Ennio Morricone è stato uno dei più grandi compositori della storia d’Italia. Amatissimo e celebrato in tutto il mondo, ha avuto un solo amore nella sua vita: sua moglie Maria Travia. Conosciutisi nel 1950, si sono detti sì per sempre dinanzi a un altare sei anni dopo. La coppia ha avuto quattro figli, che hanno dovuto dire addio al caro padre, insieme al resto d’Italia (e non solo), nel 2020. I loro nomi sono Andrea, Marco, Alessandra e Giovanni.
Chi è Marco Morricone
Dei quattro figli di Ennio Morricone e Maria Travia soltanto due hanno scelto in qualche modo di seguire le orme paterne. Si tratta di Giovanni e Andrea, rispettivamente divenuti produttore cinematografico e compositore.
Così come la sorella Alessandra, Marco Morricone ha scelto una vita più riservata. I due sono distante dai riflettori, che invece in parte sono elementi della professione degli altri fratelli. Ciò non vuol dire, però, restare nel silenzio.
Nello specifico Marco ha scelto in più modi di ricordare l’amato padre, raccontandolo sotto l’aspetto umano e professionale. Basti pensare al progetto Musica e Salute, che mira a guarire corpo e ferite della mente grazie al potere della musica.
Al tempo stesso ha pubblicato un libro, che è un dialogo con il giornalista del Corriere della Sera Valerio Cappelli, dal titolo Ennio Morricone, il genio, l’uomo, il padre. Sappiamo di lui che è sposato da ben 38 anni con sua moglie Monica. Un grande amore che li ha travolti, spingendoli a fare tutto in fretta. Basti pensare che le presentazioni ufficiali con i genitori di lui sono avvenute nel giorno dell’annuncio delle nozze.
Andati a prenderli all’aeroporto, di ritorno dall’ennesimo viaggio di lavoro, Ennio e l’amata Maria hanno scoperto d’avere una nuora. Lei era certa che stesse per arrivare un nipotino, il che li aveva spinti ad accelerare il tutto, e invece no. Il commento del celebre compositore fu invece molto più risoluto: “Se ha deciso, lasciali stare. Tanto, non li puoi fermare”.
Il rapporto con il padre
Come detto, Marco Morricone ha avuto modo più volte di parlare di suo padre. Spesso ha raccontato di una pretesa nei confronti dei figli, quella di non ascoltare dischi e radio in casa. Il motivo? Non intendeva essere in alcun modo condizionato dalle tendenze del momento. Niente Pink Floyd e non solo per il giovane Marco e i suoi fratelli, dunque.
“Da quando ero piccolo, papà ha sempre e soltanto scritto. – ha raccontato a La volta buona – Ha sempre detto d’avere note che gli esplodevano in testa. Aveva continuamente idee e in casa, in ogni stanza, era circondato da penne e blocchi. Doveva infatti poter sempre trascrivere le sue idee, anche di notte”.
Nel libro, Marco Morricone si descrive come una persona normale che ha avuto un padre geniale. Da bambino lo spiava, perché non era ordinario come gli altri padri. Quelli uscivano al mattino per andare a lavoro e il suo, invece, restava in casa. Usciva soltanto per andare a registrare. Tentava di comprenderlo, in una casa in cui si è sempre goduto dei silenzi, ha spiegato. In quel luogo si pensava e rifletteva e i piccoli gesti bastavano a spiegare il grande amore che regnava.
Lo dimostra perfettamente questo racconto, che Marco Morricone si porta dentro: “Lui mangiava poco ma spesso ed era molto goloso. Mia madre allora gli nascondeva i cioccolatini, ma lui li trovava e le lasciava un bigliettino, con scritto ad esempio ‘nascondi meglio’. Situazioni quasi comiche e loro, in quel paradosso insieme, si divertivano ed erano uniti”.