Matthew McConaughey tiene il mondo col fiato sospeso: “Dobbiamo fermare il massacro”

L'attore Matthew McConaughey è intervenuto alla Casa Bianca nel dibattito sulle armi, dopo il massacro della scuola elementare di Uvalde

Foto di Virginia Leoni

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Il dibattito sulle armi negli Stati Uniti non accenna a placarsi, specialmente dopo l’ultimo tragico episodio che ha coinvolto i bambini di una scuola elementare in Texas. L’attore Matthew McConaughey ci ha messo la faccia ed è intervenuto eccezionalmente nel briefing giornaliero alla Casa Bianca, come padre preoccupato nonché lui stesso possessore di armi. Perché quei bambini che hanno perso la vita senza alcuna ragione sono i figli di tutti e proteggerli è una responsabilità collettiva.

Il massacro alla Robb Elementary School di Uvalde

Lo scorso 24 maggio la notizia è rimbalzata sui media di tutto il mondo: il diciottenne Salvador Ramos ha fatto irruzione nei locali della Robb Elementary School di Uvalde, in Texas, e ha aperto il fuoco sui bambini presenti, armato di un fucile e una pistola. Un vero e proprio massacro che ha reso vittime ben 19 piccoli e due insegnanti, uno di quegli episodi che non dovrebbero mai accadere.

Con la voce rotta dall’emozione e la preoccupazione che qualsiasi padre avrebbe nel proprio cuore, l’attore Matthew McConaughey è intervenuto alla Casa Bianca durante l’incontro con i giornalisti e le famiglie delle vittime della sparatoria di Uvalde, città di cui è originario e in cui è cresciuto fino all’adolescenza. E, senza mezzi termini, ha espresso la sua posizione.

Matthew McConaughey interviene alla Casa Bianca

L’apparizione dell’attore nella sala riunioni della Casa Bianca è stata del tutto inaspettata e ha avuto un impatto dirompente sui presenti, così come sull’opinione pubblica e la stampa di tutto il mondo. Dopo aver incontrato privatamente il Presidente Joe Biden insieme alla moglie Camilla, Matthew McConaughey ha fatto un discorso commovente in omaggio alle piccole vittime di Uvalde e alle loro vite cancellate per sempre dall’irresponsabilità dei grandi.

“Mia moglie e io abbiamo incontrato le famiglie di Uvalde, che onorano il ricordo dei loro figli. Io sono qui perché è arrivato il momento per un vero cambiamento – ha detto l’attore -. Questo momento è diverso. Abbiamo una finestra di opportunità che non abbiamo mai avuto prima. (…) Un’occasione per fare una scelta che protegga il nostro Paese ora e per la prossima generazione”.

Quello di McConaughey è stato un chiaro richiamo alla responsabilità di ognuno, a prescindere dalle simpatie politiche e dagli interessi personali. E quando ha parlato della piccola Maite Rodriguez, vittima di soli 9 anni, è riuscito a malapena a trattenere le lacrime. Maite era una bambina come tante, con i suoi sogni e le sue aspirazioni, che desiderava studiare per diventare una biologa marina e occuparsi degli animali che tanto amava.

“Maite indossava Converse alte verdi con un cuore che aveva disegnato a mano sulla punta destra – ha detto l’attore, mentre la moglie Camilla le mostrava ai presenti -, perché rappresentavano il suo amore per la natura. Le indossava tutti i giorni. Converse verdi, con un cuore sulla punta destra. Queste sono le stesse Converse verdi ai suoi piedi che si sono rivelate l’unica prova chiara per identificarla durante la sparatoria”.

Matthew McConaughey, la proposta di riforma sulle armi

Prima del commosso intervento alla Casa Bianca, Matthew McConaughey aveva già pubblicato un editoriale scritto di suo pugno sull’Austin American Statesman, in cui chiedeva a gran voce una serie riforma sul possesso di armi in Texas come negli altri Stati americani.

Archiviata definitivamente l’ipotesi della sua candidatura come governatore del Texas, l’attore ha precisato che “gli americani responsabili, che seguono la legge, abbiano il diritto, sancito da nostri padri fondatori con il Secondo emendamento, di portare armi”. Poi, però, ha aggiunto: “Credo anche che noi abbiamo l’obbligo culturale di rallentare il massacro senza senso di nostri figli. (…) Tenere le armi lontano dalle mani di persone pericolose non è solo l’unica cosa responsabile da fare, ma anche il miglio modo di proteggere il Secondo emendamento. Possiamo fare entrambe le cose”.