Victoria dei Maneskin e la libertà di fare ed essere ciò che si vuole

Victoria De Angelis, mente dei Maneskin e vera rivoluzionaria del gruppo, che da sempre ha fatto della libertà di espressione e di stile il suo credo assoluto

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Sara Gambero

Giornalista esperta di Spettacolo e Lifestyle

Una laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia del Cinema. Appassionata di libri, film e del mare, ha fatto in modo che il lavoro coincidesse con le sue passioni. Scrive da vent’anni di televisione, celebrities, costume e trend. Sempre con un occhio critico e l'altro divertito.

Pubblicato: 21 Aprile 2022 20:35

Victoria De Angelis, piccola grande donna mente dei Maneskin, è lei la vera rivoluzionaria del gruppo. Contro le etichette e gender fluid da sempre, da quando a 6 anni portava i capelli cortissimi e rifiutava le cose da bambina. Oggi un passo sempre dietro Damiano sul palco (si dice che dietro un grande uomo ci sia sempre una grande donna) ma non per questo da meno, anzi.

Perché se Damiano fa impazzire teenager, mamme e nonne, in una uniformità di consenso mai accaduta prima, lei piace tanto agli uomini quanto alle donne. Victoria ha creato i Maneskin, Victoria ha scelto il nome (“chiaro di luna”, in danese), Victoria ha prima cacciato e poi riammesso Damiano nel gruppo, Victoria racconta liberamente di essere stata sia con uomini che con donne. Bella di una bellezza naturale ma non inarrivabile, apparentemente timida e riservata, quando sale sul palco diventa un concentrato di sensualità e libertà: non si ferma mai, micro short o slip a lasciare scoperte le gambe, calze a rete semplici croci adesive sui capezzoli, Vic sembra voler ribadire in ogni momento: “Il corpo è mio e ne faccio quello che voglio”.

Victoria De Angelis

“Soffrivo di certe rigide distinzioni tra maschile e femminile: a sei anni avevo proprio il rifiuto per tutte le cose da bambina: facevo skate, tenevo i capelli corti, mi vestivo da maschio. Non indossavo gonne, non perché non mi piacessero, ma per reclamare la chance di essere me stessa. Il rock ha incarnato quello slancio di libertà” ha detto in una intervista a Elle.

Victoria De Angelis dei Maneskin

Possibilità di poter essere sempre se stessi, indipendenza e libertà, sono queste le parole chiave che permeano la vita di Vic. Che quando si muove sul palco, non sembra mai cercare consenso o approvazione, ma solo divertimento e desiderio di poter fare quello che più ama al mondo: suonare.

Victoria che ha soli 14 anni ha dovuto combattere contro gli attacchi di panico, Victoria che a 15 ha visto morire sua mamma, ma che ha saputo trasformare il suo dolore e sofferenza in musica. Terapia che l’ha salvata.

Victoria De Angelis sul palco del Coachella

“C’era qualcosa di rotto in me e non sapevo come ripararmi. Prima me ne vergognavo, ora non ho più bisogno di nasconderlo. Ne sono uscita grazie alla terapia, alla mia famiglia e alla musica”. Che l’ha aiutata a gestire le sue voragini.

Da piccola il suo idolo era Avril Lavigne, che le somiglia molto fisicamente, ma quella che ha ispirato il suo immaginario, per sua stessa ammissione, è stata Kim Gordon dei Sonic Youth:In quegli anni il rock era un mondo maschile, lei se n’è sempre fregata, ha mandato all’aria ogni stereotipo di bellezza, nel suo modo di stare sul palco c’era qualcosa di aggressivo, sguaiato, ma ha conquistato migliaia di persone attraverso il suo strumento”.

Kim Gordon nelle interviste ha sempre detto: “Non mi piacciono le etichette. Credo che mettano fine alla tua personalità e a quello che puoi essere”. Proprio come Victoria.

Victoria De Angelis sul palco del Coachella