Come e per quanto conservare il riso cotto

Avete abbondato con il riso e non volete gettarlo via? Dite addio agli sprechi: ecco alcuni consigli utili da conoscere per conservare al meglio il riso cotto

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Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Il riso è una delle preparazioni essenziali per moltissime ricette, ed è davvero versatile: si prepara in poco tempo, non richiede certo particolari abilità in cucina e si abbina a tanti ingredienti squisiti. Può capitare però di cucinarne un po’ troppo, e gettarlo via è un vero peccato. Per evitare gli sprechi (e avere un buon pasto già pronto), potete semplicemente metterlo da parte e riutilizzarlo il prima possibile. È importante, ovviamente, conservare il riso cotto nella maniera corretta, per non rischiare di incappare in qualche pericolosa tossinfezione alimentare. Scopriamo alcuni consigli per la miglior conservazione di questo prodotto.

Riso, proprietà e utilizzi

Il riso è uno dei cereali più comuni e utilizzati nella nostra cucina, ma anche in quella di molte altre parti del mondo (basti pensare a quella asiatica, dove costituisce l’ingrediente principale di tantissime pietanze). Ne esistono numerose varietà, molte delle quali vengono coltivate anche in Italia. Ricco di proprietà interessanti per la salute, il riso è un’ottima fonte di fibre, vitamine e sali minerali, ma anche di proteine di origine vegetale. Si tratta di un alimento facilmente digeribile e adatto al fabbisogno di qualsiasi persone, persino a quelle celiache (dal momento che non contiene glutine).

Come viene utilizzato? Il riso va consumato unicamente previa cottura, ed è un prodotto molto versatile. Generalmente viene bollito in acqua, mentre nella cucina asiatica viene spesso cotto al vapore. In ogni caso, è un ingrediente che trova ampio uso in moltissime ricette: dai classici risotti alle zuppe tipiche della tradizione araba, dal riso fritto ai timballi di riso, dai nostri squisiti arancini ai budini di riso. Inoltre, il semplice riso cotto viene impiegato come accompagnamento per numerosi piatti in quasi ogni cucina.

Metodi di conservazione del riso cotto

Come abbiamo visto, il riso è un alimento che viene cucinato praticamente in ogni angolo del mondo. Sicuramente anche voi avrete realizzato tante squisite ricette con questo ingrediente. E probabilmente vi sarà capitato di averne cotto in abbondanza, ritrovandovi così con un avanzo che gettare è davvero un peccato. Il riso cotto è infatti buonissimo anche nei giorni successivi, purché venga conservato nel modo corretto. C’è infatti il rischio che, se non mantenuto come di dovere, possiate andare incontro a pericolose intossicazioni alimentari.

Il riso crudo può contenere le spore di Bacillus cereus, un batterio che espone l’organismo al rischio di tossinfezioni. Si tratta di batteri che possono sopravvivere alle alte temperature e che spesso permangono nei chicchi di riso anche dopo la cottura. Numerosi studi hanno dimostrato che se questo cereale viene lasciato a temperatura ambiente, i microrganismi tendono a moltiplicarsi, rilasciando tossine e rendendo il cibo pericoloso per la salute. Per evitare qualsiasi rischio, è sufficiente conoscere i giusti metodi di conservazione del riso cotto. Scopriamoli insieme.

Come conservare il riso cotto in frigo

Il riso bianco, una volta cotto, può essere conservato in frigorifero senza problemi. È infatti dimostrato che, attorno ai 4°C, si riduce notevolmente il rischio di proliferazione batterica. Come fare? Innanzitutto, lasciate raffreddare il riso cotto a temperatura ambiente (altrimenti potreste avere a che fare con la formazione di condensa e con il brusco innalzamento delle temperature all’interno dell’elettrodomestico). Quindi travasate la pietanza dentro un contenitore di vetro o di plastica a chiusura ermetica e sistemate il tutto nel frigo entro un’ora. È importante che il riso sia ben coperto, per mantenere la giusta idratazione dei suoi chicchi.

Come conservare il riso cotto in freezer

Se non avete intenzione di consumare il riso cotto avanzato nel giro di breve tempo, potete sempre congelarlo. Questa è un’ottima idea salvatempo per chi è sempre di fretta: un giorno in cui siete più liberi, potete dedicarvi alla cucina e preparare riso cotto in grandi quantità, mettendolo poi in freezer per avere dei pasti già pronti al momento del bisogno. In questo caso, il consiglio geniale è quello di scolare il riso in eccesso qualche minuto prima della fine della cottura, mettendolo a raffreddare a temperatura ambiente.

Dopo circa un’oretta, potete travasarlo in un contenitore adatto al freezer o dividerlo in porzioni più piccole, utilizzando sacchetti di plastica o piccoli contenitori per il forno. A questo punto non vi resta che mettere tutto in congelatore. Al momento di tirare fuori la vostra porzione di riso cotto, potete semplicemente versare la pietanza in acqua bollente e farle terminare la cottura, oppure lasciarla andare in forno già caldo per circa 5 minuti. In alternativa, se avete proprio fretta, potete anche utilizzare il forno a microonde: in 3 minuti avrete un piatto di riso bianco pronto da condire.

Come conservare il riso cotto sottovuoto

Un’altra valida alternativa per conservare il riso cotto consiste nel riporlo in frigo dopo averlo messo sottovuoto. Questa tecnica permette di eliminare tutta l’aria presente all’interno del contenitore in cui avrete travasato il vostro cibo: senza ossigeno, i processi di proliferazione batterica rallentano in maniera drastica e gli alimenti durano più a lungo. Sebbene ci siano diversi trucchi per togliere l’aria da un contenitore, come ad esempio utilizzare una cannuccia o immergere il sacchetto in una bacinella d’acqua, l’unico metodo davvero sicuro richiede l’impiego dell’apposita macchina per il sottovuoto.

La si può trovare nei negozi di elettrodomestici e online anche a prezzi molto vantaggiosi, e non avrete più problemi nel conservare il cibo, mantenendo intatte le sue qualità organolettiche. Come procedere per il riso cotto? Non dovrete far altro che lasciarlo raffreddare a temperatura ambiente e quindi travasarlo negli appositi sacchetti di plastica per il sottovuoto, quindi sistemate l’apertura all’interno della macchina che, dopo aver aspirato l’aria, sigilla il tutto mediante chiusura termica. A questo punto potete mettere il riso cotto in frigo o nel freezer, a seconda di quanto volete conservarlo.

Per quanto tempo si conserva il riso cotto

Abbiamo visto quali sono i principali metodi di conservazione del riso cotto, ora non ci resta che scoprire per quanto tempo questo alimento si mantiene ancora buono dopo la cottura. In frigorifero, il riso dura per non più di un paio di giorni: in realtà potete lasciarlo fino a 3-4 giorni, ma a questo punto inizierà a perdere il suo sapore e la sua idratazione. Se lo avete invece messo nel freezer, potete conservarlo per un periodo decisamente più lungo, ovvero fino a 6 mesi. E con il sottovuoto? In frigo, il riso cotto dura circa una settimana, mentre nel congelatore i tempi di conservazione rimangono all’incirca gli stessi.