Le top model degli anni ’90 sempre più protagoniste della Milano Fashion Week 2025: dopo Naomi Campbell, è Carla Bruni a conquistare le passerelle. L’ex première dame si è trasformata in un’opera d’arte vivente per Tod’s, catalizzando su di sé i flash dei fotografi. Il messaggio dello show? Celebrare il valore dell‘intelligenza artigianale, sempre più minacciata dal consumismo del fast fashion.
Carla Bruni, un’opera d’arte in carne ed ossa
Carla Bruni è la regina indiscussa della Milano Fashion Week 2025. Proprio come trent’anni fa, la top model italo-francese ha incantato con la sua eleganza e la sua bellezza eterea lo show di Tod’s, che l’ha vista assumere le sembianze di un’opera d’arte in carne ed ossa. Avvolta in un abito realizzato con frammenti di pelle di recupero e con un gigantesco ago da cucito in mano, Carla ha dato vita all’installazione firmata da Nelly Agassi, pensata per celebrare il valore dell‘intelligenza artigianale.

Issata all’ingresso del PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea) come una statua, la Bruni, avvolta in un suggestivo gioco di luci, ha incarnato con la sua figura il risultato finale di un processo fatto di lavoro e materia. Intorno a lei ci sono infatti i banchi degli artigiani al lavoro, simbolo di un’alta sartoria di qualità minacciata continuamente dal meccanismo consumistico del fast fahsion: “L’intelligenza artigianale vuole essere un manifesto che rimette l’uomo al centro delle cose. Con le mani facciamo ancora tutto, le macchine non sostituiranno mai le mani degli artigiani” ha spiegato Diego Della Valle, presidente di Tod’s.
Sulla scelta di un’icona come la Bruni, l’imprenditore ha invece fatto sapere: “È una persona di prim’ordine, un’Italiana, cosa che fa un po’ la differenza, ha un’attitudine estetica molto forte e credo possa ricoprire bene il ruolo di simbolo dell’intelligenza artigianale a cui è dedicata la nuova collezione del brand”. A firmarla, è il designer Matteo Tamburini, alla sua terza collezione per il gruppo Tod’s.
Milano Fashion Week 2025, nel segno delle top model
Se in passerella alla Milano Fashion Week non mancano le giovanissime star della moda mondiale, a fare la differenza sono (ancora) le top model degli anni ’90. Carla Bruni ha vestito a perfezione i panni di un’opera d’arte vivente per Tod’s, trasformandosi nella musa dell’intelligenza artigianale che può (e deve) salvare il mondo del fashion. Prima di lei, invece, era stata Naomi Campbell a chiudere lo show di di Dsquared2, ribadendo di essere ancora lei, a 54 anni, la Venere Nera dell’alta moda.
Fasciata in un look total black in pelle, composto da body, stivali lunghi cuissardes e acconciatura leonina, la celebre indossatrice ha calcato il defilé con la falcata felina che l’ha resa un’icona assoluta negli anni ’90. Per i 100 anni di Fendi, invece, sono arrivate in passerella le intramontabili Eva Herzigova e Adriana Lima, oltre a Penelope Tree, leggendaria icona della Swinging London. Un incontro tra passato e presente che ha restituito ancor più valore e fascino alla Settimana della Moda milanese, già pronta a lasciare il testimone a Parigi e alla sua Haute Couture.