesso di agenti ossidanti. L’effetto determina alterazioni metaboliche, danno e morte cellulare.
Salute degli occhi
I carotenoidi presenti in questi semi sono ormai noti per i benefici che apportano alla salute oculare. Studi su animali hanno dimostrato che l’integrazione con annatto per tre mesi può ridurre l’accumulo di sostanze associate al rischio di sviluppare la degenerazione maculare legata all’età.
Si tratta di una malattia legata all’invecchiamento che colpisce la macula, ossia la parte più centrale della retina. Può causare la perdita della visione centrale soprattutto dopo i 55 anni.
Servono però studi più approfonditi e non su animali per dare risposte più definitive.
Amici del cuore
Gli antiossidanti, inclusa la vitamina E, presenti nei semi di annatto, esercitano un’influenza positiva sulla salute cardiovascolare.
Queste sostanze, infatti, aiutano a combattere l’infiammazione e a favorire la riduzione dei livelli di colesterolo in eccesso, contribuendo così a proteggere l’organismo da possibili complicanze cardiache.
Semi di annatto e usi a dieta
I semi di annatto sono una spezia un po’ insolita ma interessante da includere nella dieta per diversi motivi.
Sono un colorante naturale per tanti alimenti, dal riso ai prodotti da forno, dai formaggi alle salse e rappresentano un’alternativa tutta naturale ai coloranti artificiali.
Li puoi quindi aggiungere ai tuoi piatti per portare un po’ di allegria in tavola senza aggiungere calorie.
Come spezia, la polvere di semi di annatto può essere aggiunta alle marinate per carne o pesce per dare più sapore e un tocco di piccante. È perfetta per condire verdure, legumi e cereali, dona un sapore unico e arricchisce zuppe e stufati.
Non mancano le proprietà nutritive e benefiche. L’annatto, infatti, contiene composti bioattivi come i tocoferoli (vitamina E), dalle proprietà antiossidanti.
Se non avete mai provato i semi di annatto, è meglio iniziare con piccole quantità per sperimentare sia il gusto, sia la reazione del vostro organismo.
I semi si possono immergere in acqua o in olio per creare un infuso colorato e aromatizzato da utilizzare in varie ricette.
Includere l’annatto nella dieta non offre specifici benefici per la perdita del peso ma può ampliare la varietà di sapori dei piatti per rendere la dieta meno “noiosa”. Per perdere peso, infatti, non esistono cibi “miracolosi” che bruciano grassi, ma occorre seguire una dieta redatta da un nutrizionista o da un medico dietologo con costanza e pazienza.
Per la perdita di tessuto adiposo, infatti, serve tempo, quindi è bene diffidare delle diete che promettono di farti dimagrire in pochi giorni. Solitamente sono approcci nutrizionali senza fondamento scientifico e che non ti fanno perdere massa grassa ma liquidi e tessuto muscolare. Inoltre, molto spesso comportano una rapida ripresa di tutti i kg persi.
Usi in cucina
Per utilizzarli in cucina, è bene sapere che si tratta di una spezia caratterizzata da una lieve piccantezza, che la rende simile al sapore della paprika affumicata o dei condimenti a base di peperoncino. Quindi, è particolarmente adatta come ingrediente per salse, marinature e piatti a base di carne.
Tuttavia, la sua versatilità si estende anche alla cucina vegetariana, dove può arricchire zuppe e piatti di verdure con il suo caratteristico gusto.
In commercio puoi trovare sia i semi, sia la polvere. I semi sono ideali per preparare profumanti infusi, ma è tritandoli che si ottiene il massimo in termini di aroma e colore.
È possibile anche lasciarli in ammollo in acqua calda o soffriggerli brevemente in un olio dal sapore neutro, come quello di semi.
La polvere è un’ottima alternativa ai semi, pronta all’uso, ma che va aggiunta con moderazione ai piatti.
In America centrale, è possibile trovare anche la pasta concentrata, un ingrediente base di diverse ricette tradizionali piccanti. Si può usare così com’è o diluirla in brodo o in acqua.
Controindicazioni
L’annatto è piuttosto sicuro, ma è sconsigliato in chi soffre di disturbi intestinali come la sindrome del colon irritabile, poiché può irritare la mucosa intestinale e scatenare diversi sintomi.
Non è poi indicato in gravidanza e in allattamento, perché non ci sono sufficienti prove scientifiche sulla sua sicurezza.
Il suo consumo potrebbe anche causare una reazione allergica con sintomatologia tipica (prurito, gonfiore, orticaria, mal di stomaco e pressione bassa).
Per questo motivo, è sempre necessario consultare il vostro medico per saperne di più, nonché interrompere subito l’assunzione in caso di comparsa di effetti indesiderati.
Fonti bibliografiche
- Annatto Tocotrienol Induces a Cytotoxic Effect on Human Prostate Cancer PC3 Cells via the Simultaneous Inhibition of Src and Stat3, J Nutr Sci Vitaminol (Tokyo)
- Effects of Annatto (Bixa orellana L.) Seeds Powder on Physicochemical Properties, Antioxidant and Antimicrobial Activities of Pork Patties during Refrigerated Storage, Korean J Food Sci Anim Resour
- Antimicrobial properties of commercial annatto extracts against selected pathogenic, lactic acid, and spoilage microorganisms, J Food Prot
- What Is Annatto? Uses, Benefits, and Side Effects, Healthline
- Traditional uses, chemical constituents, and biological activities of Bixa orellana L.: a review, Scientific World Journal