Claudio Cecchetto non perdona: “Max Pezzali un ingrato”

In un'intervista al Corriere della Sera il talent scout e produttore si racconta tra delusioni e scoperte

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Claudia D'Alessandro

Giornalista, esperta di Spettacolo e Content Editor

Giornalista e content creator, si nutre da sempre di cultura e spettacolo. Scrive, legge e fugge al mare, quando ha bisogno di riconciliarsi col mondo.

Talent scout e dj oltre che produttore e conduttore radio e tv, Claudio Cecchetto si racconta in un’intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo la sua carriera fatta di amicizie, rapporti incrinati e scoperte vincenti, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa.

Claudio Cecchetto contro Max Pezzali

In un’intervista al Corriere della Sera Claudio Cecchetto ha fatto il punto sulla sua carriera, iniziata quando gli cambiò la voce: chiuse le porte del percorso canoro, si aprirono quelle per diventare un dj, con il successo di Gioca joeur, il brano che ha fatto ballare un’Italia intera.

Tra amicizie e scoperte vincenti però il talent scout ha voluto parlare anche dei rapporti con Max Pezzali,  chiusi per sempre. “Preferisco parlare di Mauro Repetto, i testi esagerati degli 883 li scriveva lui, l’altro cantava. Gli consigliai di ballare sul palco “così attiri l’attenzione del pubblico”. Era fondamentale”.

A incrinare i rapporti è stata l’ingratitudine del cantante: “Per lui è un optional. Di tutti i miei è stato il più irriconoscente, in questo almeno è il numero 1“. Nessuna pace in vista per i due: “Io non ho fatto nessuna guerra, mi sono difeso. La riconoscenza è sintomo di intelligenza. Non bisogna avere paura di ammettere che il tuo successo è dipeso da un altro, vieni apprezzato di più”.

Non è stata l’unica coltellata ricevuta durante la sua carriera, inevitabili dopo tanti anni di lavoro: “Ce n’è una serie, preferisco non pensarci, fanno male. Ma poi mi ricordo che vengo da Ceggia, un paesino, e ho avuto più di quanto avrei mai creduto. Come dice Lorenzo, sono un ragazzo fortunato”.

Gli artisti che ha lanciato e l’amicizia con Fiorello e Amadeus

Cecchetto è anche colui che ha scoperto alcuni dei nomi più influenti della musica e della televisione italiana, primo fra tutti Amadeus. “Il nome lo presi dalla canzone di Falco (Rock me Amadeus, ndr), Amedeo non funzionava. Non voleva, poi si è arreso, ormai lo chiama così pure sua madre. Gli diedi appuntamento in hotel, dopo le prove del Festivalbar. Tornai dopo ore e lo trovai ad aspettarmi con il sorriso. ‘Eccomi, sono qua’. Mi raccontò di aver affittato casa a Milano, invece ogni mattina prendeva il treno delle 5 da Verona”.

Ed è anche colui che ha portato Fiorello a Radio Deejay. “Arrivò perché gli avevano detto che c’erano tante ragazze, mica per me. Andammo a cena, fu il mattatore. Gli dissi: “Licenziati e lavora con noi, fai l’animatore di un villaggio, diventerai quello dell’ltalia”.

E sulla pausa del conduttore dalla tv ha detto: “È il più libero di tutti, talmente bravo che fa quello che vuole, non bada alla convenienza, se lo può permettere”. A proposito di Amadeus e Fiorello, si diceva che Francesco Facchinetti poteva essere il loro erede. “Sbagliato”, risponde Cecchetto, “è il nuovo me, ha l’indole del talent scout”.

Ovviamente non poteva poi mancare un riferimento a Sabrina Salerno, altra artista da lui lanciata e per la quale si prese una cotta: “Per un piccolo periodo ci siamo compresi… Ci vogliamo ancora bene“.