Gene Hackman, le rivelazioni del tuttofare: “Qualcosa di strano i giorni prima della morte”

Gene Hackman e Betsy Arakawa trovati morti nella loro casa di Santa Fe. Il tuttofare Kesler aveva intuito il pericolo, ma la burocrazia ha rallentato tutto

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Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Pubblicato: 17 Marzo 2025 19:13

Santa Fe, villa Hackman. Una storia che sembra uscita da un noir di Hollywood, ma senza il lieto fine. Gene Hackman e Betsy Arakawa, un tempo simbolo di un amore discreto e lontano dai riflettori, sono stati trovati senza vita nella loro casa, in condizioni che fanno rabbrividire.

Ma il vero colpo di scena arriva da Jesse Kesler, il tuttofare di lunga data della coppia, che oggi racconta ai media americani di aver avuto un brutto presentimento nei giorni precedenti alla tragedia. “Sapevamo che qualcosa non andava”, ha confessato. Tentativi di contatto caduti nel vuoto, richieste di aiuto alla polizia ostacolate dalla burocrazia, il sospetto che qualcosa di sinistro stesse accadendo dietro quelle mura. Ora resta il rimorso di non aver agito prima e la domanda che pesa come un macigno: si poteva evitare?

L’inquietudine del tuttofare di Gene Hackman

Stando al suo racconto, Jesse Kesler, l’uomo di fiducia di Gene Hackman e Betsy Arakawa, aveva il sospetto che qualcosa non quadrasse. Il 26 febbraio, il suo presentimento è diventato un incubo: entrando nella villa di Santa Fe, ha trovato i corpi dell’attore novantacinquenne e della moglie sessantacinquenne, ormai in avanzato stato di decomposizione. Una scena agghiacciante, resa ancora più cupa dalla presenza di uno dei loro cani, anch’esso senza vita.

“Sapevamo che qualcosa non andava”, ha dichiarato Kesler, raccontando come da oltre due settimane non riuscisse più a mettersi in contatto con Betsy. Era abituato a sentirla ogni tre giorni, ma poi il silenzio. “Abbiamo chiesto alla polizia come muoverci”, ha spiegato, ma la burocrazia ha rallentato tutto.

Il tentativo di un controllo di sicurezza

Kesler e altri collaboratori hanno provato a ottenere un controllo di sicurezza sulla coppia, ma le regole erano un muro di gomma: serviva l’autorizzazione di un familiare. “Abbiamo provato a contattare qualcuno, ma niente”, ha raccontato il tuttofare. Dopo giorni di attesa e con il sospetto che il tempo stesse giocando contro, Kesler ha deciso di non aspettare oltre. Insieme a un addetto alla sicurezza, ha varcato quella porta. “Finalmente siamo riusciti a entrare”, ha detto.

Ma l’amarezza lo divora. “Forse avrei potuto salvare Gene o almeno il cane”, ha ammesso, ripensando a ogni minuto perso dietro a scartoffie e procedure inutili mentre, dentro quella villa, il dramma si consumava in silenzio.

La reazione della famiglia e il mistero della casa

Leslie Hackman, figlia dell’attore, ha dichiarato di non aver mai avuto contatti con Kesler e di non essere stata informata di alcun tentativo di controllo. Ha inoltre affermato che la polizia l’ha contattata solo dopo il ritrovamento dei corpi, smentendo qualsiasi precedente intervento per verificare le condizioni di salute del padre. Il che in ogni caso suona abbastanza strano non sentire il proprio genitore addirittura per intere settimane.

Nel frattempo, emergono dettagli inquietanti sulle condizioni della residenza. Secondo fonti vicine alla famiglia, la casa era in uno stato di trascuratezza dato dal fatto che mancavano da tempo dei domestici nella casa: mobili pregiati e opere d’arte coperti di polvere, il frigorifero vuoto e escrementi di cane sul pavimento.