Si è spento questa sera a Roma, all’età di 89 anni, Pippo Baudo, il conduttore che più di chiunque altro ha incarnato la storia della televisione italiana. Nato a Militello in Val di Catania nel 1936, ha attraversato decenni di palinsesti, governi e rivoluzioni culturali senza mai perdere la centralità nel piccolo schermo.
Il record a Sanremo e lo scandalo Khomeini
Gigante della tv generalista, presentatore e inventore, Pippo Baudo ha condotto tredici edizioni del Festival di Sanremo, record ancora imbattuto, trasformando l’Ariston in un laboratorio di costume e scandalo.
Dagospia, uno dei primi giornali a lanciare la notizia, ricorda il memorabile sketch del Trio Lopez-Marchesini-Solenghi sull’ayatollah Khomeini che nel 1986 sfiorò la crisi diplomatica, così come l’intuizione di lanciare Beppe Grillo, allora comico pungente che fece tremare Bettino Craxi con la battuta: “Se in Cina sono tutti socialisti, a chi rubano?”.
Gli esordi e la svolta con Settevoci
Baudo aveva iniziato come pianista e imitatore alla fine degli anni Cinquanta, prima di scoprire la sua vocazione da presentatore. Fu con Settevoci, nel 1966, che la sua carriera prese la svolta decisiva, trasformando un imprevisto tecnico in un successo clamoroso. Da lì non si è più fermato, diventando simbolo della domenica televisiva, mattatore dei grandi show e volto rassicurante per generazioni di italiani.
L’impegno istituzionale e l’autobiografia
Non solo presentatore, ma anche uomo delle istituzioni culturali: dal 1989 al 1997 fu direttore artistico, e poi presidente, del Teatro Stabile di Catania. Dal 1994 al 1996 guidò la direzione artistica della Rai. Successivamente tornò davanti alle telecamere con programmi come Novecento. Giorno dopo giorno, Passo doppio, Il Castello e nuove stagioni di Domenica in. Nel 2012 firmò il programma in prima serata Il viaggio, replicato l’anno seguente.
Nel 2018 ha raccontato il suo percorso professionale e personale nel libro Ecco a voi. Una storia italiana, scritto con Paolo Conti. Tre anni dopo è arrivato il riconoscimento della Repubblica: il titolo di Cavaliere di Gran Croce al Merito.
Vita privata tra amori e famiglia
Nonostante fosse una presenza costante sugli schermi, Baudo ha scelto di mantenere riservata la sua dimensione personale. Ha vissuto a lungo a Roma, preferendo concentrare l’attenzione sulla carriera più che sulle vicende sentimentali. Nel corso della sua vita ha avuto diverse relazioni importanti e due figli: Alessandro, nato nel 1962 da Mirella Adinolfi e riconosciuto ufficialmente solo negli anni Novanta, e Tiziana, nata nel 1970 dal matrimonio con Angela Lippi, che successivamente è diventata sua assistente.
Il legame più noto resta quello con la soprano Katia Ricciarelli, sposata nel 1986 e dalla quale si è separato nel 2004, con divorzio ufficializzato nel 2007. Una relazione che ha unito due protagonisti assoluti della scena italiana e che ha segnato anche momenti difficili.
La famiglia si è poi allargata: Pippo Baudo ha avuto tre nipoti, tra cui i gemelli Nicholas e Nicole, nati nel 2010, e Sean, nato nel 1990. Quest’ultimo lo ha reso bisnonno nello stesso anno, un ruolo ulteriore, più personale, che l’ha accompagnato lontano dai riflettori ma vicino agli affetti più intimi.