Ospite del salotto di Silvia Toffanin, il doppiatore e attore Luca Ward ha raccontato a Verissimo i dolori del passato, la sua lunga carriera ed il rapporto d’amore con la sua famiglia.
Il grande doppiatore di successo ha cercato di ripercorrere tutto il suo percorso di vita, fatto di sacrifici, rinunce e dolori taciuti. A sessant’anni, Luca Ward fa un riassunto di tutta la sua vita, raccontando da subito la sua infanzia difficile, colpita dalla perdita del padre all’età di 13 anni, morto a causa di un aneurisma:
Non volevo fare certo questo mestiere – confessa – ma volevo fare il pilota. Poi la vita purtroppo mi ha portato da un’altra parte…Quando si ha quell’età non ti aspetti un evento del genere. Quello che è stato drammatico è non potersi fermare a riflettere, perché quella stessa mattina uscii di casa e andai in una ditta di traslochi vicino casa…sapevano delle nostre difficoltà e hanno detto “va bene, vieni domani mattina che ti faccio lavorare.
Luca Ward ha dovuto rinunciare ai suoi sogni da bambino per diventare, a 13 anni, improvvisamente un adulto. Quel padre tanto amato non c’era più, e all’improvviso bisognava fare i conti con la vita. Il doppiatore ricorda un momento particolare della morte del padre, quando – in ospedale – ricevette da lui delle monete:
Lui chiamò mia madre e gli chiese dei soldi spicci. Poi mi fece cenno di avvicinarmi, mi ha aperto la mano e messo i soldi dentro dicendomi “Adesso ci devi pensare tu”. Io lì per lì non ho detto nulla, ho pensato che non sarebbe andata così. Ma dopo due mesi di coma se ne è andato.
Ma la vita non è fatta solo di dolori, e Luca Ward decide di raccontare il tenero rapporto con i suoi figli, Guendalina, Lupo e Luna, e del sostegno ricevuto da sua moglie Giada. Molto protettivo con i suoi figli, ha ammesso di essere molto legato a sua figlia Luna, malata da tempo della sindrome di Marfan, una malattia rara ereditaria che colpisce il tessuto connettivo causando alterazioni di vario genere:
Per me è stata una mazzata. Senti responsabile quando un figlio purtroppo nasce con una patologia importante… È un gene che si modifica nel momento del concepimento. Non riuscivo a metabolizzare questa cosa. Mia moglie, appena saputo di questa cosa, immediatamente ha capito la gravità ed importanza ed è diventata lei il capo famiglia.