Pamela Anderson replica agli hater (sembri una vecchia): “Mi piaccio così”

Un anno dopo la prima rivoluzionaria apparizione senza trucco alla Paris Fashion Week, Pamela continua a mostrarsi al naturale, nonostante le critiche

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Sara Gambero

Giornalista esperta di Spettacolo e Lifestyle

Una laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia del Cinema. Appassionata di libri, film e del mare, ha fatto in modo che il lavoro coincidesse con le sue passioni. Scrive da vent’anni di televisione, celebrities, costume e trend. Sempre con un occhio critico e l'altro divertito.

Un anno esatto dopo la prima rivoluzionaria apparizione senza trucco alla Paris Fashion Week di ottobre 2023, Pamela Anderson non molla. Nonostante le critiche, nonostante gli hater spietati, lei continua imperterrita e coraggiosa a mostrarsi sui tappeti rossi più importanti, dagli Oscar alle settimane della moda agli eventi più rilevanti dello showbiz, senza un filo di trucco, con vestiti scelti da sola e capelli acconciati in casa. E alle critiche impietose degli hater risponde: “Non mi interessa nulla, la bellezza è autenticità e io mi piaccio così“.

L’ultima apparizione, finita nel mirino dei leoni da tastiera, quella londinese in occasione dei Glamour Women of The Year Awards 2024. Tubino nero, viso nature fatta eccezione per un velo di rossetto, capelli selvaggi sulle spalle, la sua presenza sul tappeto rosso non è passata inosservata. E i commenti non si sono fatti attendere: “Ditemi che non è vero: non è da tappeto rosso”, “Da bomba sexy a vecchia, ma cosa le è successo?”; e ancora: “Sembri sciatta Pamela, ti prego mettiti un po’ di trucco. Fino al decisamente poco gentile: “Sembra la custodia della cripta”.

Pamela Anderson sul red carpet dei "Glamour Women of the Year 2024" a Londra
Fonte: IPA
Pamela Anderson sul red carpet dei “Glamour Women of the Year 2024” a Londra

Pamela Anderson: la scelta coraggiosa dell’autenticità

Eppure a Pamela, nonostante, curioso a dirsi, negli anni ’90 sia stata il sex symbol maschile per eccellenza, simbolo di un bellezza giunonica ma anche artefatta (seno rifatto, labbra gonfiate, trucco e capello sempre impeccabili), tutto questo sembra scivolare addosso. La bagnina più sexy del mondo degli anni ’90, biondissima, curvosissima, -issima in tutto, è diventata paladina del low profile, della bellezza naturale nonostante tutto: età, rughe, imperfezioni.

Perché per lei da sempre icona sexy il concetto di bellezza è cambiato: non si tratta più di dover aderire a cliché o diventare come gli altri ci vogliono, ma essere se stessi. “La bellezza viene da dentro: passione, sensualità, sono una proiezione della nostra anima”

Dice Pamela: “Sento che è una scelta audace, ma sono fiera di averlo fatto perché non avrei voluto rincorrere la giovinezza tutta la vita, come qualcosa di sempre più irraggiungibile”.

“Non posso stare seduta su una sedia del trucco per tre ore. Non voglio essere la ragazza più carina della stanza. Non sto cercando di competere con nessuno. Voglio solo andare a vedere la sfilata e vedere dei bei vestiti”. Mostrarsi autentica, per lei, è diventata una vera e propria esigenza: “Non viaggio con un team glamour. Mi vesto da sola, mi trucco da sola, faccio i capelli da sola”,

Pamela: la sua scelta causata da un trauma personale

Come la stessa Anderson ha raccontato, la scelta di abbandonare lo stile cool degli anni novanta a favore di un look naturale è stata, in principio, una sorta di tributo ad Alexis Vogel, sua truccatrice personale e grande amica, artefice del trucco glam di quegli anni, morta di cancro al seno nel 2019. “Era la migliore, e da allora ho sentito che senza Alexis è meglio per me non truccarmi”.

Alexis Vogel nel 2011
Fonte: Getty Images
Alexis Vogel nel 2011Alexis Vogel nel 2011

D’altronde a Pam è sempre piaciuto scioccare: lo faceva 20enne, negli anni ’90, con i suoi amori e i suoi eccessi. Lo fa oggi, presentandosi, unica ad avere il coraggio, con i suoi 57 anni ben scritti addosso. Che non devono essere vergogna da nascondere, ma vanto da esporre al mondo. Con buona pace degli hater.