Hunter Schafer, attrice e modella, ha deciso di dire la sua su un pasticcio burocratico che sa tanto di beffa. Dopo aver ricevuto il nuovo passaporto, ha scoperto che lo Stato le ha rifilato un bel “M” alla voce sesso, come se il tempo non fosse passato e l’identità di genere fosse un optional.
“Pensavo che fosse la solita propaganda, ma oggi l’ho visto con i miei occhi: nero su bianco, sul mio nuovo passaporto”, ha dichiarato Schafer su TikTok, mostrando il documento decisamente stufa di combattere sempre la stessa battaglia.
Il cambio di normativa e le restrizioni governative
Schafer, che noi conosciamo grazie a Euphoria, si è sempre vista riconoscere il genere femminile nei suoi documenti, ma appena le rubano il passaporto in Spagna e ne chiede uno nuovo, ecco la sorpresa: il governo Usa le restituisce un documento aggiornato sì, ma con una “M” bella stampata sotto la voce sesso. Tempismo impeccabile, come sempre.
Secondo Schafer, la colpa è del certificato di nascita, che nessuno si è preso la briga di correggere. E adesso il Bureau of Consular Affairs, sempre al passo con i tempi (degli anni ’50), ha chiuso il rubinetto alle richieste di modifica del genere sui passaporti. Praticamente, un ritorno al bianco e nero anche nei documenti.
La politica dell’amministrazione Trump sulla comunità transgender
Trump è tornato e ha subito deciso di rimettere tutto in ordine, come se il progresso fosse solo un fastidio da cancellare con un tratto di penna. Ha quindi riscritto la realtà burocratica imponendo il riconoscimento binario del sesso nei documenti ufficiali: maschile o femminile, senza discussioni.
E così, nel giro di poco, passaporti, visti e Global Entry cards hanno subito il trattamento d’epoca. Il Dipartimento di Stato sta applicando la norma con la delicatezza di un caterpillar, mentre la comunità LGBTQ+ e le associazioni per i diritti civili gridano allo scandalo. Ma, si sa, certe urla sono musica per certe orecchie.
La reazione dell’attrice: “Una lettera su un passaporto non cambia chi sono”
Hunter Schafer ha alzato gli occhi al cielo e detto quello che tutti stavano pensando: un passaporto con una “M” non la trasforma magicamente in qualcosa che non è. “Non importa che abbiano messo una ‘M’ sul mio passaporto, non cambia nulla di me o della mia transessualità. Tuttavia, rende la vita un po’ più difficile”.
Ora dovrà testare la brillante trovata del governo mentre viaggia all’estero, dove scoprirà se dovrà spiegare ogni volta la sua identità a qualche agente zelante. “Probabilmente dovrò fare coming out con gli agenti di frontiera”, ha detto con l’entusiasmo di chi sa già che sarà una seccatura.
Ma alla fine, una lettera stampata su un documento resta solo un’inchiostrazione burocratica. “Le persone trans sono meravigliose e continueranno a esistere. Io non smetterò mai di essere trans, una lettera su un documento non può cambiare questa realtà”, ha concluso Schafer, mandando un messaggio forte e chiaro.”Non importa che abbiano messo una ‘M’ sul mio passaporto, non cambia nulla di me o della mia transessualità. Tuttavia, rende la vita un po’ più difficile”.
L’attrice ha poi rivelato che viaggerà all’estero nei prossimi giorni e solo allora potrà capire le reali implicazioni della modifica sul documento. “Le persone trans sono meravigliose e continueranno a esistere. Io non smetterò mai di essere trans, una lettera su un documento non può cambiare questa realtà”, ha concluso Schafer.