Il dolore di Claudia Galanti per la morte della figlia: “Non vivo, sopravvivo”

Claudia Galanti ricorda la figlia Indila e il rimorso per non aver chiesto l'autopsia dopo la tragica morte della piccola

Sono trascorsi cinque anni dalla morte della figlia Indila, ma il dolore di Claudia Galanti è ancora costante e forte, la tormenta ogni notte, come ha svelato lei stessa in una rara intervista rilasciata in tv. La modella si è confessata nel corso del programma Seconda Vita condotto da Gabriele Parpiglia, raccontando il dramma vissuto nel 2014.

All’epoca la Galanti aveva da poco chiuso la relazione con l’imprenditore Arnaud Mimran, coinvolto in un’indagine in Francia. Quella notte lei non c’era e la piccola Indila Carolina Sky, insieme ai fratelli Liam Elijah e Tal Harlow, era insieme al suo papà e alla nuova compagna. La bimba aveva solamente nove mesi e si sarebbe spenta per soffocamento nel sonno a causa di un batterio.

Un dolore enorme per Claudia, che ancora oggi non può dimenticare quel giorno e ha confessato di essersi pentita per aver detto “no” all’autopsia. “Quando Indila è deceduta, io ho detto no all’autopsia – ha raccontato -. Oggi ho capito di aver sbagliato. Qualcosa non mi è chiaro. Questo pensiero mi tormenta tutte le notti. Mi tormenta sempre. Io non vivo, ma sopravvivo”.

Con fatica Claudia ha provato a ricostruire la sua vita dopo la morte della figlia Indila, ma niente è più lo stesso. Ad aiutarla l’amore per i figli e la pasticceria, che le ha consentito di sfuggire almeno in parte al dolore. Oggi si divide fra Milano e Parigi, il suo ex compagno Arnaud infatti si trova in carcere in Francia.

“Il mio ex compagno è in carcere – ha svelato a Seconda Vita -. In Francia non sono Claudia Galanti ma l’ex donna di un detenuto. Andare in giro significa abbassare lo sguardo per paura della gente. Ho vissuto prendendo farmaci ogni giorno. Anche sette, otto pillole – ha aggiunto -. Ho pensato di diventare pazza. C’è stato un momento in cui non parlavo più. Poi la cucina per un po’ mi ha salvato e l’amore per i miei figli mi ha fatto alzare dal letto. Ma ricado, ricado ancora, sempre. Il pensiero, il colpo di Indila mi tormenta.”