40 giorni in una giungla: il lieto fine dei 4 bambini sopravvissuti a un incidente aereo

Lesly, Soleiny, Tien Noriel e Cristin sono gli eroi di un lieto fine miracoloso: i 4 fratelli sono sopravvissuti per 40 giorni, da soli, nella foresta amazzonica

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Erano passati ormai 40 giorni da quell’incidente aereo consumatosi nella selva colombiana, e con quelli anche la speranza di ritrovare dei superstiti. Del resto sopravvivere in un territorio così impervio per gli esseri umani è quasi impossibile, figuriamoci per dei bambini.

E invece, come in una fiaba dai risvolti inaspettati, il lieto fine per i quattro fratellini è arrivato raccogliendo la commozione e l’entusiasmo delle persone di ogni parte del mondo. Molto più di un finale gioioso, quello che è successo a Lesly, Soleiny, Tien Noriel e Cristin, intrappolati per quaranta giorni nella fitta giungla amazzonica, è un vero e proprio miracolo.

A confermarlo è stato anche Emanuele Biggi, naturalistico ed esperto in conservazione, oltre che conduttore televisivo.
“Non c’è altro modo che definirlo un miracolo. Solitamente in quel tipo di giungla una persona normale, adulta, sarebbe sopravvissuta qualche giorno, al massimo una settimana”ha dichiarato a Repubblica il volto di GeoQuesti bambini sono stati incredibili.

40 giorni nella giungla e un lieto fine

Sono solo dei bambini, eppure in questi 40 giorni hanno dimostrato coraggio, forza e resilienza al punto tale da diventare i protagonisti di una favola moderna destinata a non svanire con il tempo. La storia di Lesly, Soleiny, Tien Noriel e Cristin è iniziata più di un mese fa con un incidente aereo che purtroppo ha visto morire la loro mamma e le altre due persone a bordo.

I piccoli, invece, sono sopravvissuti all’incidente aereo, sfidando credenze e certezze e restando all’interno della giungla per ben 40 giorni. La loro età li rende gli eroi senza precedenti di una storia che merita di essere raccontata. Lesly, infatti, ha solo 13 anni, Soleiny 9 e Tien Noriel 4. La piccola Cristin, invece, ha compiuto il primo anno di età proprio durante l’ostica avventura nella selva.

I bambini, che si sono ritrovati improvvisamente all’interno di un’impervia giungla colombiana, hanno vagato per settimane cercando di sopravvivere come potevano. Sono stati ritrovati, grazie anche al supporto fondamentale del cane Wilson, disidratati e feriti. Le loro condizioni non erano delle migliori, eppure ora sono in salvo e presto potranno raccontare al mondo intero il lieto fine della loro storia.

Un vero e proprio miracolo, questo, confermato da Iván Velásquez Gómez, ministro della Difesa Nazionale della Colombia, che, insieme al presidente Gustavo Petro, ha diffuso una notizia che nessuno ormai credeva sarebbe arrivata più. Era passato più di un mese dall’incidente aereo e nonostante le ricerche, condotte da squadre di forze speciali e scout indigeni che conoscono bene il territorio, i piccoli avevano fatto perdere le loro tracce in quegli oltre 2.000 chilometri di giungla già perlustrati.

Poi, una serie di indizi aveva riacceso le speranze. I ricercatori avevano trovato prima dei piccoli oggetti che rilevavano la presenza umana nella giungla, poi le impronte dei piedi di bambini. La fiducia, nel trovarli ancora vivi, è aumentata poi quando sono stati rinvenuti alcuni resti di frutti selvatici mangiucchiati.

E alla fine i bambini erano proprio lì, a soli 3 chilometri di distanza dal luogo dove l’aereo era caduto lo scorso 1 maggio. La notizia del loro ritrovamento, diffusa dalle autorità colombiane su Twitter e poi dai media nazionali e internazionali, ha commosso il mondo intero.

Lo schianto dell’aereo l’1 maggio

Ma chi sono i 4 fratelli che si sono trasformati negli eroi di questa favola? Lesly, Soleiny, Tien Noriel e Cristin sono indigeni che appartengono alla comunità di Huitoto. I bambini si trovavano a bordo del velivolo schiantatosi lo scorso 1° maggio nella giungla amazzonica. L’aereo, un Cessna 206, era stato ritrovato il 16 maggio nei pressi di una foresta nel dipartimento di Solano, nel sud del Paese.

Insieme a quello, sono stati rinvenuti anche i corpi senza vita della madre dei bambini, del pilota e di un leader indigeno che viaggiava con loro. Dei piccoli, però, non c’era nessuna traccia.

Le ricerche sono partite immediatamente e non si sono fermate neanche dopo settimane di insuccessi. Hanno collaborato in tantissimi affinché questa storia avesse il suo lieto fine: forze speciali, militari e indigeni locali hanno scandagliato chilometri e chilometri di fitta foresta per ritrovare i bambini.

Nonostante niente, almeno all’inizio, facesse sperare in un ritrovamento, nessuno si è mai arreso. Gli indigeni locali, in queste settimane, hanno celebrato tutta una serie di rituali per chiedere agli spiriti della foresta di proteggere i piccoli.

I 4 fratelli sono fuori pericolo

I quattro fratelli hanno vagato per 40 giorni in un territorio ostico e impervio che avrebbe messo a dura prova qualsiasi essere umano. Hanno combattuto contro la fame e la notte, sono sfuggiti ai predatori e hanno vinto sui pericoli naturali che esistono nelle zone più selvagge del pianeta come questa.

Dopo il ritrovamento, Lesly, Soleiny, Tien Noriel e Cristin sono stati raggiunti dal loro papà, e trasportati subito a Bogotà dall’esercito, per garantire loro tutte le cure necessarie. I piccoli, infatti, sono stati ritrovati deboli e denutriti, e presentavano sui corpi diverse punture di insetti e alcune ferite. Dall’Ospedale militare della città arrivano comunque buone notizie: il processo di guarigione è in atto e i quattro fratelli sono fuori pericolo.

A parlare di questo miracolo è stata anche la nonna dei bambini, che attraverso le sue parole ci ha fatto conoscere qualcosa in più sul carattere dei piccoli, e più nello specifico di Lesly, la più grande dei quattro fratelli. Secondo la donna, infatti, sua nipote ha sempre avuto una forza straordinaria. Sarebbe stata proprio lei che, durante queste settimane, si è presa cura dei fratelli proteggendoli dai pericoli della giungla.

La ricerca di Wilson: l’ultimo tassello per il lieto fine

Con la diffusione della notizia del ritrovamento, tutti hanno tirato un respiro di sollievo. Eppure, manca ancora un piccolo tassello affinché questo lieto fine sia davvero tale per tutti.

Mentre i bambini sono al sicuro nell’Ospedale militare di Bogotà, infatti, le forze speciali sono ancora nella foresta, questa volta per il cane Wilson. L’animale, infatti, è stato fondamentale nelle operazioni di ricerca dei 4 fratelli: è grazie a lui se questa storia dai drammatici risvolti si è conclusa nel migliore dei modi.

Purtroppo, però, proprio poco prima del ritrovamento dei fratelli, il cane si è smarrito nella foresta. Le autorità hanno fatto sapere attraverso il loro canale Twitter che le ricerche proseguiranno fino a quando Wilson non sarà ritrovato. E allora sì che la storia potrà dirsi conclusa.