Denti bianchi e sorriso perfetto: i consigli della specialista

L'odontoiatra Clotilde Austoni ci spiega la regola del 3x2 per un sorriso perfetto e sfata i miti sullo sbiancamento e i rimedi fai da te

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Sorridere stimola le endorfine, le sostanze che aiutano a sentirsi bene e, allo stesso tempo, riduce gli ormoni dello stress nel corpo – il cortisolo del 39%, l’epinefrina del 70% e la dopamina del 38% – e aiuterebbe persino a dimagrire.

Clotilde Austoni – alias “The Smiling Doctor” – Odontoiatra Specialista in Chirurgia Odontostomatologica e Responsabile COIR – Servizio di Odontostomatologia – Università degli Studi di Milano – all’Istituto Ortopedico IRCSS Galeazzi di Milano e Professore a contratto in Discipline Odontostomatologiche 2 – Parodontologia all’Università degli Studi di Milano, ci spiega come avere denti bianchi e curati per un sorriso perfetto.

Quali sono le regole per un sorriso perfetto?
Nell’ideale più comune un sorriso perfetto è bianco e con i denti allineati. Per rendere il sorriso più bianco e luminoso è possibile effettuare uno sbiancamento dentale professionale, mentre per allineare i denti storti oggi ormai si utilizzano mascherine trasparenti  quasi invisibili che sostituiscono il poco igienico e senza dubbio non estetico apparecchio tradizionale in metallo. Ma ricordo sempre che un sorriso perfetto è prima di tutto sano e per ottenerlo è fondamentale prendersene cura dedicando tempi e modalità corrette nell’igiene orale (lavare i denti almeno 2  volte al giorno per 3 minuti) e sottoponendosi ad una visita di controllo e pulizia dei denti semestrale (questo consente di prevenire i problemi e intercettarli in fase iniziale).

Funzionano davvero i dentifrici sbiancanti?
No, i dentifrici sbiancanti in realtà non sbiancano , ovvero non cambiano il colore del dente. Infatti per legge non possono contenere più dello 0’1% di perossido di idrogeno, la molecola che effettivamente è in grado di sbiancare i denti, e questa percentuale è insufficiente. L’unico trattamento che può farci ottenere un sorriso bianco è lo sbiancamento dentale professionale che può essere eseguito alla poltrona oppure può essere domiciliare. Nel primo caso sono necessarie  almeno tre o quattro sedute prima di ottenere il risultato che sia apprezzabile, e il risultato è comunque più superficiale rispetto a ciò che si può ottenere con la tecnica domiciliare. Quest’ultima prevede di realizzare mascherine trasparenti all’interno delle quali il paziente stesso posiziona il gel sbiancante, le mascherine vengono quindi indossate per un tempo variabile ( 2/4/6 h al giorno) in base al protocollo stabilito.

E i rimedi fai da te, tipo il bicarbonato? Meglio evitare?
Molte persone si affidano a rimedi “naturali” fai da te che oltre a non essere efficaci sono quanto di più dannoso possa esistere. Lavare i denti col bicarbonato  non sbianca i  denti,  al massimo li smacchia, ma  soprattutto li rovina. Il bicarbonato è infatti altamente abrasivo, utilizzato sullo spazzolino graffia lo smalto dentale che quindi si macchia ancora più velocemente, e nel tempo si consuma. Una volta perso,  lo smalto non si può più ricreare, per cui prendiamocene cura e affidiamoci solo a professionisti senza improvvisare intrugli casalinghi.

Ci spiega il modo corretto di lavare i denti?
La prima regola è quella del 3 x 2 , lavare i denti almeno due volte al giorno ( mattina e sera) per 3 minuti. Nel caso dello spazzolino manuale il movimento deve essere dalla gengiva verso il dente (evitare invece di muoverlo su/giù perché si danneggiano le gengive), quindi dall’alto verso il basso per i denti superiori e dal basso verso l’altro per i denti inferiori. Se si utilizza uno spazzolino elettrico questo deve essere semplicemente appoggiato piatto sulla superficie del dente, in prossimità della gengiva. Si lascia agire per 4/5  secondi per ogni superficie del dente e accompagnandolo,  con il suo movimento roto-osciallatorio  è in grado di pulire per bene.

Meglio lo spazzolino elettrico o manuale?
Dipende. Se da sempre si è abituati allo spazzolino manuale e il dentista ritiene che l’igiene domiciliare sia buona, non c’è ragione di cambiare. Se invece si fa fatica a tenere pulito, soprattutto nelle zone posteriori meno accessibili, lo spazzolino elettrico può essere un valido alleato.

Cosa fare in assenza di spazzolino?
Di certo non sostituisce lo spazzolino, ma un ottimo trucco è quello di masticare per 5-6 minuti una gomma senza zucchero che contenga lo xilitolo. La gomma di per sé stacca residui di cibo più grandi e stimola la produzione di saliva che deterge e risciacqua la bocca. Inoltre, lo xilitolo non piace i batteri che causano la carie, questo non viene metabolizzato e quindi i batteri non rilasciano gli acidi pericolosi per lo smalto. Attenzione però a non esagerare, masticare il chewing-gum più del dovuto affatica i nostri muscoli masticatori e può causare problemi all’articolazione.

Quali sono le abitudini e gli alimenti che rovinano maggiormente i denti?
È importante non esagerare con i soft drinks, ad esempio la coca cola e le spremute di agrumi : queste bevande contengono acidi e se si assumono con elevata frequenza corrodono letteralmente lo smalto dei denti. Caramelle e dolci si dice che causino le carie, in realtà tutto sta nelle mezze misure. Sicuramente gli alimenti zuccherati sono il cibo preferito dei batteri, la cosa importante è anche qui non eccedere nella frequenza. Una cattiva abitudine è infatti quella di  fare tanti spuntini/merende. Ogni volta che noi mangiamo, i batteri che abbiamo in bocca si nutrono di quegli stessi alimenti e liberano acidi, ma questi acidi vengono neutralizzati nei 20 minuti successivi dalla saliva. Se però mangiamo più volte, non diamo il tempo alla saliva di riequilibrare il pH, la nostra bocca rimane acida e i denti cominciano a demineralizzarsi fino a che si crea un vero e proprio buco, la carie.

Cosa fare per la cura delle gengive?
Innanzitutto non dobbiamo ignorare i sintomi. Se le gengive sanguinano non è normale: se capita, anche solo una volta, che lavando i denti o spontaneamente compaia un pochino di sangue in bocca significa che c’è infiammazione. L’infiammazione ( e quindi il sanguinamento) è sempre causato dalla placca batterica accumulata. Molto spesso le persone si precipitano in farmacia alla ricerca di qualche dentifricio o collutorio miracoloso, in realtà tutti i prodotti  in commercio al massimo mascherano il problema ma non lo risolvono.

La vera soluzione è recarsi dal dentista, che molto probabilmente per prima cosa effettuerà una seduta di igiene professionale (rimuovendo quindi tartaro e placca batterica che alimentano l’infiammazione) e poi valuterà se e come proseguire la cura delle gengive.

Clotilde Austoni
Fonte: Ufficio stampa
La dottoressa Clotilde Austoni