Una carriera densa di successi indimenticabili quella di Zucchero, raccontata dai suoi brani che hanno incantato generazioni intere con il blues. In 70 anni, quelli di Adelmo Fornaciari, non sono mancati momenti difficili.
Una vita di musica, ma anche di dolore: il bullismo vissuto da ragazzo, e quella separazione che gli è costata una lunga depressione in un periodo che il cantante racconta come “un inferno”.
Zucchero, il bullismo e il dolore della separazione
Il 25 settembre Zucchero spegne 70 candeline: un traguardo che suona quasi come un invito a fare il bilancio di una vita straordinaria. Settanta anni in cui Adelmo Fornaciari ha costruito una carriera senza tempo, calcando palchi importanti in tutto il mondo e conquistando un posto d’onore tra i grandi della musica italiana e internazionale.
Un percorso fatto di successi, ma anche di sfide, che hanno contribuito a plasmare l’artista e l’uomo che conosciamo oggi. Ma dietro i riflettori e i palchi internazionali, la vita di Zucchero non è stata sempre facile.
Da ragazzo, dopo essersi trasferito a Forte dei Marmi, Adelmo sperimentò il senso di sradicamento dalla vita tranquilla di Roncocesi. In quella nuova realtà dovette confrontarsi con il bullismo.
Un’esperienza, come raccontato a Il Corriere della Sera, che segnò profondamente la sua adolescenza: “I primi tempi, magrolino, educato e con l’accento diverso, ero stato preso di mira dai coetanei. Dicevano che ero gay e mi facevano scherzi che mi hanno fatto soffrire. Finì tutto quando al capobanda recapitai una lettera, con firma falsificata di mio padre, in cui si minacciavano denunce ai Carabinieri”.
Poi, la nascita di una stella: le prime band, i palchi, i figli e un matrimonio, quello con Angela, finito nel peggiore dei modi. Una strada diversa che Zucchero ha dovuto prendere non per scelta sua, e che lo ha avvicinato al baratro della depressione: “Avevo attacchi di panico: in quei momenti hai la sensazione di morire. Piangevo, stavo come un cane, un inferno”.
La svolta 5 o 6 anni dopo: “Ne sono uscito leggendo un libro sul mal di vivere consigliato da un professore universitario, qualche compressa di Prozac e la ristrutturazione di un vecchio mulino in una vallata di Pontremoli dove vivo da allora”.
Zucchero, la rinascita e i grandi palchi
Ma oltre ai periodi bui, Zucchero può vantare ricordi bellissimi: una carriera infinita fatta di grandi brani confezionati come musicista e autore, e la possibilità di conoscere i volti dell’Olimpo musicale internazionale come Miles Davis, Eric Clapton, ma anche, tra gli altri, Sting, Bono e Pavarotti, con cui ha duettato nella bellissima Miserere.
E accanto ai palchi e ai riflettori, c’è la sua famiglia, un pilastro imprescindibile. Con Francesca, sua compagna da molti anni, ha avuto un figlio, Adelmo Blue, mentre Irene e Alice sono nate dal suo precedente matrimonio.
Un legame che il cantante cura con attenzione e dedizione: “Ci ho messo amore. Con Irene e Alice ho cercato di essere presente ogni giorno, anche con una telefonata, anche se ero separato. Blue sa che con me può parlare di tutto”.
A 70 anni, è inevitabile fare un bilancio di una vita così intensa. Guardando la sua vita, Zucchero può sorridere: il bilancio è luminoso.