“Ventisei anni fa moriva mio padre“. Ci sono episodi della nostra vita che non riusciamo ad accettare. Ci conviviamo, con il tempo: cerchiamo di farci pace. In alcuni giorni è più facile; in altri, come in occasione di determinate ricorrenze, il dolore si fa vivo e punge, come la prima volta. Ed è questo che ha raccontato Levante in un post su Instagram: il suo addio al papà che dura da ventisei anni.
Levante, il ricordo del papà su Instagram
Passano i giorni, e alcune date vorremmo semplicemente superarle, senza magari viverne ogni secondo. Ma, alla fine, ricorrono ogni anno, e fanno male, fisicamente e mentalmente: riescono a denudarci da ogni pensiero ragionevole. D’un tratto ci riportano indietro nel tempo. A parlare della scomparsa del papà e del dolore con cui ha dovuto convivere per così tanto tempo è Levante, l’artista che nel 2022 è diventata mamma per la prima volta di Alma Futura.
“Ventisei anni fa moriva mio padre”, ha iniziato così il suo lungo ricordo su Instagram. “Alle sei del pomeriggio, in una giornata bollente, nella casa di Palagonia. Per anni sua madre ha detto che era morto per “il male del secolo”. Ancora oggi la nonna Rosalia non lo dice, tumore, non lo dice. Anche a me a volte affatica dirlo, sentirlo dire”. Chiamare le cose con il proprio nome aiuta a esorcizzare, ma riuscire a farlo non è facile né semplice: è un dolore intenso e faticoso.
Un addio che dura da ventisei anni
“Ci ho messo molto tempo a togliermi di dosso quel senso di vergogna per aver perso papà. Non ho mai chiesto alla mia terapeuta perché provassi vergogna… ma sono tantissimi anni che ormai ne parlo ad alta voce, spesso, anche mettendo gli altri in difficoltà. Dirlo, forse, è servito a convincermi dell’assenza e ad accettarla”. Il messaggio di Levante ci mostra il percorso intrapreso per lottare contro un’assenza che – volente o nolente – non troverà mai davvero modo di riempirsi.
Ed è così che parla anche di un dolore adulto, che in qualche modo è cresciuto insieme a lei, fino a diventare una parte del suo tutto. “La Doc dice che piango come fosse successo ieri, in realtà succede solo se tolgo la maschera… altrimenti sono ventisei anni e quindi una vita fa. È un dolore adulto, ha la patente, si è diplomato, è laureato. Eppure è tutto estremamente nitido davanti ai miei occhi”.
Come ha affrontato il dolore
Levante, al secolo Claudia Lagona, aveva appena nove anni quando si è ritrovata a proferire una delle parole più dure: addio. Nove anni, e un dolore che si è trascinata dietro: il saluto al papà Rosario, scomparso di tumore nel 1996, nel comune siciliano di Palagonia, in provincia di Catania.
La terapia le è stata d’aiuto, le ha permesso di parlare della sensazione di vuoto, di quel saluto improvviso, definitivo. Una parte del suo passato che l’ha resa chi è oggi. Perché, è innegabile, il dolore cambia e trasmuta, e fa diventare un po’ più grandi, prima che si possa davvero crescere.