Caffè decaffeinato? Cosa devi sapere, tra benefici e controindicazioni

Pensi che il caffè decaffeinato sia sempre una buona scelta per la salute? Sì e no: scopri insieme a noi tutti i suoi vantaggi ma anche i risvolti meno positivi per il tuo benessere

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Serena Allevi

Editor specializzata in Salute & Benessere

Da sempre innamorata della scrittura e dei libri, lavora come editor e copywriter da circa vent’anni nel mondo del benessere a tutto tondo.

Siamo abituati a pensare al caffè decaffeinato come a una scelta sempre salutare, vuoi perché a lungo la caffeina è stata demonizzata, vuoi perché davvero in alcuni casi si tratta della sola alternativa possibile al caffè classico.

Ma cos’è il caffè decaffeinato? Si tratta di una tipologia particolare (e ormai molto diffusa) di caffè depurato dalla caffeina. Ma non del tutto e non sempre nello stesso modo.

Scopriamo insieme cosa sapere perché la tazzina sia davvero un piacere consapevole e a tutto benessere!

Il caffè decaffeinato contiene caffeina?

Non è vero che il caffè “deca” sia completamente privo di caffeina. Ma, ovviamente, la caffeina che rimane nel prodotto dopo il processo di depurazione è di circa 2 mg a tazzina, un’inezia se confrontata ai 60-120 mg presenti nel caffè non decaffeinato (la quantità di caffeina dipende dal tipo di preparazione e dalla varietà di caffè). Ad ogni modo, però, anche il caffè decaffeinato contiene un minimo di caffeina.

Per quanto riguarda le calorie, invece, l’apporto del decaffeinato è più o meno uguale a quello del caffè normale, ovvero irrisorio (9 kcal per litro) se non zuccherato.

Altrimenti, a seconda della quantità e della tipologia di dolcificante utilizzato, le calorie di una tazzina di caffè cambiano drasticamente.

Tipi di caffè decaffeinato

Il caffè decaffeinato ormai si può reperire ovunque, dai piccoli negozi alla grande distribuzione. Ma non è tutto uguale. Il sapore, più o meno gradevole a seconda dei gusti e simile a quello del caffè normale, dipende moltissimo dalla qualità del prodotto. Ad ogni modo, in generale, è consigliabile acquistare caffè decaffeinato certificato e preferibilmente biologico.

Per quanto riguarda le modalità di estrazione della caffeina dal caffè, oggi vengono utilizzate solamente due tecniche, che sono ritenute le più sicure sia per il risultato sia per gli effetti sulla salute.

Nello specifico, la caffeina viene estratta con metodo ad acqua oppure con anidride carbonica.

Nel primo caso, si immergono i chicchi di caffè in acqua calda e si filtrano con carboni attivi, che vanno a rimuovere la caffeina. Lo svantaggio di questa tecnica è che gli stessi attivi possono privare il chicco di caffè di alcune caratteristiche nutrizionali e organolettiche benefiche, naturalmente presenti nel prodotto originale.

La tecnica con anidride carbonica, invece, utilizza l’anidride in qualità di solvente naturale per togliere la caffeina. Il caffè, quindi, viene prima trattato con il vapore e poi con anidride carbonica, quindi essiccato e tostato.

Da evidenziare, infine, che in natura esiste anche una tipologia di caffè decaffeinato (ottenuto quindi senza utilizzo di tecniche artificiali) ed è la Coffea charrieriana, originaria del Camerun.

Benefici del caffè decaffeinato

Chi e perché dovrebbe bere caffè decaffeinato? I benefici di questa bevanda sono noti soprattutto per chi ha problemi a carico del fegato. Infatti, nel caffè decaffeinato sono presenti flavonoidi dall’azione protettiva a livello epatico.

Si sono riscontrati benefici anche riguardo al diabete di tipo 2, che il caffè decaffeinato contribuirebbe a prevenire, e persino sul Parkinson (di cui rallenterebbe la progressione).

Ovviamente, il caffè di tipo decaffeinato è fortemente raccomandato in caso di problemi di tipo cardiovascolare.

In molti, poi, consumano il caffè come blando (ma efficace) analgesico per il mal di testa e per stimolare la digestione. Ebbene, anche il decaffeinato può esercitare queste due azioni, benché in modo più lieve rispetto al caffè normale.

Controindicazioni

Il caffè decaffeinato presenta però alcune controindicazioni. Prima di tutto, sarebbe preferibile lo evitasse chi soffre di problemi di gastrite e reflusso gastroesofageo. Infatti, il consumo di questa bevanda potrebbe irritare ulteriormente la mucosa gastrica provocando un peggioramento dei sintomi e aumentando l’acidità.

Inoltre, essendo il caffè decaffeinato, spesso si pensa che sia possibile berne in quantità elevate. Magari anche zuccherato. Questa abitudine potrebbe contribuire a innalzare eccessivamente l’apporto calorico giornaliero, tazzina dopo tazzina.

Caffè decaffeinato, quanto berne?

Nel mondo, ben il 10% delle persone consuma abitualmente caffè di tipo decaffeinato, quindi una percentuale non certo irrisoria.

Ma quanto se ne può bere? Esattamente quanto l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) consiglia di berne anche nella variante “normale”, ovvero all’incirca 4-5 tazzine al giorno.