Marco Bocci due anni dopo la malattia: “L’ho scoperta a causa di un incidente”

Marco Bocci torna a parlare della malattia che lo ha colpito due anni fa, rivelando un dettaglio inedito

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Redazione

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Impossibile, per i fan di Marco Bocci, dimenticare quei giorni: poco più di due anni fa, l’attore è stato ricoverato d’urgenza in ospedale a causa di una febbre alta che persisteva da tempo, scoprendo così di aver contratto un’infezione pericolosa. A ricordo di quegli attimi drammatici, arriva uno spettacolo teatrale dal quale scopriamo alcuni dettagli inediti.

All’epoca, Marco Bocci aveva pubblicato alcuni video in cui spiegava in breve le sue condizioni di salute, senza entrare nello specifico. Solo in seguito ha svelato di aver avuto un herpes al cervello a causa dello stress che aveva indebolito le sue difese immunitarie, rendendolo particolarmente esposto all’infezione. Ormai sono passati due anni, ma il ricordo di quanto accaduto è ancora vivido nella mente dell’attore. Tanto che ha deciso di raccontare tutta la storia, inclusi alcuni dettagli mai rivelati, sulla sua malattia.

Il 22 luglio 2020 arriverà infatti in scena Lo Zingaro, spettacolo teatrale durante il quale Bocci ripercorrerà gli avvenimenti che lo hanno visto protagonista. Un monologo che, nella cornice del Teatro d’Annunzio di Pescara, gli permetterà di dare voce alla sua esperienza. In un’intervista al Corriere della Sera, l’attore ha anticipato qualche curiosità sulla sua prima teatrale, parlando anche di una coincidenza davvero strana. Il 1° maggio 1994, ancora adolescente, Marco era a Imola ad assistere ad una corsa assieme a suo padre, ex pilota: fu lì che vide il drammatico incidente che tolse la vita al campione Ayrton Senna.

E 24 anni dopo, il 1° maggio 2018, Bocci stava partecipando ad una gara di Bmw in Umbria, quando successe qualcosa di incredibile: “Sono io la vittima di un terribile incidente, sembra replicarsi la tragedia di Imola. Invece, proprio quell’incidente ha reso palese, ha slatentizzato la mia malattia, ne ha reso possibile l’accertamento e la diagnosi, herpes al cervello, che altrimenti avrebbe avuto un corso dall’esito irreversibile“. Le settimane seguenti sono state drammatiche, ma per fortuna Marco Bocci si è ripreso.

“I primi giorni, appena risvegliato dall’intervento, non ero cosciente, né consapevole e tutto ciò che avveniva era vago, me lo hanno raccontato. L’assurdità è che avevo la sensazione che mi raccontassero un film di cui ero protagonista, ma non avevo coscienza di averlo mai girato. Ero uno spettatore che assisteva a un storia di cui ero il personaggio principale” – ha raccontato. Accanto a lui, sua moglie Laura Chiatti e i figlioletti Enea e Pablo hanno vissuto questo dramma, che ha avuto un lieto fine – forse proprio a causa dell’incidente.

Da quel giorno, Marco non ha più corso: “Mi capita spesso di sognarlo, senza però la volontà, né l’incoscienza per farlo: per partecipare a quelle gare, occorre essere un po’ folli. Oltretutto io ho due figli ed Enzo Ferrari diceva che i piloti, quando diventano padri, perdono in gara un secondo per ogni figlio. Insomma, la responsabilità paterna fa perdere l’incoscienza e prevale l’importanza degli affetti. Se senti odore di pericolo, gli stai lontano”.