La storia d’amore tra Mara Maionchi e Alberto Salerno dura da 45 anni. Un periodo di tempo lunghissimo, soprattutto raffrontato agli amori moderni – molti non conoscono la parola resistenza. Alle prime difficoltà, si preferisce spesso andare avanti, salutarsi, scappando dalla tempesta, senza affrontarla. Invece, Mara e Alberto hanno scelto una strada diversa.
Il loro matrimonio non è stato facile o semplice. Ci sono stati degli attimi bui, degli attimi in cui tutto avrebbe potuto sgretolarsi, come il tradimento da parte di Alberto. Tra Mara e lui, ci sono dieci anni di differenza, che, agli inizi, avevano messo in crisi la discografica. “Mi ha aiutata mia mamma a sbloccarmi. Mi disse: ma che problemi ti fai, la vecchia tanto se la prende lui”.
Tra debolezze e attimi di gioia pura – come la nascita delle loro figlie e dei nipoti – Salerno ha svelato che non avrebbe mai abbandonato la Maionchi. “Eppure mai, neppure per un secondo, ho pensato che esistesse una donna per la quale potessi lasciare Mara. Mai tornando a casa ho pensato che quello non fosse il mio posto”. Anche gli amori più speciali, però, devono affrontare dei periodi incerti, in cui si vacilla e si viene meno alle promesse fatte.
Dopo il tradimento, non sempre c’è la via del perdono. Eppure, la discografica è riuscita nell’impresa delle imprese. “Se un uomo ti tradisce, può farlo per molti motivi, speso futili, bassissimi. Ed è un errore pensare che lo faccia contro di te. Il fulcro è lui, è lui che vaga, lui che si è acceso per un cortocircuito, per un piccolo miraggio che lo ha fatto sentire un cowboy”. Leggendo tra le righe, ritroviamo quell’ironia sottile tipica della Maionchi. Non c’è alcun desiderio, però, di voler assolvere Alberto.
Il perdono non è stato immediato: non è avvenuto con uno schiocco di dita. Dopo quanto successo, non c’era la volontà di perdersi, ma solo di recuperarsi, di ricucire le ferite e ritrovare l’amore di un tempo. “Ho trascorso un’estate in ginocchio, sulla sabbia bollente. Mi guardava come si guarda un oggettino rotto che non butti solo perché ci sei affezionato”. Dal 1976, anno in cui si sono sposati, Mara Maionchi ha definito il loro legame come Bonnie e Clyde – e forse è proprio questo il loro segreto. Che lezione da Mara: quanta forza deve avere una donna per rialzarsi nell’ora più buia.